Capitolo 163

545 41 59
                                    

Se Piero continua a pubblicare certe foto temo di non arrivare a scrivere il finale di questa storia...quindi, intanto, pubblico il capitolo che avevo già scritto XD

Buona lettura e ... quante #ilvolovers Piero ha tentato di ammazzare con la foto di oggi??

Dopo alcuni giorni, Giada venne richiamata dall'avvocato per firmare le carte del divorzio. L'assegno era stato ridimensionato a tremila euro chiarendo che eventuali spese mediche e spese extra dei figli erano a parte. Piero non voleva privare Giada e i figli del confort che da sempre avevano avuto. Era un modo per colmare la sua assenza, per sentirsi meno in colpa.

Quella firma decretò la fine della loro meravigliosa storia d'amore che in tanti avevano invidiato, desiderato, sognato.

Bisognava soltanto aspettare tre mesi per renderlo davvero effettivo.

Piero sentiva di aver fatto il passaggio giusto: aveva liberato Giada dall'ombra di quel matrimonio ormai finito e aveva dato dimostrazione a Cristina e agli altri dell'importanza che il tenore dava al loro amore. 

Giada invece si sentiva svuotata, sola, incompleta. Quelle carte erano ormai impresse nella sua mente,  una firma e tutto era finito:l'amore, il desiderio, la felicità, tutto. 

Dopo quel passaggio che segnava la rottura definitiva tra Giada e Piero, i rapporti tra i due divennero ancora più distaccati. Giada, pur di non sentire Piero, gli inviava ogni giorno svariate foto di Celeste e Gaetano scegliendole random tra quelle che lei scattava ai piccoli per inviarle ai parenti. Con Gioia invece si sentiva regolarmente anche se i rapporti stavano diventando particolarmente instabili anche tra di loro. In una delle ultime chiamate, la piccola si mostrò in tutta la sua insofferenza. 

''Gioia di papà che c'è?''- chiese Piero notando questo suo malessere

''vollo papi''- spiegò sgrammaticata 

''sono qui , amore di papà''- rispose il tenore non capendo

''no qui a casa, con mami e me e Tanu con Celeste''- spiegò più dettagliatamente Gioia mettendo Piero in serie difficoltà.

Erano intere settimane che la bimba non riabbracciava il papà e ormai ne sentiva la mancanza in maniera impellente.

''papi sta lavorando, Gio''- tentò  di giustificarsi

''ma una volta venivi''- disse la piccina mettendo su un tenero musetto.

''ti prometto di venire appena posso''- cercò di sviare il tenore.

Giada aveva assistito alla telefonata e si sentì morire. A Gioia ormai non bastava più la scusa del lavoro per giustificare la lontananza del papà. A molti Chilometri di distanza , anche Piero si sentì stringere il cuore in petto dopo quella chiamata, e Cristina lo intuì.

-'perchè non andiamo a Napoli questo week end?' - propose la donna pur di alleviare le pene del compagno

-'verresti con me?'- chiese Piero incredulo.

Sentiva la mancanza dei figli ma non voleva lasciare da sola Cristina. Ormai era indipendente da quella donna che rappresentava tutto il suo mondo.

-'per te lo farei amore mio, so quanto sono importanti per te i tuoi figli e so quanto ti mancano'

Piero attirò a se Cristina ringraziandola come meglio sapeva fare.

Si ritrovarono a fare l'amore rotolandosi tra candide lenzuola invocando i loro nomi e fremendo sotto languidi baci e passionali carezze.

Dopo aver fatto l'amore, mentre Cristina dormiva, il tenore prenotò viaggio e albergo per raggiungere i figli.

Quando tutto fu prenotato , decise avvisare Giada con un semplice messaggio con il quale avvisava del suo arrivo a Napoli per quel fine settimana. Un messaggio che ottenne come unica risposta da parte di Giada un misero ''ok''. 

Erano passate due settimane dalla firma del divorzio, Giada e Piero non si erano più parlati ed ora invece si dovevano preparare ad incontrarsi. Nessuno dei due era pronto ma entrambi sapevano che non si poteva evitare.

