Capitolo 38

617 40 27
                                    

Intanto a casa Piero cercava di distrarsi con i figli anche se il pensiero aveva un'unica direzione : Giada.

-'papi quanno tonna mamma?'- chiese la piccola mentre Piero era impegnato a fare il puzzle con i figli

-'presto Giò, doveva fare dei servizi'- mentì mentre il cuore veniva sempre più stretto nella morsa dell'angoscia nel non sapere dov'era sua moglie, nel non sapere quando tornava ma sopratutto nel  sapere che stava soffrendo a causa sua.

A destarlo dai pensieri, ci pensò Gaetano e il suo pannolino

-'Tano è puttoso'- disse Gioia facendo sorridere Piero

-'andiamo a cambiare il pannolino, ometto mio. Giò ci aspetti qui?'

-'ti papi'- rassicurò la bimba ma mentre Piero era impegnato a profumare il culetto di suo figlio, Gioia prese l'I-phone del suo papà e sbloccandolo fece partire la chiamata a Giada riconoscendo il numero dalla foto che aveva.

''Piè cos'è successo??''- chiese preoccupata Giada dall'altra parte del telefono 

''mammi quanno tonni?''- chiese sua figlia

''amore mamma torna ...'' ma Giada finì la frase con un urlo di dolore

''mami pecche ulli?''- chiese spaventata Gioia

''Giò papà, passamelo''- ebbe la forza di dire Giada prima di staccare la chiamata.

Gioia sgambettò nella sua cameretta urlando

-'papi mamma ulla, mamma ulla' - disse piagnucolando e passando il telefono a Piero.

Spaventato e confuso prese il cellulare dalla mani di sua figlia e mentre osservava il display cercando di capirci qualcosa, rassicurò la piccola accarezzandole la testa

-'amore stai tranquilla, mamma sta bene'- disse mentre notava che l'ultima chiamata era proprio per Giada ed era stata fatta partire qualche minuto prima

-'mamma ulla '- ripetè la bimba singhiozzando

'-Giò hai chiamato mamma?'- chiese Piero tentando di capire

-'ti e mi ha detto che tava tonnando ma ha ullato'- spiegò la bimba

Piero richiamò immediatamente Giada per sapere come stava ma il cellulare bussava senza mai ricevere alcuna risposta. Impanicato chiamò i suoceri pregando loro di raggiungerli per stare con i figli mentre lui andava a cercava Giada.

Mentre aspettava l'arrivo dei suoceri  provò più volte  a richiamare Giada ma inutilmente. Ormai il panico si era impossessato di lui.

All'arrivo dei suoceri, uscì di casa dicendo loro che avrebbe raggiunto Giada uscita per delle commissioni spiegando brevemente la chiamata che la figlia le aveva fatto.

Nel vagare per le strade adiacenti casa loro, gli arrivò una telefonata dal numero di Giada

''amore mio dove stai? cosa è successo?''- chiese di getto 

''Signore la chiamiamo dall'ospedale. Sua moglie è stata ricoverata d'urgenza, la prego di raggiungerci.

Con un'inversione di marcia altamente illegale, Piero si recò in ospedale. Mentre la sua mente veniva attraversata dai più funesti pensieri il cuore pregava Dio che non fosse accaduto nulla di grave alla sua Giada.

Giunto in ospedale , raccontò della telefonata e venne accompagnato nel reparto ginecologia, lì gli andò incontro un medico.

-'Lei è ..'

-'il marito della signora Barone, Giada'- chiarì Piero interrompendo il medico

-'la donna portata d'urgenza un'oretta fa'- confermò il medico

-'come sta dottore? cosa le è successo?'- chiese a raffica

-'sua moglie era in attesa da 5 settimane ma mi spiace, il bimbo non ce l'ha fatta'- lo avvisò il medico con voce bassa

A Piero sembrava si fosse fermato il cuore. 

Giada era incinta e non glielo aveva detto. Giada era incinta e  lui l'aveva fatta stare male. E mentre si arrovellava tra questi pensieri, un altro pensiero  molto più terribile si fece strada in lui : Giada aveva forse perso il bambino a causa sua e del dolore che lui le stava procurando. 

In quel momento sentì le forze venir meno e si appoggiò al muro accanto abbassando gli occhi colmi di lacrime.

-'mi spiace, signor Barone. Si faccia forte per sua moglie.'

-'lei sa del bambino?ora dov'è ?'- chiese con voce flebile

-'glielo abbiamo detto noi.Ora è di là, è sedata. Può andare se vuole'-  e gli indicò la stanza

A passi lenti, misurati e pesanti , Piero entrò in quella camera.

Giada indossava un camice bianco e un lavaggio al braccio, era pallida, stava dormendo.

Le si avvicinò in silenzio sedendosi su una sedia posta accanto al letto

-'mi spiace, mi spiace per tutto il male che sto facendo a te e ai nostri figli. CI riproveremo amore mio, ne avremo un altro.'- disse piangendo accarezzando le braccia della moglie dormiente.

A destarlo da quello stato fu la chiamata dei suoceri. Piero non aveva voglia di rispondere ma doveva delle spiegazione ai genitori di Giada. Con poche e dolorose parole raccontò quanto accaduto pregandoli di occuparsi dei figli intanto che lui restava al capezzale di Giada.

Furono le ore più lunghe della sua vita quando Giada finalmente aprì gli occhi 

-'i bambini?'- chiese a bassissima voce

-'non ti devi stancare , stanno bene a casa nostra con i tuoi genitori'- spiegò sinteticamente Piero mentre si perdeva negli occhi della moglie, occhi rossi, gonfi, pieni di lacrime versate e da versare.

-'il bambino'- disse lei certa che il tenore avrebbe capito

-'mi spiace ma ora devi riprenderti, e ci riproveremo. E stavolta andrà tutto bene'- disse Piero d'un fiato

Giada abbassò sconfitta lo sguardo

-'perchè non me lo hai detto?'

-'io non lo sapevo'- ammise lei rialzando lo sguardo e puntandolo negli occhi nocciola del marito

Il cuore di Piero si riprese sensibilmente nel rendersi conto che Giada non glielo aveva tenuto nascosto appositamente

-'Devi rimetterti ora, ci sono i piccoli a casa che ti aspettano'- la incoraggiò lui stringendole la mani, un contatto dal quale Giada si scostò

-'ho bisogno di stare da sola'- si giustificò semplicemente 

Piero rimase immobile ad osservarla.  Non poteva dire sul serio. Anche lui aveva perso un figlio, e aveva bisogno di lei, l'uno aveva bisogno dell'altra e viceversa. Si dovevano fare forza insieme adesso, era il momento di essere uniti, di essere una coppia.

Giada intuì i mille e più pensieri di Piero e ciò nonostante rincarò la dose

-'ti prego'-

-'non puoi allontanarmi. Abbiamo bisogno di farci forza insieme'

-'avrei bisogno di un uomo che mi ama'- rispose svogliata Giada sapendo di ferirlo con quelle parole

-'ed io allora chi sono?'- chiese stizzito il tenore

-'sei il padre dei miei figli e mio marito ma non so se mi ami'- rispose gelida 

-'non puoi dire sul serio. Non puoi essere convinta di quello che dici'

-'vattene via, per favore'- ripetette Giada 


Ehm lascio commentare voi.

Grazie per l'affetto con il quale leggete di Piero e Giada.

Buon anno, un abbraccio

1.Sono qui, vivimi - (sequel E Sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora