Dreams, Blood and Tequila (Part 11)

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Ok le gif sono un riassunto di quello che succede nel capitolo... commentate, ditemi che ne pensate della fic, sono curiosa di sapere! Stay tuned 😀

Non ci voleva, maledizione!» Scott dovette correre ancora più veloce, tentando inutilmente di scrollarsi granuli giallastri che erano volati fino a depositarsi sulla sua visiera.
Tutto era inutile: il polline non aveva intenzione di staccarsi.
Il ragazzo non poté fare a meno di respirarne un po', tossendo poco dopo e fermandosi nei pressi dell'area, rendendosi conto che aveva ancora campo libero e poteva tirare indisturbato.

Il ragazzo si mise in posa, pronto a liberare un tiro perfetto, quando la sirena di un'ambulanza iniziò a suonare in lontananza.
Il rumore venne amplificato dai sensi sviluppati di Scott, che provò comunque a tirare, mancando clamorosamente la porta di un paio di metri.

«Scott tranquillo, può capitare!» lo rassicurò Aiden, appena di fianco.

«Cosa?» Mc Call sembrava davvero confuso: il ragazzo non aveva intuito nulla di quello che gli era stato detto, per colpa di quella stupida ambulanza che sembrava sempre più vicina.
Il giovane tentò di rimettersi in posizione, ma il rumore non smetteva di spaccargli i timpani.
Le vibrazioni si sentivano più forti, l'autovettura era ad un passo.

Beacon aveva riconquistato la palla grazie ad un ottima intesa tra i gemelli, che aspettavano solo di passarla a Scott, il vero finalizzatore; Mc Call ricevette la palla da Ethan, e si avvicinò di nuovo all'area, tentando di tirare, sovrastando il rumore della sirena con la concentrazione alle stelle, quando notò con la coda dell' occhio un'autovettura bianca, presumibilmente la stessa ambulanza, che entrava da un tunnel dello stadio, distruggendolo.

Nessuno pareva essersi reso conto dell' accaduto.

Il pubblico presente continuava imperterrito a tifare ed urlare, non accertandosi del fatto che l'ambulanza, compiendo una manovra, si fosse girata esattamente verso Scott.

Il ragazzo spalancò gli occhi sconvolto: la macchina stava acquistando troppa velocità. Dalle corsie della pista di atletica, si diresse verso il campo come un razzo, attraversando distintamente il terreno, esattamente verso il lupo mannaro.

Nessuno sembrava udire il grido del lupo che tentò di fermare a voce la macchina, senza risultati. L'ambulanza guadagnò velocità, spaventosa, con i fanali puntati sul petto del ragazzo.

Era come se qualcuno avesse premuto il tasto pausa di un ipotetico telecomando: il silenzio avvolse macabro il pubblico, e il tempo rallentò, fino a fermarsi completamente.
L'ambulanza non sembrava soggetta alle bizze della situazione, volando spedita verso Scott.

Il giovane si sentì spacciato: non c'era scampo, la sirena gli stava spaccando la testa in due....

Il lupo mannaro notò con la coda dell'occhio un lampo bianco, prima di evitare all' ultimo minuto la macchina, saltando in alto e atterrando di nuovo sull' erba.

Il cuore del ragazzo decise che l'auto distruzione poteva essere un'ipotesi interessante, contando i milioni di battiti al minuto ai quali Scott era soggetto. Nel movimento, un po' di polline si mosse dal casco, finendo sotto la maglia numero undici.

L'intero stadio ammutolì, stavolta sul serio.

«Scott che ti prende, tira!» urlò Ethan, di fianco al ragazzo, che ancora scosso, perse palla malamente.

Mc Call si voltò mostrando uno sguardo spaventato verso l'Alpha: «Mi è appena passata un ambulanza di fianco e l'unica cosa che ti preoccupa è una maledetta partita?»

«Che cavolo stai dicendo? Ambulanza? Sei fuori?» Ethan lo squadrò stupito.

«Non hai visto? Mi è quasi venuta addosso un'ambulanza, ha sfondato l' entrata del tunnel, guarda...»

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