Quella stessa sera Giada comunicò ai bimbi l'arrivo del papà non immaginando assolutamente che venisse in compagnia di Cristina.

Il sabato mattina, i bimbi non stavano più nella pelle. La mancanza di Piero si era fatta sentire e Gioia e Gaetano non vedevano l'ora di riabbracciarlo a differenza di Celeste , per lei Piero era quasi uno sconosciuto.

Oltre i primi mesi di vita trascorsi insieme, Piero era quasi del tutto assente nella vita della piccola che ormai si accingeva a festeggiare il settimo mese. Da quando Piero aveva lasciato Giada lo aveva visto si o no due, tre volte. 

Mentre Giada li vestiva di tutto punto, progettavano tutto quello che avrebbero fatto con il loro papà.

-'magari ci potta allo zoo'- ipotizzò Gioia mentre si faceva pettinare dalla mamma

-'il ciccoo, Gioa. C'è il cicco'- fece notare il fratellino che il giorno prima aveva visto la locandina insieme al nonno

-papà vi farà fare tutto quello che volete'- li rassicurò Giada -'l'importante è che vi comportiate bene e facciate ciò che lui vi dice. Mi raccomando'-  impose ottenendo un corale 'si, mamma' da parte dei bimbi.

Il suono del campanello annunciò l'arrivo del tenore. Aveva ancora le chiavi di quella casa ma preferì non usarle convincendosi addirittura di doverle restituire.

Una festante Gioia andò ad aprirlo mentre Giada si dedicava a Celeste.

Dopo i primi minuti di baci e abbracci, entrambi i bambini andarono nella loro cameretta per recuperare i giubbini e gli zainetti con dentro la bottiglina d'acqua, una merenda,dei fazzoletti e una cambiata.

Piero si recò invece in camera da letto dove sapeva di trovare Giada. 

-'Ciao Giada'- salutò cortese Piero per poi concentrare il suo sguardo sulla piccola che sgambettava mentre la mamma le cambiava il pannolino

Un tuffo al cuore nel rivederla dopo tutto quel tempo, era pallida e dimagrita, aveva il viso sciupato nonostante il leggero velo di trucco. Gli occhi spenti, il sorriso di circostanza. 

-'ciao'- salutò con studiata freddezza Giada tornando subito con lo sguardo sulla piccina.

Era consapevole di un suo probabile crollo qualora si fosse soffermata su quegli occhi color nocciola così profondi eppure così sconosciuti ora.

-'Celeste resta con me perchè picciosa a causa dai dentini; io resto a casa, quindi puoi riportarmeli quando vuoi'- avvisò lei con tono duro -' nei loro zainetti c'è la merendina ed una cambiata qualora si sporcassero'- continuò incurante di Piero che fremeva per avvicinarsi a lei e godersi un pò Celeste.

-'sempre impeccabile, eh?'- chiese come a complimentarsi per l'efficiente organizzazione della donna.

Giada preferì non rispondere. Mentre finiva di sistemare la bimba, notò finalmente  la presenza di Piero accanto al fasciatoio.

-'se vuoi prenderla in braccio, è pronta'- lo avvisò aggiustando la maglietta della piccola. 

Piero non fece ripeterselo due volte e allungò le mani scontrandosi involontariamente con quelle di Giada. Come scottata , la donna le ritrasse subito continuando ad evitare  di incrociare lo sguardo del tenore ed impegnandosi a sistemare la cremina usata per il sederino della piccola. 

Il narese prese tra le braccia la figlia notando quanto fosse cresciuta dall'ultima volta e rivolgendole le paroline e le smorfiette più stupide che gli venissero in mente.

-'Cristina e qui e vorrei portarli da lei , vorrebbe conoscerli e poi con i bimbi ci sa fare'- disse sicuro di se Piero fissando Giada che continuava a sistemare le cosine della piccola mentre questa giocava a tirargli la barbetta.

Come reagirà Giada?

Grazie di tutto..stasera risponderò ai vostri meravigliosi commenti.

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora