Capitolo 132

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Fin dall'inizio di questo sequel avevo pensato a questo capitolo per chiudere la storia così da potervi liberare di me. Buona lettura!

Entrambi i genitori si voltarono verso lo schermo. Non capivano nulla ma erano ugualmente preoccupati.

-'i battiti della piccola stanno subendo troppe variazioni repentine'- spiegò il medico tentando di mostrarsi calmo

-'sta male Celeste'- ne dedusse Piero

-'sta spingendo, fa male'- continuò a lamentarsi Giada in preda ad un pianto convulso

-'dottore la bimba sta avendo un tumore da parto, dobbiamo tirarla fuori adesso'- ammise l'ostetrica rendendosi conto delle reali condizioni della piccola.

-'prepariamo la paziente per un cesareo d'urgenza'- ordinò il ginecologo rivolgendosi all'equipe di professionisti che c'era in quella stanza.

Fu tutto molto frenetico, Piero venne fatto accomodare fuori mentre Giada venne preparata all'intervento con l'anestesia generale.

Furono i minuti più lunghi della vita di Piero. Minuti durante i quali voleva chiamare tutti ma decise di non chiamare nessuno. Minuti durante i quale avrebbe voluto urlare la paura che portava dentro ma si chiuse in un silenzio di coraggio e di speranza. Minuti durante i quali lo stomaco avrebbe voluto espellere tutto ciò che conteneva ma che alla fine venne stretto in una morsa dolorosissima. Minuti durante i quale avrebbe voluto prendere su di se tutto il dolore che stava provando sua moglie. Minuti durante i quali pregò Dio affinchè la moglie e la figlia uscissero da quella sala parto prima possibile e in buona salute.

Dopo circa trenta di quei minuti interminabili, un'infermiera uscì dalla sala parto

-'prego, venga'- disse rivolgendosi al tenore

Come un robot, Piero la seguì varcando quella porta. Lì, l'ostetrica che aveva seguito Giada fin dall'inizio di quel travaglio, gli si avvicinò con un fagottino tra le braccia.

-'lei è Celeste'- annunciò sorridente mostrandogli per la prima volta sua figlia

Piero si sciolse in un pianto liberatorio mentre si avvicinava alla bimba e con un dito le accarezzava il visino arrossato

-'come sta mia moglie?'- chiese singhiozzando

-'la stanno sistemando. E' stato un parto difficile. Ha sofferto tanto ma è stata brava'-

-'Giada è una guerriera'- confermò orgoglioso il tenore -'perchè ha il visino così rosso?' chiese indicando  Celeste. Non ricordava il viso di Gaetano così rosso e gonfio.

-'Se la mamma ha sofferto tanto ,la figlia invece ha rischiato di non farcela. Il cordone le si era attorcigliato alla gola e ciò nonostante spingeva per uscire.'- spiegò la donna dondolando la piccina che aveva ancora tra le braccia -'non vedeva l'ora di conoscere la mamma e il papà'- scherzò per risollevare l'uomo che aveva di fronte.

Un uomo felice ma fortemente provato dalle emozioni vissute e dalle parole dell'ostetrica.

Decise di accantonare per un attimo i pensieri e le preoccupazioni che lo stavano sommergendo e di godersi quella meraviglia.

-'se vuole ammirarla ancora, vada al nido. Ora è lì che la porto'- avvisò la levatrice

-'e mia moglie?'- domandò ancora Piero

-'non può ancora andare da lei, deve rimettersi dall'anestesia generale.'- spiegò con tono serio la donna prima di portare Celeste via mentre papà Piero si dirigeva dinnanzi alla vetrata del nido attraverso la quale avrebbe potuto ammirare la sua principessina.

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora