La notte si distese silenziosamente su Città Del Messico, quasi fosse stata un velo di seta.La calma che albergava nell’Hotel Plaza Madrid, quasi avesse pagato per prendere possesso delle stanze, si materializzò nel suo massimo splendore, nella camera 301: solo leggeri sospiri riempivano l’aria, lì dentro.
Il frinire delle cicale, e qualche ululato lontano, spezzavano, di tanto in tanto, quella tranquillità che i ragazzi avevano agognato, dopo gli avvenimenti caotici della giornata appena trascorsa.La luce emanata dalla abatjour, posta sul comodino di fianco al letto, era intensa ma rilassante allo stesso tempo: colorava di giallo luminoso tutte le pareti attorno, discostando maleducatamente gli angoli che, per contro, venivano ingoiati dal buio.
I due ragazzi abbracciati sul letto, non avevano più voglia di discutere.
Danny e Ethan avevano ipotizzato fino a una ventina di minuti prima, insieme a Kira e Scott, cosa fosse esattamente accaduto ad Aiden, senza però arrivare a capo di nulla.
Ogni spiegazione che i quattro avevano tirato in ballo, grazie alle loro deduzioni, pareva, ogni minuto trascorso, essenzialmente priva di logica.Ethan non si era mai sentito così disperato: la mancanza del fratello si stava già facendo sentire.
Senza contare che i due erano legati anche nel dolore:se soffriva uno, anche l’altro pativa le pene dell’inferno.
Danny non potè fare altro che offrirgli il proprio supporto, semplicemente stendendosi con lui in un letto singolo, grande abbastanza, però da farci dormire facilmente due persone.
Il profumo emanato dall’umano tornato dalla doccia, colto dall’udito fine del lupo, mescolava la fragranza dello Ylang Ylang ad un pizzico di tensione nervosa causata dai guai passati.Danny e Ethan non potevano fare altro che trovare conforto l’uno dall’altro, per provare a superare la gravità del momento.
Le dita di una mano erano intrecciate, posate su un fianco di Danny, mentre con l’altra semplicemente si accarezzavano i volti a vicenda.
Danny tracciò lento il profilo del volto dell’altro, il dito che si posò prima sulla fronte, poi scese giù per lo zigomo, arrivando alla guancia, che accarezzò amorevolmente.
Ethan si lasciò coccolare dall’altro, senza opporre resistenza, troppo stanco anche per parlare. Il ragazzo sospirò sommessamente, il volto che sprofondava nell’incavo del collo di Danny, quasi come fosse un cagnolino bisognoso di protezione, che cerca le coccole dal padrone.Danny posò l’intero palmo sul volto del ragazzo, sfiorandogli piano la zona del collo, punto che, se stimolato, permetteva al biondo di rilassarsi.
Il silenzio protratto del ragazzo inquietò Danny, che sentì il bisogno di spezzarlo
«So a cosa pensi, ma credimi, da qui non possiamo assolutamente fare nulla. Lascia che passi la notte, tuo fratello si riprenderà, e poi potremo discutere con calma»
«Calma? N- non lo so Danny, io non riesco a calmarmi, non capisco, è tutto troppo confuso»
Ethan si alzò sui gomiti per specchiare le proprie pupille in quelle del fidanzato.
«E’ da quando siamo arrivati qui che non ce ne va mai bene una. Prima il terremoto, poi Scott che si sente male, poi Lydia e adesso Aiden! Sembra che qualcuno ci abbia quasi maledetti»
«Sempre ottimista, vero? Ethan, ascoltami, non è possibile che i guai ci raggiungano ogni volta. Fidati di me, ci sarà una spiegazione logica a tutto questo, e credimi, ti aiuterò a scoprirla, Solo, non adesso…»
Ethan sorrise, sentendosi grato per aver accettato di portare Danny nella sua vita.
Il ragazzo alzò un dito per sfiorare le labbra dell’altro. Nessuno lo costringeva a seguirlo nelle sue peripezie lupesche, nessuno poteva assicurargli che lui non si facesse male lungo il percorso.
STAI LEGGENDO
Labyrinth (ITA)
FanfictionIspirata dall'episodio "Motel California" di Teen Wolf Il buio nella vita di Stiles Stilinski, che nasconde la sua enorme cotta per Derek Hale, raggiunge l' apice quando la squadra di Lacrosse e l'intera classe di economia, viaggiano verso il Messi...