Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4

Capitolo 607

Pensare a quel tipo di comportamento mi fa rivoltare lo stomaco,ma poi ricordo a me stessa di essere soltanto in una stupida realtà inventata,dove Simone ha trovato il modo di farmi entrare a mio malgrado.

B: orribile solo perché anche in quel caso,hai dato spettacolo senza di me. Tornassi indietro non me lo perderei per nulla al mondo.

E: mi sono comportata malissimo.

B: ma va: un pugno non ha mai ammazzato nessuno! - mi
sorride,prendendomi la mano - Non ti sei sentita in colpa per una settimana e lo fai adesso? Devi proprio essere sotto una tempesta
ormonale o forse é solo l'astinenza da sushi che si fa sentire...e non solo quella.

Mi lancia un'occhiata maliziosa,esattamente come quella che mi
lancerebbe il mio Simone.

E: nessuna astinenza,se non quella da buone maniera a quanto pare.

B: non ti fare problemi amore: quella donna era insopportabile e suo figlio pure. Solo la prossima volta che devi asfaltare qualcuno,fammi venire con te. - alza gli occhi al cielo con aria sognante - Ho sempre desiderato vedere una donna incinta fare a botte.

E: Simone!

Sorride ancora,prendendomi la mano ed invitandomi con lo sguardo ad alzarmi per andare a sedermi sulle sue gambe. Non vorrei farlo,perché l'unica cosa che desidero in questo momento é tornare al mio trattamento di bellezza,ma ovviamente non accade e la mia mano si fa guidare da lui. Mi siedo sopra di lui e la sua mano si va a posare sulla mia pancia,causandomi una sensazione davvero bizzarra.

B: per quanto io ami terribilmente il tuo temperamento e vederti fare a cazzotti con mezza Roma,dovresti stare più tranquilla,altrimenti al posto di una bambina,mi farai diventare padre del nuovo Rocky.

Mi accarezza la pancia,appoggiando il suo mento alla mia
spalla,facendo un'espressione di una dolcezza che mai prima d'ora avrei creduto di vedergli in viso. Soprattutto,un'espressione che il Simone che fino a qualche minuto fa mi aveva fatto quel discorso nella camera d'albergo,non avrebbe mai fatto.

E: non picchieró nessun altro.

B: lo dico per te amore: so che sei un tornado,soprattutto in questa circostanza,ma non voglio che tu ti possa sentire male.

E: non preoccuparti.

Sentire quelle parole uscire dalla bocca di un Simone che
all'apparenza sembra lo stesso,ma che in realtà é estremamente
diverso,mi fa sentire delle stranissime sensazione. Non so come spiegarle,ma per quanto lui sembri sempre lui,é come se non mi
sentissi a mio agio.

B: motivo per cui... - prende un cioccolatino,portandomelo davanti alla bocca - suggerirei di focalizzare i tuoi ormoni su altro.

Mi sorride e quello,quello é l'unica cosa che per ora mi fa sentire di essere tra le braccia del mio Simone.

E: grazie.

Porta il cioccolatino alla mia bocca e io non me lo faccio ripete due volte a mangiarlo,sotto lo sguardo soddisfatto di Simone.

B: e ovviamente oltre che sul tuo adorato cibo,potresti concentrarti anche sul tuo adorabile marito.

La sua battuta mi fa inevitabilmente sorridere,ma poi Simone si
abbassa di poco,avvicinandosi alla mia pancia.

B: principessa,il papà ti adora,ma se ti sbrighi ad uscire da lì,ti adoreró ancora di più. Io e la mamma ci sentiamo osservati da troppo tempo e soprattutto il papà vorrebbe davvero tanto fare....

Non lo faccio nemmeno finire,che gli metto una mano davanti la
bocca,guardandolo molto seria.

E: ma sei scemo?!

B: volevo solo dire che voglio farti delle coccole.

Il suo sguardo furbo fa chiaramente trasparire che il suo é solo un ridicolo tentativo di salvataggio in extremis.

B: oh dai,volevo solo ricordarle di non farci aspettare tanto quanto suo fratello.

E: Simone una gravidanza é una gravidanza: non puoi accellerarla per i tuoi...bisogni! Bisogni,che a quanto pare,hanno portato a questo.

Mi indico quella palla che ho al posto della pancia,non riuscendo a fare altro che provocare l'ennesima risata da parte sua.

B: no che non posso,ma solo perché non mi fido. Ti ricordo che la dottoressa,ha addirittura detto che aiuta il travaglio.

E: zitto,non voglio sentire queste cose: che schifo.