Capitolo 172

518 40 51
                                    

Da quel week end siciliano passarono alcune settimane, Giada e Piero continuarono la loro guerra fredda fatta di silenzi . 

Giada continuava a inviare foto a Piero dei figli e a ricordare a Gioia di chiamare il papà; Piero continuava a vivere la sua favola con Cristina fatta di serate romantiche e spensierate.

In quelle settimane, scesero Franz e Ilaria per stare un week end con i loro nipoti, per viziarli, per coccolarli, per amarli tentando di sopperire all'assenza di papà Pieo.

Ignazio e Milena , a loro volta, chiamavano un paio di volte a settimane per sapere dei bimbi, per chiedere di Giada, per condividere i preparativi delle nozze. 

Lo stesso Gian non mancava mai di inviare video di saluti ai piccoli Barone o di inviare simpatiche foto che lo ritraevano  con le orecchie di un cane o il musino di un micio.

Anche Michele e Barbara chiamarono alcune volte Giada per chiedere dei bambini e per sapere indirettamente di lei, poteva non essere più la moglie di Piero ma restava una donna che aveva condiviso con loro alcuni anni de il Volo con la sua privacy, la sua dolcezza, il suo amore per Piero il cui nome non veniva mai fatto

Ormai il tenore aveva scelto la sua strada ed era un'inutile sofferenza nominarlo dinnanzi a Giada o ai bimbi che in quelle settimane ebbero modo di vederlo unicamente dal freddo schermo di un pc o di uno smartphone.   

Gioia ogni giorno chiamava Piero dietro suggerimento di Giada nonostante la bimba iniziasse a mostrare i primi sintomi di insofferenza nei confronti di quella situazione.

Era piccola ma intelligente per capire che mami non sorrideva più da quando papi stava con Cristina, era piccola ma la più attenta alle lacrime che mami nascondeva con particolare solerzia, era piccola ma la più legata a Piero nonostante quella sua ingiustificabile assenza, era piccola ma era quella che sapeva di Cristina, era piccola ma aveva perfettamente dato un nome e un volte alla lontananza del papà.

Un giorno, come da consuetudine, Giada ricordò alla figlia di chiamare Piero ma quella volta la bimba non sembrò particolarmente felice di quel promemoria e sbuffò quando la mamma, per la terza volta , le ricordò di quella chiamata.

-'Giò che c'è?'- chiese Giada cercando di capire da dove nascesse quell'insofferenza della figlia

-'papi no viene pecche c'è Chissina?'- chiese diretta alla mamma che trasalì a quella domanda

-'papà lavora'- rispose sintetica la mamma

-'no è vero'- rispose cocciuta la bimba scendendo dalla sedia e rifugiandosi in cameretta.

Giada rimase in silenzio, sua figlia stava capendo la triste realtà in tutta la sua crudezza. 

Per quel giorno  decise di non insistere più con Gioia, sperava che fosse Piero a quel punto a prendere il telefono tra le mani e far partire la telefonata.

Era pomeriggio inoltrato quando Piero, stranito dalla mancata chiamata quotidiana della figlia, decise di inoltrare la chiamata.

-'Gioia, c'è papà a telefono'- la richiamò la mamma mostrandole il cellulare

-'no vollo pallare'- rispose la bimba seduta sul tappeto e intenta a colorare.

-'Giò ti prego, è papi. Vuole sentirti'-  ci riprovò la mamma addolcendo il tono che non scalfì minimamente la figlia.

Si rese conto che la figlia aveva ereditato la sua stessa testardaggine, pensò Giada che lasciò il telefono sul tavolinetto del salone per andare dalla figlia e parlarle.

Fu Gaetano, vedendo il telefono squillare, a recuperare il cellulare e a rispondere.

''papi'' - salutò festoso il piccoletto vedendo la foto del tenore comparire sul display

''ehi campione. Come stai?''- 

''io ene ma Gioa è abbata co te ''- rispose Gaetano che con una sola frase spifferò tutto al papà mandandolo in panico

''arrabbiata con me?''- richiese per essere sicuro di aver capito bene

''eheh mami voleva chiamae ma Gioa no''- continuò a spiegare a modo suo provocando sempre più confusione.

''mi passi mamma, per favore''- 

''tta co Gioa ''

''ho capito amore mio ma passamela lo stesso''-insistette impanicato Piero .

Mai come in quel momento stava maledicendo la distanza che c'era tra lui e i suoi figli. Gioia era arrabbiata con lui e lui non se sapeva nulla, non poteva fare nulla.

Il piccolino si recò nella cameretta con il telefono tra le mani dando modo a Piero di ascoltare parte del discorso tra Giada e Gioia.

-'papà non si è dimenticato di te ma è semplicemente impegnato con il lavoro'- spiegò per l'ennesima volta la donna a sua figlia

A quella parole il cuore di Piero si strinse in una dolorosa morsa.

-'no cende più, no coccola più, no ta più co no. Papi ci ha scoddato '- ripetè stizzita Gioia alzando la voce rotta dalle lacrime

Per Piero quello fu il momento  più doloroso di tutti quei mesi passati lontani dalla sua famiglia.

Le tante promesse fatte a Gioia non erano servite a nulla se lei credeva che lui si fosse dimenticato di loro. Si rese finalmente conto che a rimetterci per il suo egoismo erano stati proprio i suoi figli, per stare con Cristina aveva rinunciato più volte di scendere a Napoli poichè andare lì con lei non era opportuno, memore ancora dell'unica volta che lei lo aveva accompagnato dai figli. 

Deluso dalle parole della figlia e  arrabbiato con se stesso, tramite computer prenotò il primo volo disponibile per Napoli senza parlarne con Cristina, senza chiedere il consenso a Michele. Ora la sua priorità erano i figli . Intanto continuava ad ascoltare dal cellulare Giada che coccolava la figlia rassicurandola dell'amore del papà.

Dopo minuti interminabili, quando la prenotazione dell'aereo era andata a buon fine, Gaetano si ricordò di avere in linea il papà.

-'mami'- richiamò l'attenzione avvicinandosi alla donna che aveva tra le braccia la sorellina-'c'è papi'- disse mostrando il telefono.

A sentir quel nome Gioia fu presa da uno scatto di nervosismo, prese il cellulare dalle mani del fratellino e pigiò sul tastino rosso chiudendo ogni tipo di comunicazione verso Piero che, dall'altra parte del telefono, rimase basito e confuso.

Ci fu un attimo, breve ma particolarmente profondo e intenso , durante il quale Giada rise di gusto a quel gesto di sua figlia. Un attimo durante il quale si sentì forte e invulnerabile perchè Piero poteva pure essere felice con quella ''poco-di-buono'' ma lei aveva l'amore incondizionato del figli , vanto che lui non aveva. Un attimo durante il quale venne ripagata di ogni lacrima versata  in quei mesi. Un attimo che mai avrebbe dimenticato e che consolava la donna ferita e la moglie umiliata. Ma fu un solo attimo.

Infatti Giada recuperò poi il cellulare dalle mani della figlia con sguardo tenero mentre le accarezzava i morbidi capelli castani.

-'papi è preoccupato per te'-

-'io no vollo pallareeeee'- ridisse la bimba scandendo ogni sillaba e insistendo sull'ultima vocale.

-'si proprij na capatost'- la rimproverò con il sorriso la mamma.

Il lato perverso da ex le suggeriva di lasciare il suo ex marito perdersi in mille congetture dietro quel gesto epico di Gioia mentre il lato altruista da mamma le suggeriva invece di chiamare Piero , spiegargli tutto e dargli la possibilità di riconquistare la fiducia di sua figlia. 

Ovviamente prevalse il suo lato materno e fece partire la chiamata per Piero.  

Quanti applausi per Gioia e il suo gesto epico? E quanti per Giada e il suo amorevole cuore?

Ormai anche Gioia inizia ad essere stanca dell'assenza del papà e sopratutto ha capito la motivazione di quell'assenza.

Sentitamente GRAZIE.

Un abbraccio.

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora