Capitolo 72

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Beatrice entrò in cucina con addosso solamente una maglia di Francesco che le copriva a malapena il sedere. 

-'Ciao'- salutò con distacco calcolato Piero riportando la sua attenzione all'acqua che bolliva, pronta per immergere la sua bustina di the 

-'scusaci se stanotte hai sentito dei rumori'- disse con malizia quella donna riferendosi ai gemiti suoi e del fratello che quella notte avevano riempito le mura di quella casa.

Piero continuò ad ignorarla e lei decise di non demordere

-'E' stato bellissimo, non ho mai visto love godere così tanto'- riprese lei avvicinandosi al tenore fino a sfiorargli una spalla, contatto al quale Piero si scostò malamente.

-'mi devi stare lontano'- dette voce ai suoi pensieri in maniera brusca

-'calmino Pierino, ti ho solo sfiorato.'- si giustificò Beatrice -'quindi non ti sono indifferente se questa è la tua reazione ad un mio leggero tocco'- sorrise beffarda

-'no, hai ragione'- concordò Piero -' Non mi sei indifferente. Mi fai ribrezzo. Ecco cosa mi provochi tu, il tuo leggero tocco, la tua presenza'- concluse uscendo da quella stanza per andarsene in camera sua a bere il the, lontano da quella donnaccia.

Era furioso con se stesso e per quel senso di inutilità che lo invadeva nel non potersi liberare da quella presenza indesiderata, era furioso con il fratello per non capire che razza di persona aveva al suo fianco,era furioso con Beatrice e per come stava rovinando la vita del fratello.

Perso tra tutti questi pensieri, venne riportato alla realtà dal qualcuno che bussava alla sua porta.

-'bro, posso?'- chiese un raggiante Francesco.

Non era difficile capire  perchè lo fosse, pensò disgustato Piero.

-'entra pure, sono pronto'- rispose il tenore facendo accomodare il fratello in camera

-'perchè hai fatto colazione qui?'- chiese di getto Francesco vedendo la tazza di the sul comodino

-'non avevo voglia di vedere certa gente'- rispose Piero senza impegnarsi minimamente nel nascondere la sua insofferenza per la presenza di Beatrice

Francesco capì il non tanto velato riferimento e decise di lasciar cadere il discorso.

-'ti accompagno io allo studio, se vuoi.'-si offrì gentilmente

-'preferisco farmi venire a prendere da Ignazio'- ribattè Piero con tono duro

-'lei non verrà con noi. Dopo parte per Roma, ha un congresso e mancherà per alcuni giorni'- spiegò Francesco cercando di addolcire il fratello.

Gli dispiaceva vederlo così distaccato, avevano avuto sempre un bellissimo rapporto fatto di fiducia, confidenza, complicità ed ora stava male nel sentirlo lontano. 

Era riuscito a perdonargli quel bacio con la sua donna, aveva saputo voltare pagina e desiderava che anche Piero lo facesse, accettando nella sua vita la donna che lui aveva scelto come moglie, come madre dei suoi figli, come compagna di tutta la vita.

-'in tal caso...'- rispose il tenore accettando l'invito del fratello.

Passarono alcuni minuti durante i quali Beatrice e Franz si salutarono consapevoli che si sarebbero rivisti la settimana successiva, minuti durante i quali Piero aveva preferito restare in camera messaggiando con Giada per chiederle dei bambini, di come stava lei  e per annunciarle la partenza di Beatrice.

Come accordato, Francesco accompagnò Piero a lavoro. Durante il breve tragitto in macchina parlarono di calcio, dei prossimi impegni del tenore, dei nipotini raccontando le ultime avventure  che Piero aveva saputo da Giada la sera prima.

Mentre i fratelli Barone trascorrevano la giornata a lavoro, a Napoli arrivò l'ora della lezione di Gioia.

Gioia accolse con il solito entusiasmo il maestro che sorridente si fece abbracciare ben volentieri dalla sua piccola allieva.

-'Su Gioia, facciamo vedere a mamma come sei brava a ricordare la canzoncina imparata ieri'- la motivò Lorenzo sotto lo sguardo amorevole della mamma.

La bimba eccitata si sedette composta al piano e fece partire una simpatica melodia mentre pigiava concentrata quei tasti bianchi e neri.

-'brava amore di mamma, papà sarà tanto orgogliosa di te'- disse Giada emozionata mentre dedicava un meraviglioso sorriso alla sua piccola pianista in erba prima di uscire dallo studio e lasciare Gioia nelle mani di Lorenzo.

Mentre la piccola era impegnata nella sua quotidiana lezione,Giada sistemò il piccolo Gaetano vestendolo di tutto punto, infatti a breve i nonni sarebbero venuti a prendere i nipotini per portarli un pò al parco mentre Giada si sarebbe dedicata a sistemare la casa, compito sempre più arduo con due piccoli pesti in giro per casa.

Dopo quasi un'oretta Gioia fini la sua lezione e felice di andare al parco,raggiunse la mamma in salotto dove c'erano pure i nonni,appena arrivati a casa.

Giada propose un caffè tutti insieme prima di salutare il maestro e i genitori. Purtroppo,mentre aspettavano che il caffè fosse pronto,Gaetano iniziò a fare non pochi capricci poiché scalpitava per andare al parco.

Pur di calmarlo,i genitori di Giada rinunciarono al caffè,salutarono la figlia e Lorenzo e uscirono da quella casa per raggiungere la tanto ambita meta.

-'scusalo,di solito non è capriccioso'-si sentì in dovere Giada di scusarsi

-'sono bambini, é nella loro natura voler ottenere subito ciò che gli viene promesso'- rincuorò Lorenzo fissando Giada negli occhi

Uno sguardo che la imbarazzò non poco tanto da alzarsi impacciata dal divano e recarsi in cucina con la scusa di controllare la moka.

Lorenzo si alzò quasi in contemporanea,seguendola come un'ombra.

-'quando torna Piero?'- chiese distrattamente il maestro mentre osservava Giada preparare le tazzine con lo zucchero

-'tra un paio di settimane '

-'non deve essere semplice la tua vita'- osservò Lorenzo -'con tuo marito sempre in giro per il mondo e tu da sola a crescere due figli'-spiegò

-'E' il suo lavoro e consapevole di tutto ho voluto costruirci insieme la nostra famiglia e poi anche da lontano , Piero rende comunque tutto più semplice'- spiegò sintetica Giada versando velocemente il caffè nelle tazzine.

Lorenzo la stava mettendo a disagio e voleva che andasse via quanto prima.

Lui si avvicinò a lei,sfiorandole le mani prese la tazzina che lei gli offrì con fare distaccato ma comunque imbarazzato mentre lui continuava a fissarla intensamente.

Giada, profondamente disagiata,  quasi tracannò la sua piccola quantità di oro nero mentre Lorenzo sorseggiava lentamente quel liquido scuro quasi a voler rendere interminabile quel momento.

A voi i commenti...

Grazie di tutto.

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora