La via che portava a casa Mc Call era letteralmente spoglia di lampioni. Ce n’erano soltanto un paio, all’inizio della strada, per fortuna perfettamente asfaltata comunque, e a metà, appena davanti alla residenza di Scott.
Il resto del tragitto venne momentaneamente illuminato dalla luce artificiale e biancastra dell’enorme cellulare della Martin.
La ragazza voleva soltanto accertarsi di non pestare qualcosa di inopportuno, che le avrebbe sporcato i tacchi, che per giunta erano anche i suoi preferiti.Il campanello di casa Mc Call suonò prima ancora che Lydia avesse il tempo di pensare a cosa effettivamente poter raccontare a Scott e Melissa, in quella giornata, per loro soprattutto, così deprimente.
Melissa aprì al secondo tintinnio, una tuta e i pantaloni del pigiama addosso, nonostante fossero solo le nove e mezza di sera.«Lydia? Vieni, entra pure»
La donna sembrava essere invecchiata di un paio di anni, in quel mese: aveva rughe attorno agli occhi, ai lati della bocca che Lydia era sicura di non aver mi visto su quel volto generalmente determinato e gentile.La rossa entrò,un brivido le percorse la schiena appena varcata la hall: decine e decine di foto con Kira e Scott, o Kira e Melissa, erano appese sul muro o riposte sul comodino di legno dell’entrata. Sembrava che la giovane giapponese quasi riposasse in quell’abitazione, e Lydia, chiudendo gli occhi, potè giurare di aver sentito una brezza calda e piacevole sfiorarle la spalla, quasi come se qualcuno ci avesse posato la propria mano sopra.
Non era comunque quella di Melissa, che era corsa verso il divano per fermare il dvd che girava ancora imperterrito nel lettore, riguardante una semplice storia d’amore, terminata con un velo da sposa e un completo nero, che avrebbe voluto fosse una tappa importante della vita del figlio con la Yukimura.«Posso offrirti qualcosa?» chiese lei, cordialmente, ma Lydia sentiva di avere lo stomaco chiuso, come se una mano invisibile le stesse stritolando le viscere.
«No, grazie…sono venuta per.. Scott» Deglutì lei, mordendosi il labbro.
Melissa annuì, posando una mano sulla spalla di Lydia, quasi a sostenerla, anticipando una sorta di crollo emotivo che la donna stava aspettando accadesse, prima o dopo.
Non c’era bisogno di esprimere il soggetto di quel discorso.
«Ci manca, Lydia. Ci manca tantissimo. Ero abituata a vedermela gironzolare per casa, abbracciata a mio figlio. Pensavo che la vita gli avesse regalato il dono migliore del mondo, ovvero amare una persona splendida ed essere ricambiato…e invece…»
La donna lasciò andare un lungo e pesante sospiro: Lydia non sapeva cosa dire, ed era la prima volta in vita sua che accadeva.«Ho fatto il sushi, stasera. Non ho mai pianto così tanto mentre mangiavo qualcosa» confessò Melissa.
I brividi sulla bocca dello stomaco di Lydia si intensificarono, quando lanciò uno sguardo sfuggente verso il tavolo lì accanto, dove riposava una casseruola vuota, i pezzi di riso ancora sparsi sul bordo e un pesante odore di soia che faceva da padrone.Lydia chinò la testa, senza sapere cosa aggiungere, come poter confortare quella donna che pareva essere crollata completamente.
Lydia optò per un altro abbraccio, il secondo complessivo della serata.
Melissa posò la testa sulla spalla della ragazza, emettendo un altro sospiro, stavolta meno percettibile.«Aiuta Scott. Stagli vicino il più possibile, lui ha bisogno dei suoi amici. Stiles, Derek, Ethan e Danny sono stati con lui fino a qualche decina di minuti fa.
Scott ha bisogno del branco…io ho bisogno del branco…non lasciatelo mai solo, per favore..»Lydia scosse la testa con decisione, avvertendo l’improvviso sormontare di una risoluzione che non credeva potesse provare in quel momento.
«Non vi lasceremo. Posso parlare a nome dell’intero branco» promise lei, prima che Melissa le lasciasse spazio, verso la camera di Scott.
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Labyrinth (ITA)
FanfictionIspirata dall'episodio "Motel California" di Teen Wolf Il buio nella vita di Stiles Stilinski, che nasconde la sua enorme cotta per Derek Hale, raggiunge l' apice quando la squadra di Lacrosse e l'intera classe di economia, viaggiano verso il Messi...