Stavano cenando quando ricevettero la telefonata della figlia che li aveva riportati alla realtà rompendo momentaneamente quella bolla dove si erano rinchiusi per quel fine settimana.
Staccata la chiamata, Giada si alzò di scatto dal tavolo dov'era poggiata la cena e si avvicinò alla porta-finestra della stanza che si affacciava sulla bellissima Via Caracciolo e si perse a guardare un punto indefinito del panorama che offriva la città quando il sole lasciava spazio alla luna e in cielo si accendevano le stelle.
Piero la guardò stranito per alcuni minuti non capendo il repentino cambio di umore della moglie. Pensò che forse le mancavano i figli.
-'Avrebbe amato anche quest'altro bimbo'- spezzò il silenzio la donna accarezzandosi il ventre ormai privo di vita.
Solo in quel momento Piero intuì realmente i pensieri della moglie. Stava pensando al bambino che avevano perso.
Si maledì mentalmente per non esserci arrivato da solo. Giada aveva un forte istinto materno e doveva immaginare che quella perdita l'aveva ferita di una ferita che non si sarebbe rimarginata facilmente.
Si maledì mentalmente perchè preso dai suoi pensieri su Franz e Beatrice non aveva prestato attenzione ai bisogni della moglie.
Amareggiato si alzò anch'egli da quel tavolo e cinse la vite della moglie da dietro.
-'si, l'avrebbe amato come ama Gaetano e come amerà il prossimo'- tentò di rincuorarla
-'nessun altro bambino sostituirà la creatura che abbiamo perso'- confessò stizzita lei allontanandosi da quella stretta
-'è vero ma possiamo comunque dare un altro fratellino a Gioia o un'altra sorellina'- spiegò con tenerezza Piero riavvicinandosi a Giada
-'sono una buona a nulla'- disse sconfitta mentre scivolava a terra abbracciandosi le gambe come per proteggersi-'non ho saputo proteggere mio figlio. Non sono una buona madre. Ho ucciso mio figlio'- si lamentava come una triste nenia
Il cuore di Piero mancò più di un battito. Neppure con la malattia di Gioia aveva visto Giada così afflitta.
In quel momento prese consapevolezza finalmente di tutto il dolore che quella donna stava portando dentro di se.
La malattia della figlia, l'allontanamento del marito e il relativo tradimento, la perdita di un figlio di cui non sapeva l'esistenza ma che già amava perdutamente.
Come poteva una donna così piccola aver sopportato tutto quel dolore senza impazzire?
Come poteva aver affrontato quelle pesanti battaglie e sorridere ancora? Avere ancora voglia di vivere?
Una sola era la risposta, la più ovvia: Giada era una grande donna. Di quelle rare da trovare.
Di quelle che chiunque uomo avrebbe fatto follie per avere accanto , e lui ce l'aveva.
Lì, a terra. Raggomitolata su se stessa a incolparsi di una tragedia di cui lei non ne aveva colpe.
In silenzio le si avvicinò chinandosi di fronte.
-'tu non hai colpe. Dio così ha voluto. Abbiamo due meravigliosi figli da amare e abbiamo la possibilità di farne altri che mai sostituiranno il bimbo perso ma che potremo amare anche per lui.'- riflettè Piero accarezzandole le braccia con tenerezza
Giada alzò lo sguardo su suo marito, uno sguardo colmo di lacrime e di tristezza.
Il tenore si avvicinò di più alla moglie e la strinse tra le sue braccia, lei si lasciò andare totalmente facendosi cullare mentre restavano ancora lì, seduti a terra.
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1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)
Любовные романыPrima Parte di un lungo sequel Una famiglia che ama e dalla quale è amato, una carriera che va a gonfie vele, degli amici su cui poter contare sempre...una vita perfetta. Ma la perfezione non esiste!