Eccoci arrivati alla fine della storia. Mi auguro che vi sia piaciuta!
Stay tuned! 😊
Rivedere il bancone nero del «Black Star» fu quasi un sollievo per il gruppo di ragazzi, che quella sera, pur essendo il 30 di maggio ovvero un mese esatto dalla morte di Kira, volevano solo dimenticare le tragedie.
Anche perché comunque in un modo o nell’altro, ricordavano costantemente l’amica.
Era un dolorino sordo su un fianco, come se qualcuno li pizzicasse a ripetizione, senza nessuna sosta, e loro avevano imparato a convivere ormai con quella sensazione.Come se la stessa Kira, sottoforma di spirito, li pizzicasse egoisticamente, così che i ragazzi non dimenticassero nemmeno per un instante il dramma, l’ennesimo che avevano vissuto.
Quella sera, però, il dolore al fianco seppur presente, venne ignorato a favore delle mille luci del locale, laser verdi, rosa e azzurro fluorescente.
La musica rimbombava attraverso le casse, tanto che attorno ad esse gli oggetti vibravano e i bicchieri di vetro, se troppo vicini alle vibrazioni, esplodevano senza ritegno.
Lo stile della canzone che veniva trasmessa in quel momento accese una lampadina nel cervello di Stiles.«Oh, ma io l’ho già sentita questa! Era una delle canzoni che avevano trasmesso al Nuvo, uno dei locali più belli di Città del Messico. Io, Allison, Lydia, Isaac e Cora ci eravamo messi a ballarla senza il minimo pudore, tutti avvinghiati. Oh, sì che era stato divertente…»
«Non parlarmi più di quella gita, Stiles…» grugnì Ethan, appoggiato al bancone di legno scuro, in attesa che qualche cameriere li servisse.
Stiles ripensò all’uscita, e in effetti, a parte il balletto con gli amici, c’era ben poco da ricordare. Il volto di Derek bianco come un cadavere e inginocchiato sotto il balcone, ancora lo perseguitava quando chiudeva gli occhi.
Derek notò l’improvvisa tristezza di Stiles, intuendo anche dove fossero finiti i suoi pensieri. L’Hale afferrò le mani dello Stilinski,stringendole tra le proprie, le dita callose che viaggiavano su tutto il palmo, prima che si legassero di nuovo a quelle di Stiles.
«Ehi Stiles, guardami. Sono qui, ok? Sono accanto a te e sto una meraviglia. Godiamoci la serata e per una volta lasciamo perdere la tristezza. Ci assillerà già da domani, e per il resto delle nostre esistenze, quindi perché affannarsi?»
Stiles abbassò lo sguardo, fissando con piacere, e un po’ di stupore l’unione delle loro mani, prima di sorridere e annuire alle parole del mannaro.«Si, hai completamente ragione»
«Lo so. Ora ordiniamo qualcosa da bere e basta…»
Derek si voltò verso il barista, un ragazzo dalla fronte alta e con labbra molto carnose chiedendo semplicemente due coca cola, perché Stiles non aveva ancora l’età per bere e Derek non sopportava l’alcol, nonostante non gli sortisse alcun effetto.
Il barista lanciò uno sguardo sfuggente verso Stiles, cercando da sotto il bancone i bicchieri.
«Ehi, mi ricordo di te…tu sei stato il primo cliente a buttarsi sul bancone a peso morto, senza nemmeno ballare. Hai fatto progressi…» ghignò, indicando Derek accanto a lui.Stiles avvertì un certo rossore espandersi dalla zona del collo, e per questo afferrò il proprio bicchiere, cercando un posto dove sedersi, con la mano di Derek sempre stretta nella sua.
Non aveva voglia di parlare o socializzare con altri. L’obiettivo della serata era solo restare con Derek.I due ragazzi notarono uno dei divanetti bianchi della zona lounge, l’unico oggetto di mobilia che aveva un minimo di colore chiaro, dato che pareti, bancone, tavolini e sedie erano scure come la notte e decisero che lì avrebbero trascorso il resto della serata: Derek si stravaccò su di esso, i piedi ben stesi contro il tavolino di fronte e il braccio libero che avvolgeva le spalle di Stiles.
Stiles, dal canto suo, lasciò perdere qualsiasi inibizione, posando la testa sulla spalla di Derek, il suo punto preferito dove appoggiarsi. Poteva sentire il battito cardiaco del lupo, quello che gli permetteva spesso di addormentarsi, quando la notte arrivavano gli incubi.
I due rimasero semplicemente così, a sorseggiare la bibita ordinata e a tremare qualche volta a causa dell’effetto delle bollicine, comodi nell’annullamento totale dello spazio personale.
Non c’era bisogno di parlare, in fondo, perché la loro vicinanza già bastava.
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Labyrinth (ITA)
FanfictionIspirata dall'episodio "Motel California" di Teen Wolf Il buio nella vita di Stiles Stilinski, che nasconde la sua enorme cotta per Derek Hale, raggiunge l' apice quando la squadra di Lacrosse e l'intera classe di economia, viaggiano verso il Messi...