A Napoli Giada, decise di affrontare i genitori che avevano riportato i piccoli dopo la passeggiata. Mentre i piccoli giocavano nel salotto, i genitori di Giada si ritrovarono in cucina per volontà della figlia.
-'Piero mi ha lasciata'- esordì d'improvviso spiazzando entrambi i genitori.
Rachele si fermò con un bicchiere a mezz'aria e Salvatore si impietrì tenendo tra le braccia la piccina che gli fece da calmante.
-'che significa Già??'- chiese il papà confuso
-'che Piero se n'è andato di casa'- spiegò Giada usando altre parole che esprimessero lo stesso, doloroso concetto.
-'perchè?'- chiese pratica la mamma
-'non mi ama più'- disse Giada omettendo la presenza dell'altra donna.
Un omissione che neppure lei sapeva spiegare, forse non dicendolo sperava che tutto si risolvesse in un brutto incubo, forse non riusciva ad ammettere di non essere più così attraente, forse semplicemente non aveva voglia di ammettere quanto il marito facesse schifo.
-'o sapev ij che nun ti dovevi sposà cu chill'- disse Salvatore con il tipico accento napoletano che sfoggiava quando era nervoso -'quelli come lui solo alle donne pensano. Tu invece ti sei voluta sposare rovinandoti la vita, hai voluto fargli dei figli dando a chilli piccirill nu padre di cui si devono vergognare, hai voluto che tua figlia lo considerasse padre al posto di Luigi che mai ti avrebbe fatta soffrire come sta facendo quello '- continuò senza freni l'uomo dando la piccola alla moglie per potersi sfogare con libertà.
Rachele si chiuse invece in un profondo mutismo. Ripensò a quando parlò con la figlia , mesi addietro, intercedendo per il genero affinchè lei lo perdonasse dopo il finto bacio con Stefano. E si sentì tremendamente in colpa. Se non fosse intervenuta in quell'occasione, già da mesi Giada si sarebbe liberata di quell'uomo che in questi ultimi cinque anni aveva portato tanto dolore nella vita della figlia. Se non fosse intervenuta in quell'occasione, Giada avrebbe evitato di star male ancora. Se non fosse intervenuta in quell'occasione, Giada avrebbe già dimenticato quell'uomo; pensò la donna per poi ricredersi sull'ultimo pensiero. Giada quando amava , amava profondamente. Lo aveva fatto con Luigi , ed ora lo avrebbe fatto con Piero. Giada non avrebbe dimenticato Piero. Giada si sarebbe consumata dal dolore. E fu questo pensiero a rabbrividire Rachele.
-'devi reagire, figlia mia. Non farti annientare da questo dolore. Hai tre figli e una vita ancora da vivere. Non permettere che un uomo del genere ti rubi la voglia di vivere'- disse Rachele guardando la figlia negli occhi.
Uno sguardo incandescente che Giada non seppe reggere. Lacrime silenziose le bagnarono il viso. Rachele sistemò la nipotina nel passeggino e si avvicinò alla figlia per abbracciarla.
-'io e papà non ti lasciamo, piccirè.'- si raccomandò Rachele che ben conosceva il baratro di dolore nel quale stava sprofondando la figlia.
Lo stesso baratro che l'aveva inghiottita quando morì Luigi, lo stesso baratro dal quale riemerse grazie a Piero. Ma stavolta Rachele sapeva a cosa andava incontro ed era pronta a lottare per la figlia, con la figlia.
Giada si abbandonò a quell'abbraccio materno sentendosi figlia in ogni sua deboelzza, si lasciò cullare da quell'amore materno che sapeva curare le ferite peggiori.
Ad interrompere quel momento ci pensò Salvatore.
-'chiedi il divorzio, ora! Prima che ci pensi lui e si rifaccia sulla custodia dei figli. Devi togliergli i bambini. Non meritano un padre del genere.' - impose alla figlia senza tener conto la sua volontà.
Un 'imposizione che Giada non prese in considerazione. Ora voleva sprofondare nel suo dolore, voleva toccare il fondo della sua sofferenza, voleva sentirsi abbandonata, umiliata, dimenticata. Voleva strapparsi il cuore, farlo a brandelli e calpestarlo per poi risollevarsi e dedicarsi anima e corpo ai figli.
Quella sera i genitori di Giada dormirono con lei, Giada non era capace ora di accudire da sola i figli. SI chiuse nella sua camera dove consumò tutte le lacrime che aveva in corpo intanto che i bimbi venivano messi a letto dai nonni.
Mentre Rachele rimboccava le coperte ai nipoti, il telefono di Salvatore squillò. Era Gaetano.
-'non partire in quarta. Loro non hanno alcuna colpa'- si raccomandò Rachele mentre Salvatore accettò la chiamata.
''Ciao Gaetano''- salutò educato ma distaccato
''Ciao Salvatore, come sta Giada?''- chiese senza preamboli immaginando che Giada avesse raccontato tutto ai genitori.
''straziata dal dolore per aver dato tutta se stessa ad un uomo che non la meritava''- spiegò Salvatore beccandosi un'occhiataccia da parte della moglie.
''io ed Eleonora siamo rammaricati, gli parleremo e lo faremo ragionare''- disse Gaetano dispiaciuto per le parole del consuocero ma consapevole di meritarsele tutte.
''lo so, Gaetà. Come so che non è colpa vostra ma vedere mia figlia stare così...''- provò a spiegarsi Salvatore per poi interrompersi a causa di un groppo alla gola che gli imepdì di continuare.
''posso solo immaginare Giaduzza nostra, noi comunque domani partiamo per venire a Napoli. Non la lasciamo da sola. E parleremo pure con nostro figlio''- rassicurò il narese
''se deve tornare solo perchè obbligato da te, lascialo stare dov'è''- disse con tono duro Salvatore -''Ora dobbiamo aiutare Giada a riprendersi e non convincere tuo figlio a tornare dove non vuole stare''- chiarì Salvatore consapevole che Piero non sarebbe mai cambiato e avrebbe fatto soffrire sua figlia qualora sarebbe tornato.
Pochi altri convenevoli e staccarono la chiamata.
Fu una notte agitata per tutti.
Per Piero , ferito dalle parole del padre e desideroso di far capire il profondo sentimento che lo legava a Cristina.
Per Cristina, umiliata dalle parole di Francesco e di Gaetano che la giudicavano senza conoscere.
Per Gaetano ed Eleonora, preoccupati per il figlio certi che si stava rovinando con le sue stesse mani.
Per Francesco, tradito da quel fratello che tanto amava ma che gli aveva nascosto una notizia così importante.
Per Giada, preda di uno sconforto che le opprimeva il cuore e le mozzava il respiro.
Per Rachele e Salvatore, impotenti dinnanzi allo straziante dolore della figlia.
Solo i piccoli Barone dormirono sereni, ignari della tempesta che si stava abbattendo su mami e papi.
Oggi tocca ai genitori di Giada scoprire la realtà...
Grazie a tutti per la PASSIONE con la quale leggete la storia che vi ricordo essere una fanfiction XD
Un abbraccio
ps: nel caso non capiate le frasi in dialetto napoletano, chiedete e vi sarà data traduzione :)
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1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)
Storie d'amorePrima Parte di un lungo sequel Una famiglia che ama e dalla quale è amato, una carriera che va a gonfie vele, degli amici su cui poter contare sempre...una vita perfetta. Ma la perfezione non esiste!