Capitolo 177

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A ridestare Giada da quello stato di incoscienza fu Piero richiamato da Gioia che aveva ritrovato la mamma in cucina a piangere.

-'Giada non stai bene?'- domandò preoccupato il tenore

Giada non trovava il fiato necessario per rispondere, si voltò verso di lui puntando i suoi occhioni lucidi in quelli preoccupati del narese.

-'è finita, per davvero'- disse con voce flebile

Piero la guardava sempre più confuso ma venne interrotto da Gioia

-'mami no sta bene'- continuava a dire come una nenia stringendo il braccio muscoloso del papà 

-'principessa mia mamma sta bene , ha solo bisogno di stendersi'- la rasserenò il papà prendendo Giada in braccio e portarla in camera da letto.

-'Già che ti è successo, cosa è finita?'- chiese Piero a bassa voce per non farsi sentire da Gioia che li seguiva.

Il tenore non sapeva che Luca aveva chiamato lei mentre l'avvocato di Napoli aveva chiamato lui.

Arrivati in camera da letto, Giada venne appoggiata da Piero sul letto dove si raggomitolò stringendo le gambe al petto e lasciandosi andare ad un pianto sommesso.

Spaventato oltre che confuso, ritornò in cucina per recuperare il cellulare che Giada aveva in mano e , guardando le ultime chiamate, vide il numero di Luca.

La consapevolezza di cosa fosse finito per davvero lo investì in pieno come un enorme e ingestibile valanga che dietro di se lascia il nulla.

Voleva aiutare Giada a riprendersi ma non sapeva come, lui era il motivo del suo dolore di conseguenza non poteva essere anche la cura. 

Continuò lui il lavoro di Giada in cucina e in poco tempo la cena ai piccoli fu servita.

-'o è mami?'- chiese Gaetano stranito dall'assenza di Giada

-'mami no sta bene'- ripetè la sorella mentre Piero , in un silenzio mortificato, imboccava Celeste.

-'bua ha mami?'- chiese Gaetano mettendo su un tenero broncio che richiamò l'attenzione di Piero

-'mamma ha solo un pò di mal di testa'- spiegò il papà con la prima scusa che gli venne in testa

Mentre Piero cercava di donare ai figli una finta e sudata normalità intanto che pensava a Giada e al suo malessere, la donna stava consumando le ultime lacrime su quel matrimonio ormai giunto definitivamente al capolinea.

Svuotata e sconnessa, si alzò dal letto recandosi in bagno per darsi una sistemata.

Bagnandosi il viso, si guardò allo specchio e non riconobbe la donna che vide: smagrita, pallida, occhi arrossati, incapace di sorridere.Quella non era lei, neppure la morte di Luigi l'aveva ridotta in quello stato e all'epoca aveva soltanto una piccola creatura che cresceva in lei; ora invece aveva tre bambini che dipendevano da lei, dal suo sorriso, dalla sua energia. Loro rappresentavano la sua vita e per loro doveva ora rimboccarsi le maniche e affrontare questa nuova vita senza Piero.

Sistemata alla meglio, varcò la porta della cucina ritrovandosi addosso gli occhi gioiosi dei figli e quelli preoccupati di Piero.

-'mammina mia'- la chiamò Gioia scendendo dalla sedia e saltandole in braccio per sbaciucchiarla e abbracciarla.

Sul volto di Giada si dipinse un tenerissimo sorriso

-'mammina come stai?'- chiese la bimba tra un bacio e l'altro

-'sto bene vita mia'- rispose la mamma godendosi quelle coccole

Intanto anche Gaetano aveva chiesto a Piero di scendere dal seggiolone per raggiungere la mamma.

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora