Capitolo 40

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La mattina dopo si ritrovarono abbracciati ancora, l'una nelle braccia dell'altro.

Lei fece i primi movimenti tipici del risveglio acciambellandosi ancora di più, lui dal canto suo la strinse ancor di più fondendo il suo torace con la schiena di Giada, annusando il suo profumo e sentendo i suoi respiri.

Era stato meraviglioso averla accanto. Piero aveva dormito poco quella notte, aveva scelto di osservare la moglie che rilassata dormiva tra le sue braccia.Le era mancata più dell'aria, aveva temuto davvero di perderla, non riusciva più ad immaginare una vita senza quella donna.

-'papi, mami'- li richiamò una Gioia imbronciata che barcollando varcava la porta della loro camera per sistemarsi sul letto

Giada fece per spostarsi ma Piero non glielo permise. Non era la prima volta che Gioia vedeva i genitori abbracciati e poi non voleva interrompere quel meraviglioso contatto reso possibile probabilmente dall'incoscienza della moglie.

Gioia salì sul letto e provò a sistemarsi tra i due genitori facendoli dividere, Piero si spostò a pancia in su mentre Giada si scostò di qualche centimetro malvolentieri.

Dormire abbracciata a Piero l'aveva rasserenata. Il suo profumo le aveva inebriato le narici, il suo respiro l'aveva cullata, le sue braccia l'avevano protetta dagli incubi.

-'papi cos'è quella cosa??'- chiese innocente e curiosa la bambina

Entrambi i genitori si voltarono confusi seguendo lo sguardo di Gioia ed entrambi assunsero una tonalità di rosso acceso.

Come ogni mattina l'eccitazione di Piero richiamava l'alzabandiera, in particolare quella mattina visto che aveva dormito così a stretto contatto con la sua fonte di eccitazione senza poterla soddisfare.

-'papà deve andare in bagno a fare pipì , amore'- disse imbarazzata Giada cercò di distogliere Gioia dall'attenzione che stava riservando al membro del marito che sempre più impacciato si alzò dal letto per rifugiarsi in bagno bofonchiando qualcosa di incomprensibile.

Intanto Gioia si sistemò tra le braccia della mamma per godere delle sue coccole. 

Quando Piero rientrò in camera con ogni cosa al suo posto si intenerì nel vedere quella scena.

-'papi coccole anche con te'- chiese la piccola mettendo in forte disagio il tenore.

Desiderava all'inverosimile coccolare lei e la moglie ma temeva in un rifiuto di quest'ultima

-'io non credo che...'- provò a dire guardando Giada che si aprì invece in un bellissimo sorriso e si limitò a fare cenno di si con la testa.

Piero sorridente, si sistemò con la schiena appoggiata alla spalliera del letto e tirò a se Giada sistemandola tra le sue gambe. Nel compiere quel gesto non sfuggì al tenore la smorfia di dolore di Giada, pensò si trattasse dei postumi dell'aborto subito il giorno prima.

Incastrati l'uno nell'altra, Piero strinse le sue braccia attorno a Giada la quale continuò a coccolare la piccola. Con leggere carezze , Piero massaggiò la pancia della moglie rilassandola al punto tale che lei lasciò cadere la testa all'indietro appoggiandola sulla scapola del marito . Le mani di Piero continuarono a vagare sul ventre della moglie con leggeri movimenti circolari. Intanto Gioia si allontanò per preparare la colazione alle sue bambole lasciando i genitori in una bolla tutta loro.

Neppure una chiamata in entrata sul cellulare di Piero riuscì a distoglierli

-'Dovresti rispondere'- fece notare Giada con la voce leggermente roca

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora