Capitolo 104

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Giada si strinse a lui permettendogli di abbracciarla stretta intanto che riprendevano il ritmo regolare del loro cuore.

-'perdonami amore mio per tutto il male che ti ho fatto'- spezzò il silenzio Piero con il cuore traboccante di felicità  per aver finalmente ritrovato sua moglie

-'promettimi che in questi mesi non mi lasci da sola.'- chiese Giada con tono implorante acciambellandosi su di lui.

Piero in quel momento si perse nei suoi pensieri ricordando le parole che Giada aveva detto a Ilaria, a quella confessione circa le sue paure come mamma e come moglie.

-'non devi pensare di non essere una buona mamma, ne aver timore che io ti possa tradire'- rispose il narese -'ho sentito quello che hai detto ad Ilaria e sei una stupida se credi in quello che hai detto.'- la richiamò scostandola dal suo corpo per poterla guardare negli occhi -'non permettere che le mie parole, dette in un momento di rabbia, ti condizionino a tal punto da far crollare le tue certezze. Sono un coglione perchè le ho dette in un momento di pazzia ma sai che non le penso realmente. Sei la mamma migliore che potessi desiderare per i miei figli e io sono l'uomo più fortunato di questo mondo ad avere te come compagna di vita'- concluse senza mai staccare i suoi occhi nocciola in un altro paia di occhi nocciola lucidi dall'emozione.

-'Piero abbracciami'- chiese Giada prima di essere travolta dall'abbraccio stritolatore del marito.

Dopo alcuni minuti di coccole.

-'Gioia è convinta che sia femminuccia'- rise Giada appoggiando la sua mano su quella di Piero che intanto accarezzava con amore il ventre dove stava crescendo il loro miracolo.

-'fimmina sarà '- disse con convinzione Piero abbassandosi sulla pancia della moglie e lasciando una scia di bacini a stampo mentre con le mani le accarezzava i fianchi.

Un gesto d'affetto con il quale Piero voleva trasmettere tutto il suo amore a quel bambino che lui credeva fosse femmina e alla mamma di quella meraviglia; un gesto che però accese gli istinti passionali di Giada che non ne aveva ancora abbastanza di Piero tant'è che fece sfilare le sue mani tra i capelli del tenore spingendolo sempre più giù, verso la sua intimità.

Un gesto che fu interpretato alla lettera dal narese che sorridendoci sopra, vi soffiò leggermente prima di dedicarle le attenzioni più eccitanti che la sua lingua potesse mettere in pratica, facendola godere di nuovo.

-'non ne hai abbastanza eh?'- la prese in girò Piero con voce roca mentre le si sdraiava accanto.

Giada non rispose inoltre , notando l'intimità eccitata del marito, vi si mise a cavalcioni e, dettandone le regole, con poche spinte portò il tenore al piacere estremo.

Intanto che la donna cercava di spostarsi staccandosi da Piero, il tenore la fece sdraiare su di lui senza uscire da lei; Giada appoggiò il suo viso nell'incavo del collo del marito.

-'temevo di aver perso tutto questo'- confidò lui lasciandole tenere carezze sulla schiena.

-'Piero mai più dubiterai di me, vero? Mai più mi apostroferai come una poco di buono...'-

-'mai più dirò che sei una cattiva mamma, amore mio; mai più ti nasconderò i miei impegni di lavoro'- continuò Piero elencando tutte le mancanze che aveva avuto in quell'ultimo periodo

Lei si strinse ancora di più su di lui riappropriandosi di quel profumo che sapeva di casa, di quelle braccia che sapevano di protezione, di quel battito che sapeva di amore eterno.

Piero, dal canto suo, riacquistava familiarità con un corpo che aveva sentito lontano per troppo tempo, cullava un cuore che aveva calpestato, curava un'anima che aveva pugnalato con la sua rabbiosa gelosia.

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora