Capitolo 130

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Dopo quell'intervista ebbe inizio il tour europeo, i ragazzi macinavano concerti su concerti quasi tutti i giorni. 

Dopo il concerto a Londra, Piero aveva alcuni giorni di pausa prima di esibirsi a Parigi; decise così di recarsi a Napoli per riabbracciare la moglie e i figli.

Preferì non dire nulla a Giada volendole fare una sorpresa, si presentò davanti la porta di casa con la valigia in una mano e un mazzo di fiori nell'altra.

Giada rimase bloccata dinnanzi al marito e al suo sorriso sghembo.

-'sorpresa'- sussurrò Piero allargando le braccia per accogliere la moglie che si appoggiò con dolcezza tenendo presente il sempre più ingombrante pancione.

-'sei qui amore mio, sei qui'- ripeteva Giada come una nenia strusciando il naso sul collo del tenore come ad imprimere dentro di se il suo profumo.

Con dolcezza, spinse sua moglie in casa per poi allontanarsi un attimo e recuperare la valigia sistemando i fiori sul tavolino del salotto.

-'come stai ?'- chiese Piero vedendo la moglie sedersi sul divano con una smorfia

-'in attesa che nasca Celeste, non ce la faccio più'- si lamentò la donna massaggiandosi le gambe e provocando confusione nel marito -'ho male alle gambe e alla schiena e  poi ho continui bruciori allo stomaco'- elencò Giada tutti i malesseri tipici dell'ultimo periodo della gravidanza.

-'come va con la pressione?'- chiese premuroso il marito sedendosi accanto a lei e aiutandola nel massaggio alle gambe

-'sempre bassa ma ci sono abituata, almeno a quella'- confessò Giada con un mezzo sorriso godendosi le mani affusolate del marito su di lei.

-'stasera sei tutta mia'- gli disse Piero con vocina sensuale mentre vedeva la moglie mordicchiarsi il labbro inferiore. -'dove stanno i bimbi?'- chiese poi il tenore

-'Gioia di là con Lorenzo e Gaetano da Anna con il cuginetto'- spiegò Giada con gli occhi fissi su Piero che appoggiò dolcemente le gambe della moglie sul pouf di fronte per recarsi da sua figlia.

Aperta leggermente la porta, la vide seduta al pianoforte con schiena dritta, viso concentrato. Accanto c'era Lorenzo che impartiva spiegazioni e dimostrazioni sotto lo sguardo attento di Gioia.

Era meraviglioso vedere la figlia che studiava pianoforte con la stessa passione sua, si perse così a contemplarla intanto che osservava i suoi miglioramenti.

In quel momento ricordò una frase che Ignazio gli disse quando scoprì l'esistenza di Gioia: ''i figli sono di chi li cresce, no di chi li fa''. Ed ora, a distanza di quasi quattro anni, sapeva che quella frase era di una verità sconvolgente. 

Pur non avendo lo stesso DNA Gioia gli assomigliava tantissimo, oltre alla passione per la musica e in particolare per il pianoforte, Gioia era autoritaria e cocciuta come lui, amava inebriarsi del suo profumo come Piero faceva con quello della piccola e di Giada, era di una precisione criminale anche lei. E se poi, a tutto questo aggiungeva il fattore fisico totalmente ereditato da Giada , non poteva non ammettere che quella bimba era il mix perfetto tra lui e Giada. A volte molto più di Gaetano, che pur essendo loro figlio biologico, aveva ereditato molto da Mariagrazia sia fisicamente che caratterialmente.

Durante l'esecuzione di un brano, Gioia staccò gli occhi da quei tasti bianchi e neri per voltarsi in direzione della porta poichè si sentiva osservata; in quel momento incrociò lo sguardo orgoglioso ed emozionato del papà.

-oh papi, papi è qui' - disse la bimba scendendo dallo sgabello per correre incontro al papà che l'accolse con le braccia spalancate.

-'sei bravissima'- si complimentò Piero mentre la stringeva a se sua figlia.

-'Bentornato Piero'- lo salutò cordiale il maestro

-'Ciao Lorenzo, scusa per l'interruzione ma non pensavo si accorgesse di me'- provò a giustificarsi il tenore imbarazzato 

-'papi addiamo li'- disse la figlia indicando il pianoforte -' ti faccio settire na cosa'- 

Seduti entrambi sullo sgabello, la figlia iniziò a suonare le prime note di 'Per Elisa, una delle ultime composizioni studiate con Lorenzo.

Piero riconobbe immediatamente il testo e iniziò a suonare con la figlia, una meravigliosa melodia suonata  a quattro mani invase casa Barone richiamando l'attenzione di Giada che filmò quell'emozionante momento.

Dopo poco arrivò a casa anche Gaetano accompagnato dallo zio che , dopo aver salutato il cognato e la nipotina, lasciò la sorella godersi la presenza del marito. Una presenza che sarebbe rimasta lì per poco meno di ventiquattro ore.

Piero si coccolò ben benino i figli intanto che Giada riposava sul divano, lui preparò la cena, lui sistemò i bimbi per la notte, lui giocò con loro, lui lesse la fiaba quella sera, lui rimboccò le coperte ai piccoli. Il tutto sotto lo sguardo amorevole di Giada che lo osservava come la più incantevole visione che avesse mai visto.

SI ritrovarono poi finalmente nella camera da letto, lei stretta nelle braccia di lui, dopo aver fatto l'amore come meglio potevano. Infatti ormai il pancione era enorme stando agli ultimi due mesi di gestazione e i movimenti erano difficile da compiersi. Ciò nonostante , Piero non volle rinunciare ad amare la moglie con delicate ma intime carezze così come la moglie non volle rinunciare a dedicare al marito le coccole più eccitanti e le attenzioni più sensuali che sapeva mettere in atto per amarlo.

-'ho sentito Fabrizio ieri'- disse Piero mentre accarezzava il pancione -'hanno trovato il video, domani farò scattare un'altra denuncia nei confronti di Beatrice per tentata aggressione nei tuoi confronti. Inoltre ha intercettato delle telefonate tra Beatrice e Stefano dove si mettevano d'accordo su cosa dire per sputtanarmi'- continuò a dire irrigidendo la mascella

-'quindi è finita?'- chiese Giada in un soffiò temendo la risposta

-'non ancora amore mio ma ci stiamo avvicinando, c'è ancora l'intervista da fare'- ricordò il tenore

-'Piero devi per forza?'- domandò la donna guardandolo negli occhi e sperando che il marito desistesse da quell'idea che non le era mai andata a genio

-'devo amore mio, ho bisogno di difendere te, me, il nostro amore. Ho bisogno di ripulirlo da tutto quel fango che quella puttana ha gettato su di noi, su di me. Sono un uomo con le mie debolezze, un uomo che ha commesso mille errori ma sono un uomo che ama la moglie e i suoi figli più di ogni altra cosa. Devo inoltre urlare al mondo intero la tua fedeltà. ' - spiegò Piero prima di concedersi a Morfeo stringendo a se Giada e Celeste.

Il cerchio per incastrare Beatrice si sta chiudendo!Sarà definitivamente?

Grazie di tutto, sempre.

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora