Forse mi ero illusa che tornare a scuola mi avrebbe fatto bene, invece è tutto il contrario.
Ogni minimo rumore mi infastidisce. Le urla dei miei compagni e le loro solite bambinate, che solitamente mi avrebbero fatto ridere, oggi mi fanno salire una sensazione unica di nervoso.
Qualcuno bussa alla porta e la prof invita ad entrare.
La bidella fa il suo ingresso con una circolare, la porge alla prof e se ne va via.La professoressa riesce a portare il silenzio nella classe e la ringrazio mentalmente.
- Ragazzi, domani ci sarà una giornata un po' speciale: una partita di calcio, la nostra scuola contro gli ex alunni dell'istituto-, alzo gli occhi al cielo e disconnetto le mie orecchie.
Nulla di tutto ciò mi interessa. Nulla che mi distragga.
Ginevra attira la mia attenzione
- Helena, va tutto bene?-, scuoto la testa in segno di diniego, sono così stanca.- No Ginevra, sto malissimo. Vorrei andare via e stare in silenzio. Odio tutto questo chiasso-, so che sto per scoppiare a piangere, perciò alzo la mano e chiedo di uscire.
Ho bisogno di stare sola.
Corro letteralmente in bagno e lascio sfogare il mio pianto.
Vorrei non essere nata.
Lo so che è una cosa egoista da dire, ma ora è solo quello che penso.Vorrei essere più forte di così.
La porta si apre improvvisamente ed entra Ginevra.
Mi abbraccia forte, poi mi accarezza i capelli.
Mi calmo immediatamente appena mi viene in mente il sogno che ho fatto.
Il ragazzo biondo con gli occhi come il mare.Ginevra mi schiocca le dita davanti agli occhi
- Helena, ma ci sei?-, mi riprendo e le rivolgo la mia attenzione.- Sì... È solo che...-, chiudo gli occhi e le racconto il sogno, come se lo stessi vivendo ancora una volta.
Lei sorride
- come mai hai sognato questo ragazzo?-, scrollo le spalle.- Non so.- ammetto - e in realtà nemmeno mi interessa-, in realtà manco so chi sia.
- Helena- lei torna seria -se stai meglio torniamo in classe-, annuisco e la seguo.Ma è possibile che ancora una volta è il pensiero di quel ragazzo a far calmare il mio pianto?!
Che stupida cosa!
Non esistono favole.
Esiste solo quella che è chiamata vita e di fiabesco non ha nulla. Almeno per quanto mi riguarda.*
Bacio la foto dei miei genitori sulla tomba e lascio il cimitero. Sono stata a trovare loro e la nonna.
Ci vado ogni giorno. Anche se solo per due minuti, ma lo faccio; è come se fosse un abitudine che mi fa stare meglio.
Prendo la strada di ieri e mi ritrovo a guardare verso il campo.
Mi è venuto spontaneo.Mi aspettavo di rivedere il ragazzo biondo? Non so.
Comunque il campo è vuoto, e un leggero venticello muove la palla lasciata affianco alla porta.
Non so perché continuo a pensare a questo ragazzo. Molto probabilmente lui nemmeno si ricorderà del nostro incontro. Ed è giusto così.
Giorno seguente
Per fortuna è una bella giornata, visto che la passeremo al campo a vedere la partita di calcio.
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L'amore infinito che provo per te~Federico Rossi
FanficHelena è una ragazza di 17 anni che ha appena perso la nonna, la donna che l'ha cresciuta dopo la tragica scomparsa dei suoi genitori anni prima. Un incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare le cambierà la vita. Lui è Federico (Fede d...