Capitolo 13

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In un attimo di lucidità si rese conto dell'errore che stava commettendo, si allontanò bruscamente da quella donna.

-'dirò a mio fratello che razza di donna ha al suo fianco'- disse schifato Piero mentre si ripuliva il viso dal rossetto di quella donna

-'così facendo Giada scoprirà che il maritino l'ha tradita mentre lei era al capezzale della figlioletta'- rispose lei a tono con un ghigno malefico in viso

-'stronza, te la farò pagare'- disse Piero rivestendosi in maniera scomposta data la presenza dell'alcool nel corpo.

Rivestitosi di vergogna, fece ritorno all'albergo dove si concesse una doccia per eliminare la puzza dell'alcool e l'odore di Beatrice.

Mille pensieri si affollarono nella mente del Barone: Il test fatto per Gioia sperando in un risultato positivo, il tradimento che stava commettendo nei confronti di Giada e infine Beatrice che si era mostrata una poco di buona che purtroppo non poteva smascherare se non voleva perdere Giada, ammesso che Giada lo avrebbe perdonato per essere scappato via quando lei ne aveva più bisogno. 

Mentre rimuginava su come farsi perdonare da sua moglie, il sonno lo colse d'improvviso portandolo nel mondo dei sogni.

Il mattino seguente si svegliò con tutti i postumi della sbronza.

Si recò in bagno per concedersi un'altra doccia, stavolta gelida, che gli permettesse di riprendersi da quello stato confusionale. Tornato in camera per vestirsi, recuperò il suo cellulare invaso di notifiche.Decise di dare priorità alle telefonate trovandovi svariate chiamate perse tra il fratello e la clinica, ricordandosi così dei risultati.

Senza perdere ulteriore tempo, richiamò la clinica.

 I risultati erano pronti, Piero era compatibile. 

Gioia era salva. Lui aveva salvato la sua bambina. Poco importava che non fosse sua figlia di sangue, lui le stava ridando la vita. Ora sarebbero stati per sempre legati da un vincolo pari a quello di sangue. Felice decise di tornare a Napoli, dalla sua Gioia, da Gaetano e soprattutto da Giada. 

Ora era certo che lo avrebbe perdonato. Grazie a lui la loro piccola si sarebbe salvata.

Doveva recarsi immediatamente a Napoli per il trapianto. Decise di non perdere tempo.  

Mentre si avviava in taxi verso l'aeroporto, richiamò il suo amico medico dicendogli delle analisi. L'amico ne fu felice ma ricordò a Piero che ora doveva sperare che la bimba non rigettasse il trapianto.

La strada per la guarigione era ancora lunga , nonostante questo spiraglio di speranze.

Eppur Piero si sentiva fiducioso, era ottimista. E soprattutto stavolta non avrebbe abbandonato Giada , le sarebbe stato accanto rincuorandola, incoraggiandola, semplicemente amandola dell'amore che quella donna meritava.

In aeroporto volle chiamare il padre per scusarsi, per sfogarsi, per dire delle analisi.

''che c'è'?''- rispose distaccato il papà

''cos'è successo?''- si preoccupò Piero temendo che quel tono dipendesse da Gioia e la sua salute

''c'è che ho fatto mille sacrifici per crescere un figlio sperando che diventasse un uomo e invece mi ritrovo un ragazzino viziato che scappa difronte alla prima difficoltà'- lo rimbeccò il padre.

Piero ascoltò il rimprovero senza fiatare, se lo meritava. Così come meritava quello di Giada. Quando il padre ebbe finito, Piero prese a parlare

'' mi spiace''

''mi spiace un'emerita minchia''- sbottò furioso Gaetano

''papà perdonami''- soffiò flebilmente Piero .

Odiava deludere le persone che amava e che lo amavano.

''non devo essere io a perdonarti''- biascicò il padre riferendosi a Giada

''mi perdonerà papà. Ho fatto le analisi. Sono compatibile''- confessò di getto 

Gaetano fu basito

''Quando? DOve? Perchè allora non sei qua? Giada lo sa?''- incalzò Gaetano con le domande

''Ieri,a Roma, sto tornando , non lo so''- rispose Piero sorridendo di risentire il papà così elettrizzato

''dove stai ora??''

''all'aeroporto, sto aspettando il volo''- spiegò il tenore

''Chiamo Giada , ne sarà felice''-

''Papà come sta??''-chiese Piero sussurrando

''Sta come una madre che sta vedendo morire sua figlia senza poter fare nulla e senza avere il marito accanto''

Nonostante la bellissima notizia condivisa con il padre, lui ce l'aveva ancora con il figlio e non perdeva occasione di rinfacciargli la cavolata fatta.

''Giada mi perdonerà'' - disse sicuro di se Piero. 

Anche troppo, pensò Gaetano. Forse non ricordava quanto sua moglie fosse orgogliosa e di sicuro non sapeva che Giada in quei giorni era caduta nel baratro più profondo e certe cadute avrebbero segnato per sempre quella donna.

Si salutarono con la certezza che da lì a qualche ora si sarebbero rivisti.

Dopo la chiamata di Piero, Gaetano si recò in ospedale con Eleonora e Mariagrazia, raggiungendo Franz che da quando era arrivato non aveva mai lasciato Giada da sola.

Giunti in ospedale, trovò Giada riposare sulla sedia accanto al capezzale di Gioia.

-'Francè i dottori?'- chiese Gaetano

-'non sono ancora passati'- rispose il primogenito stiracchiandosi

-'ma non lo sapete?'- chiese Eleonora

-'cosa mà?'

-'Piero è compatibile'- annunciò sorridente mamma Eleonora

Francesco stava per rispondere quando una voce li destò

-'che vuol dire?'- chiese Giada guardando Gaetano che sorrideva

-'Che Piero a Roma ha fatto le analisi ed è compatibile, sta venendo qui. La nostra principessa ce la farà'- spiegò raggiante Gaetano

-'Vedo che la notizia è già arrivata'- interruppe il medico che curava Gioia -' Vostro marito potrebbe salvare la piccola se ...'-

-'potrebbe? E' compatibile quindi si salverà' - lo interruppe bruscamente Giada

-'dobbiamo sperare che la bimba non abbia alcun rigetto'- chiarì il medico guardando Giada con dolcezza

-'non è possibile, non deve succedere. Non voglio perderla. Non voglio'- confessò la mamma della piccola sentendosi venire meno.

Franz la prese tra le braccia per farla sedere

-'Giada sei stanca, devi riposare. Vai a casa. QUi ci stiamo noi'

-'Intanto prega Giada, preghiamo che tutto vada bene' - concluse Eleonora sorridendole

Giada decise di seguire il consiglio di Francesco.

-'Amore mamma va a casa da Gaetano. Qui restano gli zii. Ci vediamo più tardi' - rassicurò la bimba baciandole la testa senza provocare in essa nessuna reazione-'ti prometto che usciremo da qui presto, Gioia mia'- le promise per poi andare via.

Atterrato a Napoli, Piero si recò direttamente in ospedale certo che Giada si trovasse lì. Aveva bisogno di vederla, di chiederle scusa., di abbracciarla, di sentirsi amato da lei, di baciarla togliendo dalle sue labbra il sapore di Beatrice.

Piero si è fermato in tempo ma non può dire al fratello che razza di donna ha accanto altrimenti ci rimette pure lui.

Intanto torna a Napoli per salvare Gioia.

Giada lo perdonerà per essersene andato ora che lui può salvare sua figlia

Grazie di tutto..siete delle lettrici stupende.

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora