Labyrinth (Part 3)

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Derek non potè essere più innervosito: i pullman che accompagnavano la classe al complesso piramidale risultarono due, e lui venne sistemato in quello per gli ospiti e non per gli studenti.

Stiles era nell’altro pullman e l’Hale non poteva sentirsi più irritato e deluso con il destino che lo prendeva in giro.

«Stiles è con Jeremy» constatò Cora, l’unica che aveva avuto il permesso di sedersi accanto al fratello.

«L’ho visto…» sbottò lui, acidamente.

«Ti dispiace?» chiese Cora, incuriosita, ma anche un po’ divertita.

«Secondo te?» Derek si stupì della schiettezza delle proprie parole. Erano la pura verità, in fondo.
Voleva che Stiles stesse con il branco, non con un tizio che lo aveva sbaciucchiato qualche tempo prima.
Cosa provava, poi, Stiles per Jeremy? Derek decise che era meglio ignorare il pensiero.

«Ti capisco benissimo… oh, ehm, non per Stiles» si corresse la ragazza, dopo aver notato lo sguardo killer del fratello.

«Non per Stiles? Credevo voi due foste legati»

«Oh, si , lui è il mio migliore amico. Ma non sono gelosa di lui, o arrabbiata con lui, nonostante sia stato tra quelli che mi hanno abbandonato…»

«Cora, lui.. lui era con me» Derek decise fosse meglio confidarsi con la ragazza. Spiegare anche a lei quello che aveva visto il pomeriggio precedente.

«Oh, davvero? Allora è semi perdonato…e cosa faceva esattament- no, non dirmelo, non mi interessa»

«Mi stava semplicemente consolando, che credi...» sbuffò Derek, che per qualche motivo era arrossito.

«Consolando, e per cosa?»

La verità sarebbe stata difficile da spiegare, per Derek. Doveva comunque provarci.

«Ascolta, ieri stavo facendo una passeggiata per la città, quando ho incontrato Yvita. Lei mi è quasi saltata addosso, senza che io le avessi detto una parola. Stavo per voltarmi e lasciarla andare, quando ho visto Laura. O almeno, ho creduto di averla vista» si affrettò a spiegare il ragazzo, perché gli occhi della sorella si erano sgranati.

«Laura, nostra sorella? E poi, che è successo? In che senso credi di averla vista?»

Derek decise che era meglio omettere il resto dell’avvenimento, per il bene della sorella.

«Senti, io e Stiles abbiamo fatto un paio di deduzioni, e siamo arrivati alla conclusione che è possibile che Yvita controlli il polline. Non chiedermi come faccia, non lo so. E lo stesso polline è probabilmente allucinogeno, per questo noi vediamo cose che non ci sono in realtà, il che ci porta ad evitarlo il più possibile, perché è un meccanismo della natura, che non possiamo fermare»

«Derek…- Cora si voltò stupita verso il fratello, un lampo di rivelazione nel suo sguardo – ieri Yvita ha detto di aver fatto le pulizie nell’Hotel. E se fosse stata lei a piazzare il fiore sotto il letto di Danny? E’ possibile che l’abbia fatto, e poi ha anche detto di essere stata fermata da un tizio con un poncho arancione»

«Poncho arancione? Io lo conosco! E’ stato il signore che mi ha dato la chiave! Ha detto che dovevo venire in Hotel perché ero.. ha usato un termine che non mi ricordo…»

«Lui sapeva che fossi necessario qui? In effetti Yvita ha nominato un tuo potere speciale…non so, non so che cosa significhi tutto questo. Non so perché siamo sempre noi quelli che si ritrovano in mezzo ai guai. E non ho idea di come potremmo combattere, questa volta»

Derek sorrise amaramente. Era vero, ogni volta che loro apparivano in un luogo, i guai li seguivano a ruota.

«Non è solo questo, Cora. Questa volta stanno provando a dividere il branco, e ci stanno riuscendo alla grande. Il nemico è più grande e praticamente imprevedibile e sconosciuto. Non sappiamo nemmeno chi sia, questa Yvita. Non sappiamo come faccia a controllare il polline, e non sappiamo perché ce l’abbia con noi nello specifico. Ci stanno attaccando, e non riusciamo a difenderci, perché non capiamo contro cosa stiamo combattendo, e soprattutto perché»

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