Capitolo 161

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Il tempo passava inesorabile, i giorni si aggiungevano ai giorni diventando settimane che a loro volta si trasformavano in mesi. Tre con precisione da quando Piero aveva lasciato Giada.

Per Giada erano tre mesi di buio senza il sorriso di Piero, di freddo senza il suo corpo a riscaldarle la notte, di silenzio senza la sua risata gutturale tipica dei Barone, di solitudine senza i suoi abbracci protettivi, di vuoto senza l'amore di Piero.  

Tre mesi a dividersi tra le più svariate esigenze dei figli, la sua unica ragione di vita. Non erano mancate in quei mesi le visite e le chiamate dei Barone, di Gaetano ed Eleonora con Mariagrazia dal sud, di Franz e Ilaria dal nord intenti a organizzare le tanto attese nozze. Anche i colleghi di Piero avevano mostrato la loro vicinanza a Giada anche con visite 'mordi-e-fuggi' pur di riabbracciare i piccoli, di rincuorare Giada.

Per Piero era diverso, da un lato erano tre mesi di silenzio da parte di Gaetano che non riusciva a perdonare il figlio e questa sua rovinosa scelta, di fredde chiamate con Francesco che non perdeva mai l'occasione per ribadire l'enorme errore commesso nel lasciare la moglie, di furtive chiamate con Eleonora che non era disposta a perdere l'amato figlio per una sbandata e quindi, all'insaputa del marito, chiamava Piero, gli inviava foto dei figli, gli chiedeva costantemente, nonostante tutto, di tornare dalla moglie; dall'altro lato, erano tre mesi di amore infinito, di coccole tenere, di abbracci stritolatori, di notti passate a fare l'amore, di baci rubati. Il tenore si sentiva comunque rinato grazie a quella donna.

Diverso era per i colleghi, le cose certo non andavano meravigliosamente, infatti pur vedendo Piero felice, non condividevano comunque questa sua scelta. Ciò nonostante il loro rapporto non aveva subito alcuna battuta d'arresto, loro primo compito era mantenere saldo il gruppo.

Una sera il narese decise di fare una sorpresa alla donna che gli stava riscaldando il cuore in quelle settimane. Tornò prima dal lavoro per preparare la casa tra candele sparse in casa, petali fiore a ricoprire la loro alcova d'amore, essenza profumata in vasca pronta ad accogliere i due fidanzati.

Quando Cristina tornò da lavoro, trovò la casa immersa nella penombra e un sorriso le si stampò in viso. 

Piero, ammaliato da quel sorriso, le cinse i fianchi da dietro.

-'una piccola sorpresa per te che sei l'amore mio'- le soffiò flebilmente mentre mordicchiava il lobo di Cristina.

Un gesto che accese gli istinti più passionali della donna che si voltò per scontrarsi con lo sguardo malizioso del tenore.

-'mi sei mancato oggi'- ammise lei sorridendo mentre accarezzava le braccia di Piero .

Il narese sorrise prima di catturarle le labbra in bacio passionale che fece ben presagire quali erano i suoi desideri.

In breve tempo si ritrovarono nudi, l'uno di fronte all'altra ad accarezzarsi, a baciarsi,a desiderarsi.

Piero la prese in braccio e la condusse nella camera da letto.

-'hai fatto le cose in grande bel tenore'- si complimentò Cristina nel vedere i petali sul letto

-'poca cosa in confronto a ciò che mi doni'- disse Piero prima di munirsi di preservativo ed entrare in Cristina che si lasciò amare, abbandonata tra le braccia del compagno.

Dopo aver raggiunto entrambi l'apice del piacere, Piero la prese tra le braccia e la condusse in bagno per concedersi un rilassante bagno.

-'hai pensato proprio a tutto, eh?'- 

Piero sorrise con il suo sorriso sghembo senza premurarsi di rispondere.

Mentre si godevano quel caldo e profumato bagno accompagnato da languide carezze, fu Cristina a rompere quel rilassante silenzio.

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora