Capitolo 116

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In Russia era ormai notte fonda eppure Ignazio e Piero erano in piena attività: il primo per invitare  Milena a raggiungerlo in Russia ; il secondo per avvisare la moglie della compagnia di Milena.

''sarà la mongolfiera con prole a seguito, puoi dirle. Non potrà non notarmi'', rispose Giada quando Piero le comunicò che Milena l'avrebbe raggiunta a Fiumicino.

La mattina dopo fu Franz ad accompagnare la cognata, i nipoti e Mary all'aeroporto a Roma dopo non poche raccomandazioni da parte dei genitori di Giada che la etichettarono ''sconsiderata'' e di Ilaria che, ancora una volta, la definì ''innamorata folle''.

Arrivati al gate d'imbarco venne avvicinata da una bellissima donna, alta, snella, mora

-'Giada?'- chiese con un meraviglioso sorriso

-'Milena?'- rilanciò la donna certa di chi aveva avanti.

Si presentarono impacciate, stringendosi le mani e con  un bacino timido sulla guancia

-'ma sono bellissimi questi piccoli tesori'- si complimentò la donna lasciando tenere carezze prima a Gioia e poi a Gaetano che stavano tra le braccia rispettivamente di Franz e Ilaria

-'e monellissimi'- scherzò Francesco solleticando il pancino della sua nipotina.

-'Tano è tonello, sio. No io'- lo corresse Gioia con un tenerissimo broncio che Franz baciò

-'questi angioletti non possono essere monelli, vero cucciola?'- chiese Milena con dolcezza guadagnandosi un meraviglioso sorriso della piccina.

Un approccio timido quello di Milena che fece sorridere Giada. La sua timidezza si contrapponeva totalmente all'esuberanza del marsalese eppure a Giada piaceva  quella donna, una sensazione  a pelle ma forte. Seppur timida e impacciata sembrava aveva un'innata eleganza, naturale e affascinante. Sembrava proprio quella giusta per Ignazio.

Il tempo di salutare i nipoti e di poche altre raccomandazioni per la cognata, Francesco e Ilaria andarono via e l'allegra combriccola salì in aereo.

Fu un viaggio tranquillo, i bimbi giocarono con dei giochini che Giada aveva portato con se intanto che Milena, Giada e Mary parlarono delle loro professioni , dei loro studi senza mai toccare l'argomento 'Beatrice'. 

Milena infatti aveva saputo da Ignazio dello scandalo che si stava abbattendo sul collega e sulla moglie e quando il marsalese le propose di viaggiare con lei, la veterinaria accettò subito. 

Pur frequentando Ignazio da pochi mesi, conosceva bene Gian e Piero avendoli visti a Bologna spesse volte; e intanto aveva imparato a conoscere anche la compagna del primo e la moglie del secondo dai loro racconti. Tante volte Ignazio le aveva parlato di quella donna che aveva lottato contro i più assurdi pregiudizi pur di stare con Piero ed era felice di trascorrere con lei del tempo, magari avrebbe potuto aiutarla a convivere con la popolarità di Ignazio senza venirne schiacciata.

Arrivati a San Pietroburgo, trovarono un van scuro ad attenderli, dentro vi erano  Gaetano e Barbara.

Alla vista del nonno, i due piccoli Barone scalpitarono per corrergli incontro.

Gaetano li accolse emozionato, con gli occhi lucidi.

-'i picciriddi miei'- li salutò abbracciandoli entrambi mentre Barbara salutava cortese le altre donne.

-'Dai lasciate respirare il nonno'- li richiamò Giada avvicinandosi al suocero 

-'sei dimagrita'- la rimproverò lui appena alzato gli occhi dai nipoti

-'ciao, grazie Gaetano e tu?'- stemperò l'attenzione che si era concentrata su  di lei fingendo di rispondere ad una domanda di cortesia puramente immaginaria 

-'scusami, nica!'- si scusò il suocero prima di abbracciarla facendo attenzione al pancione -'com'è cresciuta questa picciotta cca'- notò Gaetano soffermandosi sull'enorme pancione che Giada mostrava fiera

-'si, stiamo per giungere al capolinea'- rispose Giada accennando ai pochi mesi che mancavano alla nascita

-'e comunque sei dimagrita, Già. Ma stai mangiando? Tu devi farlo per due!'- le disse di getto l'uomo preoccupato vedendo il viso scarno della nuora

-'io mangio , Gaetà . Il problema non è quello'- accennò Giada abbassando il capo.

Tutti capirono a cosa fosse riferito ma nessuno volle approfondire il discorso.

Fu Barbara a spezzare quel momento di tensione richiamandoli per farli salire sul van e recarsi dai ragazzi che in hotel scalpitavano non poco in attesa di rivedere le donne amate.

-'Ma quannu arrivanu??'- chiese per l'ennesima volta Ignazio sbuffando mentre smanettava con il cellulare

-'Si pisanti bedda matri'- lo richiamò Piero che intanto beveva l'ennesimo sorso di acqua sotto lo sguardo divertente di Gian

-'siete entrambi ridicoli'- li canzonò l'abruzzese attirando su di lui due paia di occhi castani, assottigliati e frementi.

-'Fatti i fatti tua'- lo zittì Ignazio tornando a prestare attenzione al cellulare

-'Non vedo l'ora di riabbracciarli'- rispose invece Piero sospirando pesantemente -'sono stato malissimo in questi giorni pensando che mia moglie stesse affrontando tutto da sola con tre figli da accudire.'- confessò il tenore attirando anche l'attenzione di Ignazio che posò il cellulare sul tavolo dedicandosi all'amico

-'non è colpa tua Piè, è il nostro lavoro'- tentò di rincuorarlo Gian mentre Ignazio, più fisico, gli concedeva delle amichevole e rassicuranti pacche sulle spalle pur di infondergli coraggio

-'io ho baciato Beatrice dandole modo di mettere su questo scandalo. Certo che è colpa  mia'- lo corresse Piero facendogli notare da dove fosse partito tutto

-'Quella matta sta inventando minchiate'- ribattè Ignazio consapevole di quanto l'amico si sentisse in colpa per quella storia

-'Sulla base di un mio errore'- continuò a mo di cantilena Piero sprofondando ulteriormente nel divano della hall e lasciandosi andare nell'autocommiserazione ripensando a quanto fosse stato stupido e immaturo nel lasciarsi andare quella maledetta notte a Roma.

Perso nei suoi pensieri non si rese conto dell'arrivo del van a differenza di Ignazio che, intravedendolo dalle vetrate trasparenti della hall, scattò in piedi come colpito da una carica elettrica.

-'Amore mio'- urlò nel suo dialetto il marsalese raggiungendo l'entrata dell'albergo con  due semplici falcate.

Piero, destato  da quelle urla, riaprì gli occhi puntandoli automaticamente verso la porta d'ingresso. Fu così che riempì gli occhi , il cuore e la mente di suo figlio Gaetano che, accoccolato tra le braccia del nonno, sorrideva estasiato per ciò che lo circondava; di sua figlia Gioia che , tenuta per mano da Barbara, si mostrava insofferente per affrettarsi ad entrare, certo che quella fretta era per rivedere lui:il suo papi; e infine di sua moglie sciupata nell'incarnato del viso ma con un meraviglioso pancione, simbolo di vita che nasce, di amore che si concretizza.

Impariamo a conoscere Milena dalle sensazioni di Giada intanto che Piero vive di sensi colpa.

GRAZIE ...

Un abbraccio



1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora