Ciao! Eccoci col secondo capitolo! Ditemi se vi piace la storia! 😊
Stay Tuned!Lo Stilinski era già stato lì, qualche tempo prima, con Scott. Non per vedersi o altro, ma per dare la caccia a quella lucertola assassina di Jackson, che stava andando a zonzo per la città in cerca di carne umana.
Nulla era cambiato in un anno: La breve scalinata perennemente umida all'entrata, le pareti sempre ricoperte di barre di led luminosi, di tutti i colori, il pavimento e le poltrone agli angoli, sempre tutto maledettamente nero, facevano assomigliare quel luogo ad una casa stregata, svelando il vero motivo del nome "Black Star".
Al centro della stanza, piuttosto grande, troneggiava lo scaffale dei liquori in legno massiccio, con di fronte il bancone scuro, sul quale erano stesi un paio di ragazzi intenti a baciarsi appassionatamente e completamente persi nel loro mondo. Stiles, Danny e Ethan si avvicinarono al barista, sedendosi sugli sgabelli chiari di fronte al bancone per ordinare da bere: tre semplici Coca Cola potevano bastare, non avevano bisogno di sballarsi, anche perché avrebbero dovuto smaltire la sbornia il giorno dopo, tra l'ora di economia e quella di storia.
Il legno del bancone era più scuro e lucido del cielo fuori, e Stiles si appoggiò, sbuffando depresso, con la testa, abbandonandosi alle sensazioni negative che ormai stavano prendendo piede dentro di lui.
Il barista, moro dagli occhi scuri e vispi, e con labbra piuttosto carnose, posò la bibita gassata sul bancone, rivolgendosi al ragazzo in tono spiccio: « Non è un cuscino amico, alzati e balla, chi ha mai visto un ragazzo buttarsi a peso morto sul bancone di un locale?».
Stiles non lo ascoltò nemmeno.
« Valli a capire i giovani di oggi...» borbottò sarcastico il barista, che non poteva avere più di ventisei anni, allontanandosi per servire altri clienti e lanciando un occhiata fulminante a Stiles, che lui però non colse.
«Stiles?» lo sguardo seriamente preoccupato di Danny, di fianco a lui, intento a masticare la cannuccia della bibita, lo risvegliò per un attimo. Perché doveva sempre fare la parte del musone, ad una festa?
Lui era l'anima delle feste, o meglio, lo era stato.
«Stiles, noi l'abbiamo fatto per te, ma se non ti senti a tuo agio, possiamo anche uscire» propose Ethan, mentre pagava le bibite. Il caldo asfissiante del locale che già si sentiva sebbene i ragazzi fossero lì da poco, la musica a palla e l'odore di alcol stavano iniziando ad inebriare il giovane Stilinski, ma il ragazzo, dopo averci pensato per un attimo, rifiutò.
Stiles prese un bel respiro, decidendo che forse poteva iniziare a ballare un po' in qualche angolo della pista, tanto per provare a tornare il vecchio ragazzo agitato che tutti amavano.
«No Ethan non preoccuparti. Sto bene, sono solo un po' stanco, e poi dammi il tempo di ambientarmi e di capire che non c'è carne al fuoco per me stasera dato che sono entrato nel tempio dell'omosessualità. Comunque, davvero, voglio stare qui, anche se do l'impressione di volermi dileguare da un momento all'altro proverò a divertirmi almeno oggi, se riesco».
«Esatto, questo è lo spirito!- sorrise Danny, dando a Stiles una vigorosa pacca sulla spalla che quasi lo fece sbattere contro il bancone del bar. - Ehi, guarda chi c'è!» continuò l'amico, indicando un ragazzo che, come per magia, trascinò accanto a loro dal nulla.
«Lui è Jeremy, viene con me al corso di musica, ed è parte della squadra di Lacrosse, mi chiedo perché te lo stia presentando, dato che dovresti ricordarti di lui. Beh..- proseguì Danny dopo aver osservato lo sguardo stupito dello Stilinski e attonito di Jeremy, segno che i due non si erano mai visti prima, - perché non vi conoscete meglio? Stiles sei qui per fare amicizie, no? »
Danny provò a intraprendere la parte di una sorta di Cupido e Stiles non aveva il cuore per negarglielo. Lo stava aiutando a passare una serata in compagnia, avrebbe dovuto ringraziare l'amico, anche se in quel momento non ne aveva poi così tanta voglia. Era strano Stiles, un minuto voleva divertirsi, quello dopo sprofondare sul bancone a contemplare la sua tristezza infinita.
«Ok, Jeremy, sono Stiles» si limitò a biascicare il ragazzo, stringendogli la mano e frenando sulla marea di battute che la spruzzata di lentiggini sul volto dell'altro gli stava facendo salire al cervello. Jeremy era carino, tutto sommato. Fisico atletico, alto una decina di centimetri in più di Stiles, con un volto mascolino ma privo di barba, capelli scuri e occhi verde muschio, illuminati dalle luci di mille colori diversi.
Anche lui aveva le iridi di quella particolare tonalità che mandava Stiles in visibilio.
Qualcosa scattò nel cervello dello Stilinski. C'era un motivo se tutto quello che attirava attorno a sé erano ragazzi muscolosi, con capelli scuri e occhi verdi? A quanto pareva si, ma lui faceva di tutto per nascondere agli occhi del mondo questa sua grossa debolezza.
La musica, ad un tratto si fece davvero più pesante, con i bassi che tentavano quasi di sfondare la cassa, e bere una coca cola ghiacciata era un toccasana momentaneo per il caldo insopportabile e il mal di testa che affiorava, fastidioso. Il pizzicorìo delle bollicine fece venire la pelle d'oca al giovane Stilinski.
Danny e Ethan si erano allontanati di poco, alle prese con un ballo sensuale attorno ad un palo, dita intrecciale, lingua contro lingua, maglie aderenti e muscoli maledettamente scolpiti ben in vista.
Ecco l'effetto che aveva fatto loro l'incessante allenamento di Lacrosse, e in più Danny era il co - capitano, insieme a Scott, dopo che un anno prima, Jackson, l'ex capitano, aveva lasciato la città.
Stiles decise che era meglio stare seduti comodi da qualche parte, così si stravaccò su un divanetto bianco lì accanto, morbido quasi da poterci sprofondare, non senza notare come Jeremy lo seguisse in ogni movimento. Il nuovo arrivato era un tipo maledettamente silenzioso, quasi poteva fare a gara con Stiles: non disse una parola per tutto il tempo che rimasero seduti, ma lanciava degli sguardi verso lo Stilinski che erano pura lussuria.
Il ragazzo se ne rese conto, non era stupido. Si chiese come poter uscire presto da quella situazione, che stava diventando sempre più imbarazzante, anche se leggermente esilarante.
Non voleva che Ethan o Danny notassero che lui non era poi così indifferente ai ragazzi lì attorno.
Jeremy si stava avvicinando sempre di più, e Stiles iniziò a sentirsi stranamente agitato.
Perfetto, mancava solo che gli venisse un attacco d'ansia in un bunker del genere, dove alcol, sudore e luci accecanti facevano da padroni. Il cuore inizio a battergli più forte nel petto e l'aria si fece sempre più rarefatta e maledettamente calda.
Era ovvio che ci stesse provando, e Stiles era decisamente confuso; più del solito, almeno, soprattutto perché non riusciva a smettere di guardare negli occhi Jeremy.
Stiles non poteva definirsi gay completamente: almeno questo era assodato. Era attratto dalle donne, ma era certo che qualche ragazzo provasse qualcosa nei suoi confronti, e già più di una volta si era sentito attratto da membri di sesso maschile particolarmente avvenenti che aveva incrociato per la strada, o semplicemente dal nuovo vice sceriffo, Parrish, che guarda caso aveva gli occhi verdi.
Addirittura Danny in primis, prima di innamorarsi di Ethan aveva anche proposto a Stiles di volergli togliere la verginità e il ragazzo, dato che l'anno prima a Beacon Hills essere vergini era sinonimo di morte certa, stava per accettare.
Mentre pensava alla sua situazione e continuava a osservare gli occhi di Jeremy, lo Stilinski si rendeva conto di non poter nascondere più a sé stesso l'inspiegabile attrazione che provava per quel giovane uomo che proteggeva sempre Scott, non lui, come un fratello.
Colui che più di una volta, però lo Stilinski aveva salvato quasi da morte certa.
Quell'uomo che non aveva mai preso una decisione giusta nella sua vita, fidanzandosi con colei che aveva bruciato viva la sua famiglia e innamorandosi di un druido succhia sangue.
Di nuovo in zona Hale. La sua mente non ne poteva fare a meno.
Stiles decise che era meglio interrompere il silenzio, e l'incessante lavoro del suo cervello: voltandosi verso Jeremy con un espressione riluttante, il ragazzo disse a voce alta, per sovrastare la musica « Ok Jeremy ascolta, che ne dici se-»
La proposta di un ballo venne prepotentemente uccisa sul nascere dalle labbra audaci dell' altro, che si era voltato per premersi violentemente contro Stiles.
Ecco un altro bacio da aggiungere alla lista privata dello Stilinski "Baci a sorpresa, privi della benché minima delicatezza". Heather era stata la prima, l'anno precedente durante quella festa finita in tragedia, e poi Lydia, quasi un bacio di scusa, di obbligo, mentre lui tremava, a causa di un attacco di panico, nello scantinato della scuola.
Il bacio di Jeremy non era poi così diverso.
Stiles sentì che l'altro forzava con insistenza le sue labbra, desideroso di esplorarle con interesse. Jeremy profumava, questo era certo. Era un insieme di sudore, saliva e ginger ale, e come tocco finale un leggero sentore di menta piperita, proveniente dal profumo semi scomparso del ragazzo.
Stiles non si era profumato per uscire; non ne aveva avuto voglia, né tempo.
La mano dell'altro si era posata sul suo volto, quasi a calmarlo, perché il cuore dello Stilinski stava raggiungendo dei livelli pericolosi, così come gli occhi, spalancati nell'osservare cosa stesse succedendo.
Poteva usare però questo bacio per immaginare, per pensare e rompere le inibizioni che la società impostava, e che comunque a lui non erano mai interessate.
«Mi piaci troppo Stiles...» boccheggiò Jeremy, che si staccò solo un attimo dalle labbra del ragazzo, notando come fosse rimasto sconvolto e sconcertato dal suo gesto.
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Labyrinth (ITA)
FanfictionIspirata dall'episodio "Motel California" di Teen Wolf Il buio nella vita di Stiles Stilinski, che nasconde la sua enorme cotta per Derek Hale, raggiunge l' apice quando la squadra di Lacrosse e l'intera classe di economia, viaggiano verso il Messi...