Scott e Stiles entrarono nella stanza 709, pulita e ordinata, che era ormai pomeriggio inoltrato.
Solo la cena li attendeva, e poi qualche probabile uscita, organizzata dal coach, alla quale né loro, né il resto del pack avrebbero partecipato, prima di tutto perché nessuno aveva voglia di uscire, e poi era necessario trovare un modo per contrastare tutto quello che era successo.Scott si buttò di peso sul letto, sospirando sollevato; nonostante l’incubo di Erica era riuscito a scampare alle piramidi grazie a Kira, e aveva fatto pace con Lydia. La sensazione riempì d’orgoglio il ragazzo, al quale era mancata la compagnia della più intelligente di Beacon Hills.
Aveva sofferto a rivedere Erica, lo doveva ammettere, senza contare le parole pronunciate dalla ragazza che lo avevano intimorito, ma non poteva farne una questione di stato.
Non c’era più tempo per piangersi addosso, o avere paura.
Forse quello fu il momento nel quale Scott si spaventò di più. Non aveva tempo di avere paura, e il paradosso era che la cosa lo spaventava a morte.
Perdere il proprio branco, era un rischio che non voleva correre.
Scott prese un bel respiro. Non era da solo. Poteva combattere al fianco di un branco intero. E poi lui era un vero Alpha, il momento di dimostrarlo era arrivato.«Stiles, sei in bagno?» urlò lui al nulla, riscuotendosi dai propri pensieri.
Non aveva fatto caso a dove si dirigesse l’amico, gli era solo sembrato di sentire la porta del bagno che si chiudesse di scatto, segno che il ragazzo si era probabilmente diretto lì.«Stiles? Stiles?» Scott, alzatosi dal letto, bussò un paio di volte contro la porta bianca, ma nessuno gli rispondeva.
«Stiles? Tutto bene?» il ragazzo tentò di scuotere più forte la porta, sentendo un crack sinistro.
Non poteva rompere la porta di un bagno, in un hotel a settemila chilometri da casa, era impensabile.Scott prese un altro respiro profondo, prima di permettere ai suoi sensi sviluppati di avvertire le sensazioni dell’amico, proprio come tempo prima gli aveva insegnato Derek. Tutto quello che gli venne rimandato al di là della porta era pura apatia, e un pizzico di nostalgia.
Stiles era rimasto colpito da quello che aveva visto.
La morte della madre era stato un colpo davvero troppo grosso per lui, e forse l’averla rivista lo aveva sconvolto davvero più degli altri. Scott ripensò al momento dell’uscita dalla piramide, a come aveva visto tutti i suoi amici depressi o con gli occhi spalancati, Ethan addirittura quasi in procinto di svenire.Avevano passato le pene dell’inferno in quella piramide: lui, Allison e Stiles ancora soffrivano per il buio nel cuore che il sacrificio aveva provocato, eppure avevano cercato conforto nelle persone che amavano, ovvero Kira, Lydia e Isaac per quanto valeva lui ed Allison .
«Ma Stiles ha Derek adesso. Non sono cieco, vedo come si preoccupano a vicenda l’uno per l’altro, e Stiles mi ha confidato che gli vuole bene…eppure perchè Stiles ha reagito in maniera così apatica? E’ stato proprio Derek a salvarlo, in fondo…» si chiese Scott. La vicinanza tra Stiles e Derek era palpabile, ormai, ma forse non bastava ancora per proteggere psicologicamente lo Stilinski.
Quasi Scott non pensò al’urgenza di liberare la propria vescica, immerso in tutti quei pensieri, quando l’impulso di liberarla divenne impossibile da trattenere.
«Stiles fammi entrare se hai finito! Ne ho bisogno urgentemente! Per favore!» Era una necessità fisiologica, in fondo, alla quale nemmeno i lupi mannari potevano resistere.
Scott si era ritrovato al limite in pochi secondi.
«Stiles! Diamine! Muoviti, o esci di lì se hai finito!»
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Labyrinth (ITA)
FanfictionIspirata dall'episodio "Motel California" di Teen Wolf Il buio nella vita di Stiles Stilinski, che nasconde la sua enorme cotta per Derek Hale, raggiunge l' apice quando la squadra di Lacrosse e l'intera classe di economia, viaggiano verso il Messi...