Capitolo 103

660 42 41
                                    

Inebriata dal profumo di suo marito, desiderosa di riassaggiare il suo sapore, serena che i bimbi stavano bene in salotto con Franz e Ilaria e certa che questi avrebbero intuito in quale losca attività potevano essere impegnati lei e Piero; si girò sensibilmente verso il collo del tenore e vi lasciò una serie di bacini.

-'Già ti prego'- si lagnò il narese convinto che la moglie poi si sarebbe tirata indietro sul più bello

Ma Giada sembrò non ascoltarlo, continuò ciò che aveva iniziato provocando piccoli gemiti soffocati.

Giada si staccò da quelle braccia per scontrarsi con gli occhi lucidi di Piero: occhi profondi, innamorati, eccitati.

Si avvicinò alla porta per chiuderla a chiave facendo intuire al marito quali fossero i suoi pensieri.

-'potremmo andare in camera da letto'- propose Piero mentre si avvicinava alla moglie accarezzandole i fianchi

-'ci vedono i bambini poi...'- spiegò sconclusionata Giada chiudendo gli occhi e beandosi di quelle carezze che tanto le erano mancate.

-'ci penso io'- rispose saputello Piero prendendo il cellulare dalla tasca del pantalone e digitando un messaggio al fratello per chiedergli aiuto

''distrai i bambini, io e Giada abbiamo bisogno della camera da letto'' 

Nel leggere il messaggio, Francesco si lasciò andare ad un sonoro ''finalmente'' che non sfuggì ne alla sua compagna ne agli sposi chiusi in cucina che aspettavano il suo ''lasciapassare''.

Intanto Giada era concentrata a mordicchiare il lobo dell'orecchio destro del tenore con delicatezza, suscitando in lui i primi gemiti.

''via libera'' - rispose enigmatico Francesco.

In un'altra occasione Piero si sarebbe chiesto in che modo il fratello stava distraendo i figli ma ora aveva altre necessità: doveva occuparsi della moglie, della sua passione divenuta ormai ingestibile e del desiderio irrefrenabile che aveva nel volerla possedere.

Senza dare alcun tipo di spiegazione, la prese in braccio permettendole di legare le gambe al suo bacino, gesto che provocò in Giada  una risata liberatoria pensando a cosa stava andando incontro.

Piero si deliziò di quel suono così armonico. Quel suono che tanto gli era mancato. Aprì la porta evitando di fare qualsiasi tipo di rumore e si recò in camera con la moglie attaccata a mò di Koala sotto lo sguardo divertito del fratello e di Ilaria che avevano impegnato  Gioia e Gaetano nella costruzione di una grande torre utilizzando le costruzioni.

Entrato in camera da letto, il tenore chiuse la porta a chiave intanto che la moglie era intenta ancora a torturargli il collo e la base delle orecchie facendo crescere a dismisura la voglia di amarla.

Piero la mise giù e si fiondò sulle tanto anelate labbra della moglie, baciandole, mordendole, tirandole tra i denti per poi lambirle con la lingua intanto che le mani vagavano sul corpo leggermente arrotondato fino ad arrivare ai seni facendo gemere la donna.

Con pochi  e sicuri gesti, Piero spogliò la moglie lasciandola in intimo.

Il tenore non lasciò nulla al caso. Ogni centimetro del corpo di Giada fu accarezzato dalle sue mani affusolate e calde, ogni parte del viso di Giada fu lambito dai suoi baci. Aveva bisogno di amare quella donna con tutto se stesso a partire dal corpo, da quel corpo che ora custodiva una preziosa vita frutto del loro immenso amore, da quel corpo che ora aveva tra le mani, da quel corpo che ora vibrava ad ogni suo tocco.

Giada si sentiva creta da modellare dalle mani esperte e delicate del marito che conosceva alla perfezione il suo corpo e quali punti toccare per farla impazzire, lasciò che il marito amasse ogni piccolo lembo di pelle, che baciasse ogni neo che impreziosiva quella pelle diafana.

Dopo aver stuzzicato per bene i seni della sua amata facendoli inturgidire , scese con le mani verso la mèta ambita scostando lo slip e scoprendo l'intimità già bagnata di Giada.

-'matri mia'- si lasciò andare il tenore mentre la penetrava con due dita permettendo alla donna di riempire la camera con i suoi gemiti

-'schh..potrebbero sentirci'- la richiamò Piero con voce roca intanto che , con cura certosina, continuava a lavorare con le sue dita da pianista fino a che Giada non arrivò al suo punto di non ritorno.

-'sei bellissima quando godi, amore mio'- si complimentò Piero mentre si riempiva gli occhi di sua moglie con le guance rosse, gli occhi lucidi , le labbra gonfie dai morsetti di cui era stata soggetto.

-'ti desidero ancora Piè'- confessò Giada mordendosi il labbro inferiore per trattenere gli ultimi gemiti dovuti all'uscita dalla sua intimità delle dita del marito.

Entusiasta per la richiesta della sua insaziabile moglie, Piero si staccò da lei inginocchiandosi davanti fino ad arrivare con il suo viso all'altezza dell'intimità di sua moglie.

Poggiando entrambe le mani sul sedere della donna che il tenore palpò riappropriandosi di ciò che sentiva suo, si avventò poi  sulla sua intimità come un lupo sulla preda stuzzicandola con la lingua. 

Giada ormai aveva sconnesso il cervello, appoggiò entrambe le mani sui capelli del marito e lo spinse contro il suo basso ventre come una esplicita richiesta ad approfondire il contatto tra la sua intimità e la lingua esperta del tenore.

Poche leccatine e Giada giunse di nuovo all'apice del piacere con il cuore che batteva a mille.

Piero si alzò dal pavimento leccando le ultime tracce degli umori della sua donna, Giada gli si avventò su di lui per assaggiare quelle labbra custodi di una lingua da lei amata, una lingua che fino a pochi secondi prima le aveva permesso di giungere nel paradiso dei sensi.

Mentre le loro lingue erano impegnate a rincorrersi, sfuggirsi, assaggiarsi; le loro mani vagavano indisturbate sul corpo l'una  dell'altro. Goffa, impacciata, imbarazzata, Giada aprì la patta dei pantaloni di Piero provocandogli una risata gutturale.

-'ti voglio'- spiegò la donna per giustificare i suoi frettolosi gesti 

-'ancora?'- chiese sarcastico mentre abbassava i pantaloni liberando finalmente la sua intimità

-'dentro'- specificò Giada avvicinando dolcemente il suo ventre al bacino del marito

-'la mia vogliosa'- la canzonò Piero mentre la prendeva in braccio, con le spalle appoggiate al muro e si posizionava per unirsi  a lei.

Un sussulto e le fu dentro.

-'ti ho fatto male?'- domandò spaventato Piero temendo per il bambino

-'non ero più abituata a tanta roba'- commentò Giada scarlatta in viso facendo ridere il marito -'però fai piano'- si raccomandò mentre muoveva il suo ventre per invogliare Piero a darsi una mossa.

Con dolcezza, le spinte di Piero si fecero più sicure, a ritmo costante . Il corpo di Giada venne invaso da brividi che si tramutarono in gemiti messi a tacere dalle labbra di Piero.

Giunti entrambi al godimento puro, il marito si spostò dalla parete alla quale si erano appoggiati e sdraiò la moglie sul letto sdraiandosi poi al suo fianco.

E nulla...grazie per i meravigliosi commenti che commenterò a breve ...

Un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora