Capitolo 69

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Gioia lo scrutò per tutta la durata del colloquio durante il quale il papà gli chiese gli studi fatti, le esperienze accumulate, la disponibilità di giorni e di orari per le eventuali lezioni.

La bimba prestò attenzione ad ogni parola mentre si trovava seduta sulle gambe di Piero e fu ben felice di fare una piccola prova di piano con il nuovo maestro.

Lui pigiava i tasti e Gioia ripeteva con solerzia gli stessi movimenti

-'Ma sei bravissima piccina'- si complimentò Lorenzo prendendola in braccio provocando un bellissimo sorriso sul viso della piccola

-'papi to bravittima'- ripetè fiera lei guardando il papà fermo accanto al pianoforte

-'si Gioia mia, sei tutto papà tuo'- rispose orgoglioso il tenore allargando le braccia per accogliere una festante Gioia.

Con il maestro si dettero appuntamento al giorno dopo.

La sera, messi a letto i figli, i due sposi si ritrovarono nella loro camera a coccolarsi

-'perchè Lorenzo si e gli altri no?'- chiese curiosa Giada -'eppure è più giovane degli altri'- notò mentre concedeva rilassanti grattini al marito

-'perchè ha fatto poche ma importanti esperienze, ha fatto parte dell'orchestra del Teatro Massimo di Palermo lo sapevi?'- chiese entusiasta il tenore rivivendo i ricordi del concerto - evento di 'Notte Magica' , quando ebbe l'opportunità di cantare con l'accompagnamento magistrale di quella favolosa orchestra  -' e poi c'è feeling con Gioia a differenza degli altri, è importante creare un bel legame tra alunna e maestro altrimenti Gioia rischia di odiare il pianoforte.'- commentò Piero con gli occhi chiusi beandosi di quel contatto che in breve tempo si trasformò in carezze eccitanti che permisero alla coppia di riempire la stanza di gemiti sommessi e ansimi di piacere . 

Il giorno dopo la bimba aveva trascorso la mattinata a chiedere quando sarebbe arrivato il maestro.

-'ma  quasi quasi ne esseri gilusu'- la rimproverò bonariamente Piero geloso delle attenzioni che la figlia già concedeva al nuovo maestro.

 Nel primo pomeriggio Lorenzo venne accolto da un'eccitata Gioia.  

Mentre Giada si trovava nella cameretta di Gaetano per farlo addormentare Piero assistì alla prima vera lezione di sua figlia con il maestro. 

Al papà piaceva quel ragazzo, era professionale ma non severo. Sapeva correggere la figlia con dolcezza eppure senza ammettere repliche da parte della piccola.

Alla fine della lezione, Giada preparò il caffè accompagnato da alcuni manicaretti fatti da lei e si ritrovarono nel salotto tutti a parlare della carriera di Piero, del quale Lorenzo era un estimatore; della passione per la musica lirica che univa il tenore al maestro; delle esperienze di Lorenzo.

Parlarono per un'oretta senza mai sentirne il peso intanto che Giada si occupava dei bimbi , della loro merenda, dei loro giochi. 

Piero fu felice di scoprire la preparazione musicale che possedeva quel ragazzo, Giada ne apprezzò l'enorme cultura che gli permetteva di saper gestire qualsiasi discorso, Lorenzo venne invece ammaliato dalla semplicità di quella star internazionale e dal fascino della moglie che si occupava con devozione dei figli e del marito.

Nei giorni successivi le lezioni proseguirono senza intoppi, Gioia era sempre più entusiasta di quelle lezioni e Piero , che intanto preparava la partenza per Bologna, era felice di vedere piccole scintille della sua passione per la musica nella figlia. 

La partenza di Piero era ormai alle porte. Quel pomeriggio si intrattenne a parlare con Lorenzo un pò di più.

-'Nei prossimi pomeriggi ci sarà Giada a seguire la piccola'- annunciò il tenore bevendo la sua tazza di caffè -' io devo tornare a Bologna per lavoro e mancherò qualche settimana'- spiegò ancora senza che Lorenzo gli chiedesse nulla-'mi farebbe piacere però essere aggiornato da te sui miglioramenti di mia figlia'- chiarì finalmente

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora