Capitolo 53

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Consumata la colazione, i Barone si misero in viaggio senza aver prima fatto le dovute raccomandazioni a tutti: marito, moglie e bambini.

Si ritrovarono poi nello studio di Piero che intanto si cimentava a suonare qualche nota quando Gioia gli salì sulle gambe e appoggiò qualche dita sui tasti bianchi 

-'tuono acch'io'- disse felice dei suoni che rilasciavano i tasti da lei toccati

-'si amore di papà, ti piace suonare?'- 

'ti tatto'- rispose con enfasi la piccola mentre continuava a premere i tasti che gli indicava il papà 

Giada riconobbe quelle notte, era la loro canzone. E una lacrima le scivolò dagli occhi ripensando che da lì era iniziato tutto

-'sai Gioia questa è la canzone della mamma'- disse Piero guardando la moglie con un tenero sorrise

-'che cansone è?'- chiese curiosa la piccina

-'e sei splendida'- risposero all'unisono i genitori provocando una bellissima risata in Gioia.

Il pomeriggio, misero a letto i bimbi per il consueto pisolino pomeridiano mentre i due innamorati si ritrovarono sul divano del salotto, stretti l'una nelle braccia dell'altro a coccolarsi.

-'Vorrei far fare a Gioia lezioni di pianoforte'- confessò Piero ripensando a quanto accaduto la mattina

-'e' piccola, non ha neppure quattro anni'- fece notare Giada mentre ad occhi  chiusi si godeva le carezze del marito

-'poco importa, sarà bravissima. Ormai ha il mio stesso DNA'- disse fiero Piero riferendosi al trapianto

-'fai come credi'- lasciò correre la moglie. 

L'artista della famiglia era Piero, e se Piero diceva che Giada poteva prendere già lezioni di piano, allora era così.

-'Chiamo Michele e oltre a parlargli di quella cosa, gli chiedo se conosce qualche maestro di pianoforte della zona'

-'perchè non puoi farle tu da maestro?'- chiese stranita Giada, infondo era piccola per essere affidata ad uno sconosciuto

-'perchè c'è bisogno di disciplina e severità e nostra figlia a me mi frega sempre'- spiegò con fare ovvio il tenore ridendo in maniera gutturale ripensando a quante volte lui avesse sgridato Gioia per qualche marachella e tutte le volte bastava un'occhiata dolce  e un labbruccio all'infuori della bambina e Piero veniva fregato dimenticando il perchè della sgridata e finendo per coccolarsela ancora di più.

-non troppa severità però, mi raccomando'- ribattè mamma-chioccia.

Approfittarono del riposino dei figli per coccolarsi; quando i bimbi si svegliarono, Piero compose il numero di Michele mentre istruiva Gioia su cosa dire.

'' Piè'' -rispose Torpedine dall'altra parte del telefono certo che stesse parlando al tenore

''nonno Micheleeee''- esordì festosa Gioia nel sentire quella voce cupa eppure familiare del nonno manager

''piccola di nonno''- la salutò felice di risentire quella bambina

''nonno quanno vieni a cata?''

''sto lavorando tesoro ma appena posso scendo a Napoli'' -promise Michele

Intanto Piero suggeriva a Gioia le cose da dirgli

''nonno vollo impalale il panofotte''- ripetè orgogliosa fissando la foto di Michele sull'Iphone

''è bellissimo tesoro''

''c'è un maetto pe me?''- chiese sgrammaticata la piccola

Michele non rispose e Piero intuì la confusione del capo, quindi tolse il vivavoce e si dedicò a quella chiamata mentre Gioia si rimetteva a giocare con la casa delle bambole

''Michele ciao''- salutò educato il tenore-''voglio far fare a Gioia lezioni di pianoforte. Vorrei qualcuno bravo, conosci qualcuno della zona?''

Michele fece alcuni nomi, promettendo a breve di inviargli i recapiti quando Piero riprese la parola per affrontare la parte più difficile di quella chiamata.

''ti devo parlare anche di un'altra cosa, Michele. Più grave''- esordì richiamando l'attenzione dell'uomo che si trovava all'altro capo del telefono e di Giada che seguì Piero nello studio mentre lasciava i bimbi giocare nel salotto

''dimmi Piè''- lo incitò curioso Michele

''ho bisogno del tuo aiuto. Ho fatto una cazzata e non so come uscirmene''- disse telegrafico e catastrofico Piero incastrando i suoi occhi in quelli della moglie che con un sorriso lo incoraggiava a raccontare tutto

''mentre Gioia stava male io sono stato a Roma per alcuni giorni e una sera, ubriaco, ho baciato la donna di mio fratello''- breve ma non indolore il tenore aveva confessato tutto e senza aspettare alcuna reazione da parte di Torpedine continuò

''Giada lo sa e lo sanno anche i miei, voglio parlarne con mio fratello anche e temo in una ripicca di questa donna. Ho bisogno di tutelare la mia famiglia e il nostro lavoro''- concluse Piero con voce tremolante

Dall'altra parte silenzio, solo un lungo sospiro fece intuire a Piero che in linea c'era ancora Michele

''Sei un coglione''- lo rimproverò con voce dura il grande boss

''lo so Mich''- ma non ebbe modo di finire la frase che Michele lo interruppe

''da tutti mi potevo aspettare una coglionata del genere ma non da te, il più responsabile, il più attento , quello sposato e con due figli. Sei un emerito coglione. Mettere in crisi la tua famiglia, mettere  a repentaglio la tua carriera, il lavoro di decine di persone per una bravata. Ma cosa diavolo ti salta in testa,eh?''- chiese furioso 

Giada sentì tutto, le urla di Michele le giungevano chiare e nitide nonostante Piero avesse l'apparecchio attaccato all'orecchio.

Piero conosceva Michele e sapeva che sarebbe arrivata la sua sfuriata,ciò nonostante la moglie si avvicinò al marito per dargli conforto.

Il tenore abbassò lo sguardo consapevole di meritare ogni singola parola e soprattutto di meritare la rabbia e la delusione che da esse traspariva.

''mi spiace, Michele''

''Mi spiace un cazzo. Chiamo Danilo e gli chiedo come agire. Tu non fare nulla''

''ne voglio parlare con Francesco''- gli disse Piero comunicandogli la sua decisione

''tu non ne parli con nessuno, ci siamo intesi?? Aspetti prima che io ne parli con Danilo e poi ti dico io cosa fare''- rispose duro Michele

''mi spiace ma ne va del rapporto con mio fratello, devo parlare con lui''- ribadì sicuro di se il tenore

''quando ti sei fatto la ragazza non hai pensato al rapporto con tuo fratello''- fece notare sprezzante Michele provocando un profondo moto d'ira in Piero che sfogò serrando la mascella e dando un pugno nel muro.

Reazione che spaventò Giada che mai aveva visto Piero violento. Spaventata, si limitò ad accarezzargli la schiena con una delicata carezza senza provocare alcuna reazione in lui.

Dopo alcune raccomandazioni, chiuse la chiamata con Michele

-'me ne sbatto la minchia, io con mio fratello ci parlo'- disse Piero guardando Giada negli occhi per avere il suo sostegno.

Sostegno che Giada non mancò di donargli attraverso uno strettissimo abbraccio.

Ritornarono in salotto scossi dalla reazione di Michele.

Mentre giocavano con i bambini arrivò al tenore un messaggio di Franz che gli annunciava di non poter più scendere a Napoli e gli chiedeva  di ritrovarsi tutti a Naro per il fine settimana poichè doveva parlare con la famiglia al completo.

Chiedo venia per l'assenza di ieri ma mi sono dedicata ad Ignazio e Anna.

La reazione di Michele non si è fatta attendere ed è stata piuttosto dura.

Intanto Franz cambia idea e chiede a Piero di andare a Naro.

Di cosa dovrà parlare Francesco?

A voi le tastiere :)

Grazie di tutto....

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora