Find me (Part 11)

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Sembrava fosse una cena qualsiasi, con le coppie sedute vicine e la quantità industriale di cibo che veniva servita ai tavoli: tra paella, specialità messicane, insalate, carne, pesce o altro, l'intento era solo quello di mangiare in pace, e poi dedicarsi al riposo, tanto predicato dal coach.

Solo che non era una cena normale, non finchè il coach non passò tra i tavoli per incitare il gruppo e motivarlo per la partita del giorno dopo.

«Ecco! Il tavolo dei co - capitani.. mangiate, è importante per domani. Però non riempitevi troppo, dato che dovete correre a dormire tra poco.. vi voglio carichi per domani, è importante per la nostra squadra che voi siate al meglio...»
L'uomo fece una pausa, notando tre sedie vuote, al posto della solita, che apparteneva ad Aiden.

«Scusate, ma perché mancano tre persone in questo tavolo? Dove sono Hale e la tua ragazza Argent, Isaac?»

Stiles fu il più rapido a rispondere: «»Beh, Cora è di sopra che dorme...è un po' stanca, oggi non è stata molto bene, ma è tutto sotto controllo...ehm, Allison...è ..»

«Da Aiden, dice che ha problemi a tornare...e che probabilmente dovrò poi andarla a trovare e riaccompagnarla in taxi...» aggiunse Lydia, andando in soccorso dell'amico.

«Oh, beh. Va bene. Mi raccomando, finita la cena, tutti a nanna...ehi Greenberg! Occhio alla linea!»

Il coach si diresse verso Greenberg, che continuava a riempirsi il piatto di paella, lasciando il gruppo in silenzio, a riflettere sul discorso appena concluso.

«Non ha senso...- asserì Isaac, scuotendo la testa, voltandosi verso Lydia - non ha senso tutto quello che ti ha detto. Se voleva tornare a Calle Madrid senza prendere il pullman, poteva usufruire di un taxi...non ha senso» ripetè Isaac, sempre meno convinto.

«I taxi lavorano sempre, specialmente durante il giorno. Non avevo pensato all'incongruenza. Quindi.. aspettate, potrebbe non essere da Aiden? Ma a me ha spedito messaggi tutto il giorno» si lamentò Lydia, con la tensione che iniziava a fluire lentamente.

«Prova a mandarle un altro messaggio, suggerendole di prendere un taxi, magari con la fretta del mistero da scoprire, non ci ha pensato» propose Kira, accanto a lei.

«Lo farò» annuì Lydia, che, dopo aver estratto il cellulare dalla tasca, digitò il messaggio per l'amica, le dita che volavano sullo schermo.

«Allison, potresti venire in taxi qui a Calle Madrid, non c'è motivo di aspettare il pullman della sera...comunque aspettami da Aiden, che ti raggiungo io»

La ragazza cliccò sulla parola «»invia«», spedendo il messaggio, leggermente più tranquilla.

Un fischio leggero provenne dal tavolo a fianco di quello dei ragazzi: sembrava un tipico segno di notifica emesso dai cellulari.

Lydia sgranò gli occhi, quando vide il cellulare di Allison, con l'inconfondibile cover color blu ciano, tra le mani di Jeremy Smith.

«Ma che diamine...?»

«CORA!» Derek quasi urlò, prima di precipitarsi con foga fuori dalla sala, senza lasciare nessuna spiegazione.

«Ehi, ma Derek? Che succede?» gli urlò Scott, mentre il resto del gruppo si alzava di fretta per seguire l'Alpha.

«Cora, si sta lamentando, la sento..potrebbe..potrebbe aver ricordato qualcosa...»

I ragazzi corsero a perdifiato verso la stanza numero 604, dove trovarono la ragazza in preda a spasmi e urla: stava avendo un incubo, e probabilmente anche bello pesante.

«Cora! Cora svegliati!!» urlò Derek, scuotendola con forza.

«Derek avrà un trauma se la svegli così? Tu e la delicatezza siete proprio dei mondi opposti» si lamentò Isaac, nervoso.

Labyrinth (ITA)  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora