Capitolo 195

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La mattina seguente Maurizio trovò Giada addormentata sulla sedia accanto alla culla di Gaetano e con la testa appoggiata sul letto di Gioia. Richiamava una tenerezza unica, era l'immagine della maternità in tutto il suo splendore. 

Non avrebbe mai potuto immaginare che  ad inchiodare Giada su quella sedia  non era il suo senso di responsabilità nei confronti dei figli ma era un profondo ed incomprensibile senso di disagio nel donarsi ad un altro uomo che non fosse Piero.

Premuroso, affettuoso e totalmente preso da quella donna, si recò in cucina a prepararle la colazione. Con capelli arruffati , muso imbronciato e occhietti piccoli , Giada fece il suo ingresso in cucina ignara che Maurizio le stava già preparando la colazione.

-'non dovevi disturbarti'- lo richiamò con voce roca dal sonno

Maurizio si voltò con un meraviglioso sorriso e allargando le braccia per accoglierla.

-'tutto pur di farti stare bene, nica'- la salutò abbracciandola 

Giada si beò di quella presa sicura allontanando le paure e i dubbi che aveva avuto durante la notte appena trascorsa.

Quell'abbraccio fu interrotto dal rumore dei passettini di Gioia che permise ai due di staccarsi

-'papi mbaccio'- disse la piccina rivolgendosi a Maurizio mentre allargava le braccia per farsi prendere 

Giada trasalì dinnanzi a quel gesto. Gioia, stordita dal sonno, non si era resa conto che quell'uomo era Maurizio e non Piero. Si sentì umiliata e ferita come mamma rendendosi conto di quale grave errore aveva commesso nel lasciare dormire Maurizio a casa sua.  Forse i figli non erano pronti ad accoglierlo.

-'Vieni da me '- la richiamò Giada interponendosi tra la figlia e Maurizio che ,nonostante il dispiacere di non poter cullare quella piccina , comprese il gesto di Giada ricordando le parole di Piero ''loro un papà ce l'avevano già''

Fu una domenica strana per Giada. Da un lato la presenza di Maurizio la rasserenava, la faceva sentire importante, coccolata, amata; non si lasciavano andare a nessun gesto affettuoso dinnanzi ai bimbi eppure Maurizio sapeva farla sentire il centro del suo mondo.

Dall'altro lato non riusciva a mettere a tacere la scia di dubbi,paure e domande che avevano fatto da colonna sonora la sera precedente.

Dopo pranzo Maurizio fu costretto a ripartire per la Sicilia. Destino volle che la chiamata di Piero arrivò pochi minuti dopo il saluto di Maurizio

''papi papi''- lo salutarono Gioia e Gaetano felici di risentire il loro papà.

''tesori miei con chi state?''- chiese di getto il tenore curioso di sapere se quell'uomo stesse ancora nella sua casa, con la 'sua' donna.

''co mami e Ceete ti là che Ceete ha fatto puppu''- rispose Gaetano permettendo a Piero di ridere di cuore intuendo che Maurizio non c'era.

Si raccontarono gli aneddoti più svariati fino a quando sopraggiunse Giada in salotto per portare la piccola Celeste permettendole di assistere a quella videochiamata interagendo, a modo suo, con il papà. Senza degnarsi neppure di salutarlo, Giada accomodò Celeste nel seggiolone sistemandola in modo tale che la videocamera potesse inquadrarla.

''Ciao Giada'' - salutò Piero titubante

Desiderava parlare con Giada, perdersi nei suoi occhi cioccolato fuso, rivedere quel sorriso così rassicurante, riceve le attenzioni che invece Giada gli negava. Ancora. Insistentemente.

-'mamiii, papi ha detto ciao' - fece notare Gioia con vocina delusa rivolgendo alla mamma  uno sguardo confuso e dispiaciuto

Giada si voltò di scatto verso la figlia, le abbozzò un sorriso stentato e bofonchiando qualcosa di incomprensibile , uscì da quella stanza.

Descrivere l'espressione di Piero era impossibile in quel momento: nervosismo, frustrazione, rabbia, delusione, voglia di riprendersi quella donna, passione nel volerla amare, tenerezza nel percepire il dolore nascosto dietro quel suo atteggiamento; Piero era un misto delle emozioni più contrastanti e più forti.

''papi mamma è arrabbiata co te?''- chiese innocentemente Gioia mentre scrutava il papà che cercava di riprendersi da quella freddezza di Giada.

''no amore, mamma è solo impegnata''- la giustificò il tenore mentre dentro lentamente moriva.

Giada intanto si era rinchiusa in cucina ripensando a quel 'ciao' rivoltogli da Piero. 

Era già il secondo gesto carino e spontaneo che il narese compiva nei confronti suoi: prima il messaggio di ringraziamento quando permise ai figli di chiamarlo e ora quel saluto dopo aver portato Celeste. 

Dopo minuti interi a rifletterci, Giada pensò che tutto era legato ai figli, era un modo per ringraziarla per tutte le volte che lei gli permetteva di fare il papà nonostante la distanza.

Non sapeva neppure lontanamente quanto fosse sbagliato il suo pensiero.Non sapeva neppure lontanamente che erano piccoli passi di un lungo cammino per riconquistare lei e quel posto che sentiva suo, che gli spettava di diritto.

E mentre a Napoli lei si convinceva di questo suo pensiero errato, a Detroit Piero ripensava a Giada, la immaginava cucinare la cena per i figli con la sua tuta comoda e i capelli raccolti in una coda disordinata; la immaginava mentre si occupava dei bimbi senza mai mostrare segni di stanchezza; la immaginava mentre sorrideva dinnanzi alle smorfiette di Celeste, i racconti di Gaetano, le risposte di Gioia , e se ne reinnamorava di nuovo , ancora, perdutamente.

Gaetano ritrovò il figlio disteso a letto mentre fissava il soffitto e sorrideva.

-'ti vedo felice'- azzardò l'uomo sedendosi sul bordo del letto

-'non sono felice ma sono innamorato'- corresse il tenore puntando i suoi occhi sul papà

-'me ne vuoi parlare, Piè??'- domandò in punta di piedi Gaetano non volendo sembrare troppo invadente ma volendo comunque sapere cosa passasse nella testa del figlio.

-'papà mi sono reso conto di amare ancora mia moglie'- spiegò con troppa semplicità Piero -'vederla tra le braccia di Maurizio, vederla felice senza di me, vederla interessata ad un altro uomo mi ha provocato un dolore proprio qui'- e indicò il cuore -'non è semplice possessione, ora lo so. E' amore pà. Un amore che non ho saputo capire subito, non ho saputo curare quando è stato ferito, non ho saputo proteggere durante la tempesta'-

-'Piero non sarà facile tornare indietro'- si sentì di avvisare il papà

-'ed io non voglio tornare indietro con Giada'- rispose di getto provocando confusione in Gaetano -'io con Giada voglio ricominciare daccapo prendendo il buono dal passato, partendo dai nostri figli. Ho commesso errori su errori con lei non amandola come meritava, ho dato sempre per scontato la sua presenza nella mia vita, il suo amore, la sua comprensione. Non ho saputo ne capire ne tanto meno ripagare l'amore che ha sempre avuto per me. Ora l'ho capito e non voglio più amarla come in passato, voglio amarla totalmente, voglio amarla fino in fondo, voglio amarla in pienezza. Come merita.'

Mentre diceva quelle parole lacrime calde bagnarono il viso del tenore.

Gaetano si emozionò nel sentire le parole del figlio, ne percepì il profondo dolore dovuto al distacco, ne sentì l'immenso amore solo ora compreso fino in fondo.

-'papà ti aiuterà a riconquistarla Pierì'- si sentì di rassicurarlo l'uomo.

Forse era sbagliato intromettersi in una relazione ormai finita, forse era inopportuno aiutare il figlio dopo la serie più o meno infinita di cazzate commesse nei confronti di quella donna ma come può un padre restare indifferente mentre vede il figlio stare male?Come può un padre restare in un angolo mentre il figlio si affanna a riconquistare un posto che, per quanto non se lo meriti,sembra fatto apposta per lui perchè di una cosa era sicuro Gaetano, i figli avevano bisogno del papà e Giada del marito.

Dopo pochi giorni, arrivò il momento di accogliere Cristina, il momento di pronunciare un discorso semplice che mettesse la parola 'fine' al loro rapporto.

Si accettano scommesse sulla reazione di Cristina!

Grazie a tutti... oggi mi dedico a rispondere a tutti i vostri meravigliosi commenti. Promesso.

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora