Capitolo 200

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Agitato e preoccupato , Piero staccò con la sorella e decise di chiamare Giada. 

Voleva sentirla, voleva sapere come stava, voleva compiere un altro piccolo passo verso la sua riconquista.

''I bambini stanno con Mariagrazia al parco''- comunicò telegrafica Giada quando rispose a telefono.

Senza dire 'ciao', senza sapere se era quella l'informazione che aveva spinto Piero a chiamare. Con quella risposta aveva chiaramente fatto intendere di non volersi relazionare al tenore.

''ah, ok''- furono le uniche due parole che uscirono dalla bocca del tenore.

''ti faccio chiamare quando tornano''- organizzò brevemente la donna senza permettere al narese di pronunciarsi e ritrovandosi di nuovo a dire un misero ''ok''.

Ma proprio mentre la donna stava per staccare senza neppure salutare, Piero riuscì a dar voce ai suoi pensieri

''come stai Giada?'' 

Una domanda semplice che però si scaraventò sulla donna come un uragano che tutto travolge con se. Da tempo Piero non si rivolgeva a lei con quel tono dolcemente preoccupato, da tempo non le poneva quella semplice domanda dalla risposta complessa e articolata.

Gli avrebbe voluto dire che era scazzata dalla visita inaspettata e inopportuna di Cristina; gli avrebbe voluto dire che era un emerito coglione che ancora una volta faceva soffrire chi lo amava perchè si, Cristina lo amava; gli avrebbe voluto dire che meritava di vivere una vita di solitudine per quanto dolore stava causando alle persone che gli stavano accanto ma riuscì solo a dire un falso, sintetico, opportunista ''bene'' e senza premurarsi di ringraziare per la cortese domanda magari ricambiandola, staccò la chiamata lasciando Piero ad ascoltare quel 'tu-tu-tu' della cornetta che, costante e cadenzato, si confondeva con il 'tutu-tutu' ritmato di un cuore ferito e non compreso.

Furono giorni di apatica routine per Piero che si ritrovava a spostarsi di città in città per collezionare una serie più o meno infinita di concerti sold-out; furono giorni di serena quotidianità per Giada che si godeva la vicinanza di Maurizio ritrovando un' altamente effimera serenità senza mai concedersi a quell'uomo che per lei faceva avanti e indietro tra Canicattì e Napoli almeno tre volte al mese , per stare accanto alla donna che amava, per marcare ancor più un territorio che temeva di perdere ora che il tenore era di nuovo libero; furono giorni di immane tristezza per Cristina che lasciò la casa di Bologna comprata da Piero fittando una casa dove, lontana dai ricordi di un amore bello e impossibile, curava quelle profonde e dolorose ferite dando un nuovo senso alla sua vita.

Furono giorni che divennero settimane, che a loro volta si trasformarono in mesi. Due, per l'esattezza. Il tour americano giunse a termine, i ragazzi avevano due settimane di pausa prima di dedicarsi al tour europeo. 

Ignazio decise di raggiungere  la sua amata consorte a Bologna e dedicarsi alla sua piccola e preziosa famiglia; Gian volò in Abruzzo dalla sua ragazza per recuperare il tempo passato lontani; Piero decise di andare a Napoli per riabbracciare i figli e per dichiararsi finalmente a Giada.

Mentre Gaetano continuò il suo viaggio in direzione di Naro, Piero si fermò a Napoli con una sola valigia e alcuni regali per i figli.

Solo una porta lo divideva dal suo passato felice, dal presente difficile, dal futuro  incerto. Bussò e dopo pochi minuti una Giada stupita gli aprì la porta.

Lei non si aspettava di ritrovarselo davanti casa, lui non si aspettava di ritrovarla bellissima.

-'Ciao Giada'- salutò cortese e sorridente Piero 

Stralunata Giada non ebbe neppure la forza di dire un semplice ed educato 'ciao'

-'non mi fai entrare?'- domandò con il suo sorriso sghembo desideroso di riabbracciare i figli, di riconquistare quella donna.

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora