Dark Animals and Bright Lovers (Part 5)

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Eccomi, pubblicherò qualche capitolo della mia fic oggi! Ditemi cosa ne pensate, ma farebbe molto piacere! Stay tuuuuuned! 😊

 
La lezione per il giorno dopo era tutta stampata nella sua testa, così come il libro di scienze, riposto ordinatamente sullo scaffale, pieno di oggetti che poco o nulla avevano a che fare con la scienza: erano pupazzi di varie dimensioni di volpi giapponesi, altrimenti chiamati Kitsune.
 
Lo zaino era ordinato, cosi come gli abiti perfettamente stirati e posati sulla sedia girevole vicino alla scrivania.
La pace e la tranquillità della prospettiva di una serata divertente si impossessarono di lui, mentre dalla doccia l’acqua scrosciava fragorosa.
 
Ormai non lasciava più i compiti incompleti e le lezioni da studiare all’ultimo minuto e di fretta. L'allenamento nel bosco, che consisteva in una semplice corsa e addominali e che affrontava con lettore musicale e tuta comoda, era terminato da una buona mezz’ora, e come al solito aveva dato i frutti sperati, dato che in quel mese aveva guadagnato 3 chili di massa muscolare.
 
Scott McCall aveva solo bisogno di stare con le sue donne preferite: la madre sarebbe tornata a momenti dall’ospedale nel quale lavorava, e sul tavolo della cucina si sarebbe trovata un pranzetto con i fiocchi, ovvero un piatto di sushi e patate fritte, e come dessert crema al cocco.
 
Il sushi era stato cucinato sapientemente da Kira, secondo la migliore tradizione nipponica, con la ragazza che in quel momento si stava facendo una doccia, e il secondo magistralmente cucinato da Scott in persona, mentre la crema al cocco era l’eccezione, dato che era stata comprata al bar di fronte casa Mc Call.
 
Scott ripensò a come fosse completamente cambiato, rispetto all'anno prima.
 
Il morso prima, che lo aveva trasformato in lupo mannaro, e il buio nel cuore poi, a causa del sacrificio che Deaton, il veterinario druido aveva spinto a compiere, gli avevano rivoluzionato la vita. Anche l'aver conosciuto Kira Yukimura, la Kitsune, volpe giapponese, che solo lui riusciva a tenere a bada, lo aveva cambiato.
La sua vecchia fiamma Allison era ormai solo la sua cacciatrice preferita, e un’ amica fidata e leale.
 
Non c’erano più foto sulla sua scrivania, abbracciato ad una ragazza solare, con un sorriso coinvolgente e conquistatore, e lunghi capelli mossi.
La foto che mostrava lui ed Allison in atteggiamenti intimi era stata sostituita da un’immagine che ritraeva l’intero gruppo, intento a prendersi a palle di neve. Kira e Allison erano una accanto all’altra, coperte da sciarpe e cuffie colorate, e Scott era tra loro, quasi come ci fosse stato un passaggio del testimone. 
 
La sua camera era comunque rimasta piena di poster di band, come sempre.
 
La novità stava nelle foto di una ragazza dagli occhi a mandorla e sfuggenti, che aveva preso piede nella sua vita.
 
Per quanto riguardava Allison, si era innamorata di uno dei migliori amici di Scott, Isaac Lahey. Era stata dura, all'inizio, sopportare il fatto che Allison l’ avesse rimpiazzato così velocemente, quasi da fargli dubitare l’intensità del loro rapporto.
 
Scott aveva considerato Allison la sua ancora, per un lungo periodo di tempo, perché era una ragazza decisa, sicura e incredibilmente romantica, ma ormai era acqua passata.
Anche perché la sinuosa figura di Kira che traspariva dalle tende del bagno era un bel vedere.
Piccolina di statura, capelli lunghissimi e scuri ma vispa, allegra e autoritaria nello stesso tempo, Kira aveva rivoluzionato la sua vita, anche se non era stato facile tenerla a bada, dato che la ragazza quando si trasformava era molto peggio di un lupo mannaro, e andava tenuta in una cassa di titanio, ben sigillata.
A Scott però non interessava, dato che quello che provava per la ragazza era più importante delle rispettive trasformazioni. 
 
Il ragazzo si osservò allo specchio: capelli color ebano e ordinati, sguardo fiero, mascella leggermente accentuata da un lato e un sorriso sincero che gli traspariva sul volto. Era il vero Alpha, che si godeva una serata all’ordine del sushi e della dolcezza.
 
«Scott, dov'è il phon? » chiese una voce dolce e suadente, e una ragazza fece capolino nella stanza, dopo essere uscita dal bagno con ancora addosso l'accappatoio bianco e con i capelli bagnati, lasciando dietro di sé una scia leggera di profumo di lavanda, con il vapore del bagno che condensava leggermente sui vetri delle finestre. Sembrava un angelo.
 
Quando non era una volpe assassina, Kira era dolce ma poco incline a raccontare cosa le passasse per la testa. Scott aveva faticato molto per ottenere la sua fiducia, ma alla fine era stato ripagato nel migliore dei modi.
Il ragazzo sorrise nel vedere come Kira sembrasse anche un pulcino bagnato e decise di prenderla in giro.
 
« Non te lo dico » Scott con uno scatto le si avvicinò e le cinse la schiena con le braccia, dandole un bacio dolce sulla guancia. La pelle della ragazza era così soffice e calda, col corpo che emanava ancora calore. 
Kira avvertì un leggero brivido al tocco con la pelle fredda del lupo mannaro. Nonostante la risposta negativa, la ragazza non si perse d’animo.
 
«Vorrà dire che sgocciolerò per tutta la casa. Poi però lo dici tu a tua madre che è tutto bagnato » sussurrò lei in maniera seducente all’orecchio di Scott.
 
«Pulirò io, non preoccuparti, e poi mia madre sarà contenta di vedere che è già tutto pronto in tavola, lei adora il sushi » rispose lui, ridacchiando.
 
«E io adoro te. Oddio, che frase dolce, maledizione, Stiles avrebbe odiato a morte questa risposta solo qualche tempo fa» ricambiò lei, avvolgendolo in un caldo abbraccio.
 
«Lo so, ma lui non ci sente, quindi possiamo essere zuccherosi quanto vogliamo…» ghignò lui, buttando senza grazia la ragazza sul suo letto, stendendosi sopra di lei a mo’ di piumone,  sorreggendosi su un gomito e osservandola come se fosse la cosa più bella che gli fosse capitata. 
 
I capelli scuri le ricadevano ondeggianti e umidi sul volto, mentre la pelle, anche per effetto del bagnoschiuma era maledettamente setosa. Aveva delle labbra piccole, Kira, e un naso ben delineato.
Il sorriso che stava mostrando, poi era straordinario.
 
Era vero. Dopo Allison, dato che il primo amore non si scorda mai, Kira era ciò di cui lui aveva bisogno per vivere. 
 
Scott specchiò i suoi occhi in quelli neri come la notte della ragazza, prima di avvicinarsi ancora di più al suo volto, dandole un bacio semplice, sfiorando quelle labbra a forma di cuore, che tanto amava. Scott le tolse l’accappatoio, osservando e toccando il suo corpo nudo, che lei non esitava a mostrargli.
Kira era in visibilio, i tocchi di Scott, con la punta delle dita gelate, le davano brividi di freddo e piacere nello stesso momento, permettendo al bacio di intensificarsi, con la lingua del ragazzo che andava a sfregare lentamente contro quella di Kira.
Per un momento si avvertirono solo i respiri affannati e il battito accelerato dei due ragazzi.
 
« Sei stupenda, Kira, davvero. Ho avuto una fortuna incredibile a conoscerti...» sussurrò lui, con le pupille così larghe da rischiare di esplodere, staccandosi leggermente da lei e prendendole la mano, mentre sentiva che il loro contatto stretto stava sortendo effetti più animaleschi che umani, sul suo basso ventre.
 
«Non quando sono una volpe psicopatica » ribatté lei, un po’ avvilita dalla sua condizione di muta forma.
 
«Ho frequentato psicopatici abbastanza a lungo, per dire che tu sei la mia preferita in assoluto » sorrise Scott, unendo le loro labbra di nuovo.
 
«Grazie Scott, grazie di tutto…» sorrise lei, ancora incredula di vivere nello stesso tetto del suo ragazzo, dopo che i genitori l’avevano rifiutata. Era un muta forma, non poteva vivere con le persone più rispettabili del Giappone, anche se il padre era stato l’insegnante di storia nella sua scuola per qualche tempo.
 
La quiete amorevole venne interrotta dallo sbattere di una portiera e dal tintinnio di un paio di chiavi.
 
«Sono a casa!» Melissa Mc Call, sempre più esausta, si trascinò in cucina, conscia che la cena sarebbe stata ancora da preparare;
«Ma che diamine…»  urlò sorpresa, quando vide che era già tutto pronto.
 
La madre salì le scale entusiasta, al grido di
«Non ci credo, Scott, hai cucinato il sushi? Fatti abbracciare, oggi non avevo voglia di cucinare, è stata una giornataccia e- » sorprendendo il figlio con Kira, entrambi in atteggiamenti un po’ troppo affettuosi.
 
«Mamma » urlò lui, resosi conto della situazione imbarazzante e alzatosi di scatto, mentre Kira si aggiustava l’accappatoio, entrando in bagno imbarazzatissima, non senza aver prima biascicato un «Buonasera Melissa».
 
«Oh, ehm, ragazzi, scusate. V- vado a riempire la brocca d’acqua. Vi volevo solo dire che potete scendere a mangiare e che il pranzo sembra davvero squisito» borbottò la donna, riccioli scuri al vento, prima di uscire di fretta dalla camera, altrettanto impacciata.
 
«Tua madre l’ha presa bene, poteva urlarci ‘svergognati’ o qualcosa di simile » disse Kira, tornando in camera di Scott per vestirsi.
 
«E’ mia madre. Vuole vedermi felice, e non mi sgrida se sono abbracciato alla mia ragazza».
 
«Non eravamo solo abbracciati, Scott » insinuò lei, anche se la situazione che aveva appena vissuto con Scott non le era per nulla dispiaciuta.
 
Pochi minuti dopo, il ragazzo scese le scale, mano nella mano con Kira, entrambi imbarazzati, ma compiaciuti nello stesso tempo.
La ragazza aveva ancora i capelli bagnati e indossava una delle felpe di Scott, dato che aveva fretta e fame, e non aveva avuto voglia di vestirsi.
Il particolare venne simpaticamente notato da Melissa, che sorrise alla vista dei ragazzi.
Scott si sedette a tavola, pronto a divorare il sushi e a farsi perdonare dalla madre per aver disturbato la sua privacy.
Era certo che dopo la scorpacciata, i tre avrebbero guardato un film sul divano, con il ragazzo abbracciato alle donne più importanti della sua vita.
 
Avrebbe passato una dolce serata da Alpha amato e innamorato, e dopo tutto quello che aveva passato, sapeva di meritarselo.

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