Ci ho messo un po' ad aggiornare, perdonatemi, ma bazzico in vacanza 😂😂😂
Eccovi la prima parte del capitolo, stay tuned! 😊😊Le tende pesanti fortunatamente oscuravano il pallido riflesso lunare, che se solo si fosse mostrato, avrebbe provocato danni abbastanza seri, dato che avrebbe lambito la pelle di un lupo mannaro.
I guai, da lì sarebbero inevitabilmente iniziati.
Era ancora tutto buio, quasi che il black out fosse continuato tutta la notte.
L’aria, nella stanza d’albergo, era però decisamente bollente, e non era colpa del tepore delle lenzuola.
Il letto era di per sé morbido, tiepido e invitante: Derek non sapeva da quanto tempo esattamente era lì, non riusciva a tenere a mente elementi futili come lo scorrere delle ore. Gli sembrava di essere in quella stanza da sempre.
Il ragazzo non era solo.
Il lupo, seduto sul letto, si protese leggermente in avanti, per prendere un volto ombroso ma consistente tra le mani. Non poteva capire come facesse una semplice ombra ad essere corporea, e la cosa lo spaventava sotto sotto, ma in quel momento non gli interessava. Non era nei suoi piani, a differenza dello sporgere le sue labbra, cercando di individuare dove fossero quelle della massa informe.
Doveva baciarla, era di vitale importanza, lo sapeva. Aveva resistito troppo tempo alla tentazione.
Eccola: ad un’occhiata più attenta la bocca era comparsa. Le labbra erano soffici, invitanti e pronte ad essere baciate.
Derek non aspettò un minuto di più. Accarezzò quelle labbra con la punta delle dita, ammirandone la forma. Le voleva più di qualsiasi altra cosa al mondo, erano la sua fonte di vita. Nell’osservarle, gli occhi gli si fecero lucidi di passione, le pupille si ingrandirono.
Derek si avvicinò ancora, sentendo il respiro sommesso e la voce dura, ma ancora giovane, proveniente dall’ombra. «V- vieni avvicinati, ho bisogno di te »
ansimava.
L’Hale poteva sentire i loro respiri che si mescolavano.
Preso dall’ impeto, il ragazzo sfiorò insistentemente le proprie labbra contro quelle dell’ombra, prima di legarle definitivamente, grazie ad un bacio mozzafiato.
La forma ombrosa ora gemeva.
Lentamente, l’ombra protese le braccia, decidendo di togliere la maglia di Derek, mostrando finalmente le proprie dita, lunghe, sottili e fredde, che accarezzavano il torso ora nudo del lupo.
Derek decise che anche i pantaloni erano un indumento inutile, in quel momento, armeggiando di fretta per aprire la zip.
Con un movimento duro e deciso, l’ombra buttò Derek sul letto, posandosi lentamente sopra di lui.
I corpi ora si toccavano, e il buio dell’ombra stava svanendo: il suo corpo interamente nudo si stava delineando lentamente e Derek, ansimando, non riuscì a tenere le mani a posto. Voleva tastarlo, graffiarlo, stringerlo a sé. Il cervello dell’Alpha si era sciolto come neve al sole, non era in grado di pensare ad altro, se non al corpo che aveva di fronte.
Il bacio che stavano condividendo si intensificava, sporcandosi di sesso sempre più .
Era il paradiso, Derek non aveva mai baciato nessuno così, era da matti avere la consapevolezza che il corpo di fronte a lui non fosse mai stato toccato in questa maniera, e lui sarebbe stato il primo.
Il primo a possedere quella bocca, esplorarla con la lingua, annusare ogni tratto di pelle che l’ombra metteva a disposizione, senza barriere. Il primo a sentire l’erezione dell’altro che premeva contro le sue cosce, bisognosa di attenzione, e per quella Derek alzò i fianchi, fieramente. Voleva sentirla pulsare.
Derek fece scorrere le proprie mani sulle braccia, sul busto caldo dell’altro soffermandosi ad accarezzarne i capezzoli, mentre entrambi iniziarono a muoversi sinuosamente, l’uno contro l’altro
L’odore dell’ombra era un miscuglio di menta, muschio e sudore. Derek l’aveva già avvertito, anche se non ricordava dove.
Era stato l’odore della sua salvezza, apparteneva ad un ragazzo, se ci pensava bene. Solo che non riusciva a focalizzare il momento nel quale….
In un ascensore, certo! Ecco dove menta e muschio si erano mescolati al panico, al sudore e alla preoccupazione.
Qualcuno l’aveva risvegliato da uno svenimento, in quell’ascensore: era quel qualcuno che ora lo stava baciando appassionatamente.
La forma scura ormai si era delineata sempre più, e Derek la riconobbe. Il ragazzo alzò leggermente gli angoli delle labbra, mostrando forse per la prima volta da troppo tempo, un sorriso sincero.
Derek strinse in un pugno i capelli corti del ragazzo ora esposto di fronte a lui, trascinando verso di sé più di quanto non fosse già, il volto che lentamente si delineava.
C’era una linea sul quel volto, una linea quasi dritta, formata da nei, che Derek accarezzò dolcemente; aveva capito di chi fosse l’ombra, aveva intuito che quello che stava facendo non rientrava nei canoni della “normalità”, ma in quel momento era un argomento fuori luogo.
Non poteva staccarsi da quelle labbra, non riusciva.
Il sangue, dalla testa, stava lentamente scendendo verso il suo inguine. I pantaloni ormai erano per terra, grazie ai continui movimenti di bacino che i due condividevano.
Le dita dei due ragazzi iniziarono a cercarsi, e infine a trovarsi, legandosi indissolubilmente, palmo contro palmo. Mano nella mano.
Quel gesto così semplice fece mancare il respiro a Derek, era molto più che passione.
Lui si stava legando a qualcuno, e non opponeva resistenza al pensiero, ma anzi, lo abbracciava, lo condivideva.
Il bacio era sempre più profondo. Nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi. Le lingue di entrambi leccavano con piacere tutti gli angoli della bocca dell’altro, sfiorandosi.
Toccandosi.
All’improvviso, dopo quelli che parvero secoli, il ragazzo si staccò, con un sonoro “pop”.
Derek lo guardò deluso: non potevano fermarsi, sarebbero dovuti andare avanti tutta la notte.
«Non staccarti, ti prego.»
«Non posso staccarmi, io appartengo a te» L’ex- ombra, tra i gemiti, si ritrovò a confessare, con voce profonda : «Un lupo mi batte nel petto».
Forse però non l’aveva detto, l’aveva solo pensato? Derek l’aveva comunque sentito, senza chiedersi perché.
Il cuore dell’Hale mancò un battito: era la confessione che avrebbe voluto sentirsi dire da troppo tempo, per quello Derek mise di nuovo un dito sulla bocca del ragazzo, quasi per zittirlo.
«Credimi, quel lupo ti ama» rispose lui, sempre col pensiero.
Le iridi di entrambi si scrutavano a vicenda, voraci.
Occhi negli occhi, verde contro ambra.
Il ragazzo non più misterioso si alzò, sedendosi sul grembo di Derek. Poi si chinò di nuovo, iniziando a leccargli lentamente il petto, facendo scorrere la lingua sempre più verso il basso, in un movimento che fece vedere le stelle a Derek, che continuava ad accarezzargli i capelli.
Il viaggio della lingua dell’altro era arrivato all’addome, poi l’ombelico e infine l’inguine.
Derek sentì un improvviso calore verso il suo basso ventre, e lasciò il corpo dell’altro, per concentrarsi sul proprio. Il cuore gli stava esplodendo nel petto e il respiro si faceva sempre più corto, era come se avesse corso tre maratone.
«Si Derek, così…» sospirò lentamente il ragazzo, sorridendo e guardandolo dal basso.
Derek iniziò ad ansimare e muoversi sempre più, entrambe le mani che esploravano le parti più intime del proprio essere, mentre sentiva di essere vicino all’orgasmo, con la punta del membro già bagnata. La testa gli scoppiava di piacere, gli organi interni si erano probabilmente sciolti a causa di tutto quel calore.
«Avanti Derek, ti aiuto se vuoi…» il ragazzo mise le proprie mani su quelle dell’altro, aiutandolo nel movimento.
Fu quello il momento in cui Derek esplose di piacere, il limite ormai oltrepassato da un pezzo
.…………
«Stiles!» urlò, svegliandosi all’improvviso, trovando le proprie mani abbastanza appiccicaticce nei boxer e il membro ancora maledettamente duro, contro il suo stomaco.
Derek si guardò attorno, estraniato e solo, con il cuore che riprendeva a battere regolarmente. Che cavolo era successo quella notte? La risposta gli salì immediatamente al cervello: aveva fatto un sogno erotico.
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Labyrinth (ITA)
FanfictionIspirata dall'episodio "Motel California" di Teen Wolf Il buio nella vita di Stiles Stilinski, che nasconde la sua enorme cotta per Derek Hale, raggiunge l' apice quando la squadra di Lacrosse e l'intera classe di economia, viaggiano verso il Messi...