Heartquake (Part 9)

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Capitolo nuovo! Ditemi cosa ne pensate!

Fu un tuono fragoroso a spaventare l'intera città, quando l'ora dell'imbrunire ormai stava prendendo piede. Sembrava una serata così tranquilla, senza considerare la pioggia scrosciante, con gocce simili a leggere scaglie di ghiaccio, che stava martoriando la metropoli da qualche minuto. Uomini che tornavano dal lavoro, mendicanti rannicchiati agli angoli delle strade, donne in attesa davanti alla fermata dell'autobus, nessuno veniva escluso dalla noia della pioggia.

Improvvisamente, però, il cielo fu tormentato da un rumore simile a quello di una frana. Sembrava quasi che la volta celeste volesse cadere sulla terra: fu come un battito di ciglia, l'incontro rapido che avviene quando gli occhi si chiudono, e dopo quell'immenso fragore, il buio in tutta la città si depositò come un velo scuro.

Dalla periferia al centro, la luce si spense di botto, con una strana sensazione di inquietudine che predominava tra la gente. La notte si era impossessata delle strade, e non era una sensazione piacevole.

Il mondo sembrava rovesciarsi: il cielo, a differenza della terra ferma, infatti, era decisamente illuminato da una serie di fulmini, che stavano scaricando minacciosamente tutta la loro rabbia e frustrazione. Uno solo, però fu quello che colpì violentemente una delle piramidi del complesso architettonico più antico del Messico.

Uno solo, che attirato come una calamita dalla piramide, le si buttò addosso: era un fulmine rabbioso, che decise di scatenare tutta la sua potenza, trasmettendola alla terra, dal canto suo impaurita, che iniziò a tremare per qualche secondo.

La luce del fulmine si diffuse rapidamente, nel sottosuolo: era un evento raro, che sicuramente avrebbe preceduto qualcosa di sconvolgente.

Il tempo pareva essersi paralizzato dal terrore, perché quei pochi secondi della scossa, sembravano essersi tramutati in anni.
Il panico iniziò a serpeggiare silente, tra la folla che faceva fatica a respirare, assiepata nei luoghi pubblici.
Qualcuno poi iniziò ad urlare, e come se il terremoto avesse capito la paura che aveva colto le persone, esso si placò istantaneamente.

Dopo quel breve terremoto? La quiete. La pioggia aveva smesso di cadere e si era soltanto alzato un venticello gradevole.

Fiori particolari iniziarono a sbocciare lenti, quella notte. Erano di un gentile color rosa antico, e crebbero, crebbero fino a staccarsi lentamente dalle piante grasse dai quali erano nati, per trovarsi a volteggiare leggiadri.

Il temporale era terminato, soppiantato dal vento che ora era aumentato d'intensità, e che accompagnò su di sé i fiori armoniosi: molti di essi si posarono sui marciapiedi, sulle panchine nei parchi, sui davanzali degli hotel.

Il primo fiore, si posò dormiente sul davanzale della stanza 309, nello stesso momento in cui un vagito risuonò lieve sottoterra.

Il fulmine ignaro, gli aveva permesso di aprire gli occhi.

Il risveglio, dopo secoli, si era completato.

Allison e Lydia si rigirarono nei propri letti, spaventate. Accanto a loro c'erano Isaac e Danny a consolarle; eppure nessuna delle ragazze aveva minimamente notato il bocciolo appena comparso.

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