Capitolo 14

637 46 35
                                    

Arrivato in ospedale, Piero incontrò prima Mariagrazia che gli corse incontro abbracciandolo

-'Sapevo che poi avresti fatto la scelta migliore. Sei il mio eroe'- lo salutò la piccola di casa.

Più freddo il saluto di Francesco.

-'non mi abbracci?'- chiese Piero quando si ritrovò il fratello di faccia

-'stai facendo soltanto il tuo dovere dopo aver fatto un'apocalittica minchiata'- gli disse in un modo che non ammetteva replica.

-'papi'- si sforzò di sorridere la bambina

-'cucciola'- la salutò Piero avvicinandosi al letto per abbracciarla nonostante i vari tubi

-'papi, mami piagge'- disse la piccola mentre il padre le lasciò un bacio sulla guancia

A quelle parole Piero crollò in un pianto incontrollato

-'papà è un gran coglione nicuzza mia'- disse tra le lacrime non rendendosi conto di ciò che aveva detto

-'collone?'- chiese Gioia incuriosita da quel termine  che non aveva mai ascoltato prima d'ora

-'Bedda mia, non ascoltare tuo padre che dice cretinate'- la richiamò Francesco abbozzando un sorriso

Intanto arrivarono i medici per preparare Gioia e Piero al trapianto, non c'era da aspettare.

Mentre venne fatto accomodare su una lettiga, Piero provò a chiamare Giada. 

Aveva un bisogno disperato di sentirla, anche solo per essere mandato a quel paese ma aveva bisogno della sua voce.

A casa Giada coccolava Gaetano mentre con la mente e con il cuore pensava a Gioia. Si augurava che il trapianto andasse a buon fine. Ora che si era riaccesa la speranza sarebbe stato ancora più difficile accettare la realtà. 

Piero la stava chiamando ma Giada preferì non rispondere.

Dentro di se aveva tanta confusione: da un lato era felice che Piero avesse deciso di  fare il controllo , significava che amava Gioia. Dall'altro era furiosa per il suo abbandono, per essersene andato, per il modo subdolo per come lo aveva fatto. Mentendole, lasciando Gioia in un letto di ospedale e Gaetano a casa con i nonni.

Poteva capire l'abbandono di Gioia che non era sangue del suo sangue, ma non accettava l'abbandono di Gaetano. Suo figlio. 

Il cellulare squillò svariate volte ma Giada non rispose.

COn l'amaro in bocca Piero venne preparato.

L'intervento durò meno di un'oretta. Nella camera di Gioia c'erano i fratelli Barone e i genitori di Piero. Giada era stata costretta a stare a casa con Gaetano per evitarle l'inutile stress derivante da quell'attesa snervante.

Il giorno dopo Giada si recò in ospedale insieme a Gaetano e Mariagrazia. Eleonora e Francesco avevano trascorso la notte in ospedale rispettivamente accanto a Gioia e a Piero.

Giada si recò prima dalla figlia. Era così piccina con tutti quei tubi. Intanto che stava con lei, entrò in camera il dottore

-'Giada, l'intervento è riuscito. Gioia è forte ed è fortunata ad avere un papà così coraggioso'- le disse sorridendo -'ora dobbiamo aspettare ventiquattro ore prima di dichiararla fuori pericolo'

-'Dottore , mio marito come sta?'

-'Bene, lui è già sveglio. Può recarsi nella sua stanza '- la informò 

Combattuta sul da farsi, decise di andare da lui.

Bussò flebilmente la porta 

-'avanti'- rispose Francesco 

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora