Dreams, Blood and Tequila (Part 15)

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Un cenno di assenso da parte dei ragazzi bastò e avanzò: Derek, che si era ritrovato Stiles esattamente sopra di sé, sospirò nel notare come la bottiglia venne svuotata rapidamente. Solo lui era rimasto sobrio del tutto, anche se il peso caldo di Stiles lo stava mandando su di giri, come se avesse bevuto litri di tequila.
 
Nessuno sembrava più badare a loro, troppo occupati a disporsi in cerchio, pronti per giocare.
 
Derek non si lamentò poi tanto,  ammettendo con molta fatica che la posizione nella quale si trovava non gli dispiaceva per niente. Forse avrebbe dovuto ringraziare Lydia, tutto sommato.
 
Il ragazzo si ritrovò immobile, sotto il peso di Stiles. Non era più abituato a sentire il calore di un corpo sopra il suo, forse non lo era mai stato davvero. Derek guardò in giù, lasciando che gli occhi vagassero indisturbati sul profilo di uno Stiles che russava rumorosamente.
 
Derek non potè esimersi dal sorridere, osservando attentamente la fila di nei bene in vista sul volto dell’altro che poi, notò con un brivido,  proseguivano lungo tutto il corpo.
L’impulso primordiale fu quello di unirli, quasi ad emulare il gioco “unisci i puntini”. Chi era lui per non fidarsi del proprio istinto?
Derek tracciò così una linea immaginaria, tastando delicatamente la pelle soffice dell’adolescente, provando effettivamente ad unirli.
 
Stiles si era rivestito malamente, dopo aver perso a strip poker: la camicia sbottonata e la patta aperta dei jeans ne erano la prova.
L’Hale quasi non ci fece caso, perso negli angoli più oscuri della propria testa.
Stava succedendo di nuovo, era inevitabile che dopo aver frequentato così tanto una persona, volente o nolente ci si affezionasse in quel modo.
Derek credeva che Stiles potesse essere per lui solamente quell’amico chiacchierone e fastidioso che sopporti a malapena, e che ti tocca avere attorno perché non c’è altra scelta. La consapevolezza del fatto che lui in realtà  bramasse e non poco la vicinanza dello Stilinski, gli fece mancare l’aria.
Stava succedendo di nuovo, e Derek non riusciva a fermarlo, per quanto tentò di trattenersi, di distrarsi, di non pensarci.
Quel sogno gli aveva messo sottosopra il cervello, e più i minuti passavano, meno la mente, il cuore, l’anima di Derek di opponevano a quell’idea distruttrice, catastrofica e meravigliosa allo stesso tempo.
 
L’Alpha posò senza pensare una mano sul volto del ragazzo, che aveva preso a russare: gli occhi dell' Hale erano diventati più scuri e più lucidi, e non era solo colpa del sonno.
 
La mano si muoveva piano sul volto di Stiles, accarezzandolo lentamente. Derek non capì più nulla di quello che accadeva attorno, tra la stanchezza e la libidine crescente: notò però come Stiles avesse un braccio che penzolava tranquillo appena poco distante dal suo. 
Derek avvicinò il proprio, permettendo alle loro mani di sfiorarsi, ovviamente inavvertitamente.
 
Il caldo avvertito da Derek era ormai insopportabile. Le sue viscere si erano sciolte e il cuore batteva lentamente, ma fiero e gonfio di qualcosa che il lupo aveva paura di pronunciare ad alta voce, aveva timore di pensare, perché riteneva fosse troppo importante.
 
Il ragazzo avvicinò le proprie dita a quelle di Stiles, prima di intrecciarle e legarle strette.
 
Derek aveva paura dì fissarle, perché sapeva che erano molto più che un semplice gesto dettato dall'istinto.
Erano due sere di fila che si ritrovava abbracciato a quel ragazzo, ed entrambe le situazioni lo avevano turbato e non poco.
Derek chiuse gli occhi, addormentandosi piano, senza smettere di accarezzare il volto di Stiles, a ritmo dei loro cuori che battevano uniti.
 
Il resto del gruppo, tutto preso dal gioco della bottiglia, non fece caso ai due sul letto: i primi ad essere scelti, e quindi a scambiarsi un bacio furono Kira e uno Scott dilaniato dal sonno.
 
«Ragazzi, un turno e poi vado, sto crollando»
 
«Senti ho un’idea per farti passare la tensione, perché non dormi con me stanotte!» gli sussurrò Kira, maliziosa.
 
«Ma Stiles poi rimane da solo»
 
«Il ragazzo è in ottima compagnia, fidati» rispose Kira, sorridente, indicando il letto.
 
«Ok, beh, se è questo l’effetto che ti fa l'alcol, dovrei farti bere più spesso» scherzò Scott, girando la bottiglia,  essendo il suo turno.
 
La punta girò vorticosamente, prima di posarsi su Isaac. Il ragazzo ridacchiò, girando a sua volta la bottiglia. Che puntò diretta di nuovo verso Scott.
 
«Whoa!» commentò Danny divertito.
 
«Oh, beh è un gioco» rispose Isaac, che si protese leggermente, trovandosi già di fianco a Mc Call.
 
«Con la lingua, mi raccomando» suggerì Lydia, prima che le bocche dei due ragazzi si unirono, baciandosi lentamente, e usando la lingue, che si sfregavano. Gli occhi dei ragazzi erano chiusi, ed entrambi ridacchiavano, senza imbarazzo.
 
«Wow complimenti Isaac, sai Allison, ti invidio» ridacchiò Scott staccandosi, mentre Allison spalancava la bocca incredula e divertita.
 
«Grazie Scott»
 
«Ok, è ufficialmente fuso, capitelo, sarà meglio andare» si scusò la Yukimura, trascinando il fidanzato con sé e salutando il gruppo.
 
I due passarono di fianco a Stiles e Derek, osservandoli di soppiatto.
 
«Dobbiamo svegliarli per forza? Sono così carini» bisbigliò Kira, che avrebbe voluto lasciarli lì.
 
«Si, noi li lasciamo qui, ma poi dimmi tu dove dormono i gemelli?»
 
«Hai ragione. Ragazzi, andate a dormire nelle vostre stanze, è inutile stare qui a sonnecchiare. Io e Scott dormiamo nel mio letto, Derek, accompagna Stiles nella sua camera» propose Kira, svegliandoli piano.
 
Derek, che sbattè le palpebre ancora lievemente intontito, si alzò e prese Stiles tra le braccia, salutando gli altri con un cenno del capo.
 
Il ragazzo non parlò molto con Kira e Scott, mentre scendeva in ascensore, anche perché l'Hale dovette affrontare solo un piano; Derek sì fece dare la chiave per entrare nella 709 da Scott, e salutò i due ragazzi, che avevano già iniziato a baciarsi e toccarsi nell'ascensore, preludio di una serata sicuramente romantica.
 
Derek era così tentato di portare Stiles nella 708, ma quello che avrebbe significato? Forse troppo. Si stava decisamente spaventando di quello che provava da qualche giorno, quando pensava o vedeva Stiles. No, lui non poteva essersi......
 
Il ragazzo, che teneva stretto Stiles contro il petto, aprì non senza difficoltà la porta della 709, e lo posò dolcemente su quello che presumeva fosse il letto dello Stilinski.
 
Derek sospirò, sorridendo leggermente. Stiles era tenero quando dormiva, senza dubbio; anche un cieco l'avrebbe notato.
 
La bocca era leggermente protesa in avanti, i nei risaltavano fieri, e il volto del ragazzo sembrava sereno.
 
Era inutile stare lì ancora, sarebbe stato soltanto deleterio: Derek si alzò, accarezzandogli la fronte, prima di tornare nella sua stanza. 
Aveva paura di come il suo inconscio avrebbe interpretato tutti gli avvenimenti di quella giornata. 
Nonostante tutto, Derek ebbe ancora il coraggio di sussurrare «Buona notte Stiles», prima di chiudere la porta.
 
Derek non seppe mai che Stiles lo aveva sentito, e aveva sorriso placidamente.
 

Labyrinth (ITA)  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora