Capitolo 99

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Furono due settimane ricche di instore per Il Volo. Come promesso, Piero tornò ogni sera a casa dalla moglie e dai figli per poi ripartire il giorno dopo macinando chilometri su chilometri tra aerei, treni, auto noleggiate.

Dopo uno degli ultimi instore, Piero tornò a casa particolarmente stanco tant'è che si addormentò sul lettone mentre giocava con i figli.

Giada si occupò di sistemare i bimbi nella loro cameretta per poi tornare nella sua camera dove, al centro del letto, dormiva Piero.

Il tenore dormiva beatamente e Giada decise di non svegliarlo per mandarlo in salotto. 

In quelle settimane aveva apprezzato l'immane sacrificio di Piero nel tornare sempre a casa  dalla sua famiglia, mettendo da parte la stanchezza. Lo liberò dagli occhiali appoggiandoli sul comodino e gli si sdraiò accanto.

Il ciuffo scomposto, la bocca carnosa semi aperta, il corpo palestrato rilassato.Tutto attirava di Piero. E Giada si rese conto di essere ancora fortemente attratta da quell'uomo.

 Approfittando dell'incoscienza del marito , gli si avvicinò per lasciargli una tenera carezza. E poi un'altra, e ancora un'altra. Durante una delle ultime carezze , Piero si mosse involontariamente attirando su di se sua moglie facendola appoggiare sul suo petto.

Inebriata dall'odore del marito, Giada vi si accoccolò lasciandosi andare ad un sonno sereno.

La mattina seguente, fu Piero il primo a svegliarsi stupendosi di dormire sul letto matrimoniale, con sua moglie stretta in un abbraccio.

Sorrise come un ebete godendosi quel momento fino a quando non si svegliò anche Giada che mise fine a quel meraviglioso contatto

-'scusami, sei crollato qui e ti ho lasciato dormire'- spiegò sconclusionata e imbarazzata Giada

-'non chiedermi scusa, è stato stupendo'- rispose Piero pronto ad affrontare uno degli ultimi instore programmati.

I giorni trascorsero più sereni. Non ci furono altri contatti tra loro due, il tenore decise di non obbligarla in alcun gesto affettuoso. Giada si stava aprendo a lui nei piccoli gesti, ogni giorno, in maniera spontanea. Inoltre continuò a dormire sul divano certo che prima o poi sarebbe stata la moglie a chiedergli di tornare a letto, e stavolta per sempre. 

Arrivò finalmente il compleanno di Gioia.

Per quella mattina , Piero aveva fatto arrivare a casa due bellissimi mazzi di fiori. 

Uno piccolo,  a nome suo e di Gaetano, di rose bianche e rosa per la piccola festeggiata a simboleggiare la purezza e la dolcezza della piccina ; e uno più grande di rose rosse per Giada per ringraziarla di aver messo al mondo un capolavoro di bambina, per dichiararle il suo amore, per ricordarle la passione che da sempre aveva contraddistinto il loro rapporto. 

Giada si emozionò davanti a quel regalo e ringraziò Piero con un bellissimo , inaspettato e caloroso abbraccio ripara-cuore. La bimba accolse con un buffo applauso quei fiori ringraziando il papà e il fratellino con un dolcissimo bacio.

La mattinata fu riempita dalle chiamate da parte di amici, parenti, conoscenti. 

Il pomeriggio fu impiegato per la preparazione alla grande festa. 

Gioia, da brava donnina, aspettò pazientemente che la mamma le facesse i boccoli e le sistemasse il fermaglio rosa, abbinato al vestitino. 

Stava sistemando l'ultimo ciuffetto ribelle quando arrivò un messaggio da Piero.

Stava sistemando l'ultimo ciuffetto ribelle quando arrivò un messaggio da Piero

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1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora