Sacrifice (Part 9)

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Lydia attese per quelli che sembrarono secoli, prima di sentire un rumore lieve ma presente, proveniente dal petto della ragazza.

Non fece in tempo ad emettere un sospiro di sollievo, che sentì Danny accanto a lei urlare.

«Jeremy, stai lontano! Ethan, occupati di lui!» tentò Mahealani, ma Ethan era ancora a terra, tentando di prendere respiri profondi.

«Tranquillo Danny, lasciami Stiles e non si farà male nessuno…» ridacchiò Jeremy, sempre più vicino a loro.

«Te lo scordi!» sbottò fiero Danny, ponendosi esattamente davanti all’amico e Lydia, che a sua volta tentava di proteggere Allison.

«Come siete tutti romantici….peccato che siate solo semplici umani…» constatò lo Smith minore con voce lenta ed inquietante, avanzando di un altro passo.

Stiles alzò lo sguardo fieramente, affrontando Jeremy a viso aperto. «Forza, dai, combatti. Siamo io e Danny contro di te…»

«Due umani contro un elfo?» ridacchiò Jeremy, ancora più vicino.

«Due umani ed un lupo!»

Ethan apparve ancora un po’ ansimante, da dietro le spalle di Jeremy, sferrandogli un pugno deciso e centrato sullo stomaco, che lasciò senza fiato l’elfo.

«Bastardo!» sbottò Jeremy, che seppur tremante per terra, la bocca impastata di foglie e l’odore di bagnato che penetrava nelle narici, decise di non perdere di vista il contatto diretto con gli occhi di Stiles.
Ethan si avvicinò a Danny e Lydia, quasi facendo da bodyguard per difenderli contro gli attacchi dell’elfo, che era comunque stranamente fermo, lo sguardo fisso solo in un punto.

«Mi sembri abbastanza stordito….» constatò il gemello di Aiden, osservandolo con un ghigno.

« Forse troppo… Qualcosa non quadra…» Lydia focalizzò lo sguardo, per osservare l’elfo da lontano. I suoi occhi avevano preso una particolare e riconoscibile tonalità di verde. La stessa di Derek.
«No, s-sta attivando i suoi poteri di nuovo! Stiles non guardarlo negli occhi! Stiles ti vuole possedere!» Lydia si spostò in direzione dell’amico, già assuefatto, purtroppo dallo sguardo di Jeremy.
«Stiles, non lasciare che ti seduca, Stiles…rimani con noi…»

Il ragazzo, però, pareva non essere più padrone di sé stesso: iniziò a barcollare, la vista gli si fece annebbiata e le parole di Lydia sembrarono provenire da molto lontano, quasi ovattate.
Non passò che un istante, prima che Stiles crollasse a terra, gli occhi ancora aperti, senza che riuscisse a vedere o sentire accanto a lui la presenza degli amici.

- - - - -

Ci volle qualche minuto prima che il giovane Stilinski riprendesse i sensi.
La testa gli pulsava dolorosamente, come se fosse stato ripetutamente bastonato, e quasi non riusciva a mettere a fuoco pienamente la vegetazione accanto a lui.
Tutto era così poco nitido, vago.. anche gli alberi sembravano essere tutti vicini, e nello stesso tempo separati da metri di distanza.
Di certo c’era che la pioggia aveva smesso di cadere.

Stiles passò una mano sugli occhi, sfregandoli ripetutamente, per tentare di risvegliarsi meglio.

«Alzati sfigato! Cosa vuoi, che ti svegliamo con un secchio d’acqua gelata? Ci sarà una cazzo di pozza da qualche parte…»
La voce di Scott pareva quasi provenire da una radio, per quanto fosse rauca e ovattata.

Stiles si voltò verso la direzione della voce, trovando l’amico in piedi, tentando di ristabilire la propria vista, quando si accorse che il volto di Scott era di una particolare tonalità di verde.
E non solo quello.

Tutto, in quella radura era dello stesso colore: il cielo, che pareva una distesa smeraldina assolutamente priva di nuvole, il terreno, i tronchi degli alberi…

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