Capitolo 616

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B: va bene,andiamo dove vuoi.

E: no,io voglio andare da sola.

Il suo tono é freddo,la sue espressione severa e il suo sguardo
abbassato,ma non per i soliti motivi. Questa volta ha gli occhi verso il basso perché non vuole guardare i miei.

B: e dove dovrei andare io?

E: ora come ora non mi interessa. Io devo stare un po' di tempo da sola.

B: non posso tornarmene in albergo e lasciarti andare in giro a
quest'ora.

E: non prenderó il primo aereo per Roma se è questo che ti
preoccupa. Quando avró finito di pensare,torneró in albergo.

B: Emma per favore...

Le tendo la mano sperando che cambi idea,ma fa tutt'altro,perché mette la mano in tasca e mi mostra la sua copia delle chiavi della camera d'hotel.

E: le chiavi le ho,non aspettarmi alzato.

B: ma che diavolo dici? A che ora hai intenzione di rientrare?

E: Simone mi dispiace se sono brusca,ma non voglio omettere più la verità. - mi fa un sorrisino sarcastico - Non voglio vederti
adesso,quindi per favore,lasciami un attimo in pace.

B: un attimo? Hai appena detto di non aspettarti alzato e sono le dieci. Hai intenzione di girare da sola per Myconos tutta la notte?

E: io devo pensare.

Non ho nessuna intenzione di lasciarla andare da sola,ma so che se provassi a fermarla,le cose si metterebbero solo peggio.

B: non posso fare nulla per farti capire che mi dispiace da
morire,vero?

E: lasciarmi andare sarebbe un inizio.

B: mi prometti che non farai cose che possano farmi preoccupare?

E: ti importa?

B: Emma per favore,non dire cavolate.

E: forse dovresti pensare a quello che dici tu e alle conseguenze che possono avere sulle persone o magari su di me.

Si volta,avviandosi dalla parte opposta alla mia senza più dirmi una parola,allora prendo in un secondo il mio cellulare e le scrivo un normale messaggio con scritte soltanto due parole. Le uniche due parole che vorrei si ricordasse di questa orribile litigata. Ti amo. Continuo ad osservarla,mentre cammina e dopo qualche secondo la vedo tirare fuori il telefono,guardarlo e rimetterlo semplicemente in tasca. Non si gira nemmeno verso di me e non mi manda nessuna risposta,ma continua solo a diventare sempre più piccola sotto il mio sguardo. Torno velocemente in albergo non smettendo un secondo di pensare a quanto stupido sono stato: ero talmente intenzionato a
sapere tutto il possibile su quel dannato sogno,che non ho nemmeno pensato ad Emma. Sapevo che lei non credeva come me a questa cosa e non avrei dovuto insistere perché mi dicesse tutto: evidentemente lei non era interessata ai dettagli su quel futuro e io avrei dovuto rispettarlo. In più,potevo dirle qualunque cosa,ma non dovevo tirare fuori la storia di suo padre. Ho riaperto la sua più grande ferita,girando come un insensibile il coltello nella piaga. Una ferita che ho in gran parte collaborato io a creare e che Emma ha impiegato molto a richiudere. Ha fatto un passo importantissimo verso di me perdonandomi e tutto quello che sono riuscito a fare io,é stato sbatterle in faccia delle parole orribili. Ho tralasciato la realtà per uno stupido sogno. Sono ormai più di tre ore che la aspetto in questa stupida stanza d'hotel,stando seduto o facendo avanti e indietro come uno scemo,ma senza mai distogliere lo sguardo da quella dannata
porta. La mia salivazione si blocca nel momento in cui sento una
chiave scorrere nella serratura. Sarà sicuramente lei,ma la prima cosa che noto,oltre il suo bellissimo viso,é la sua espressione per nulla sorpresa di trovarmi alzato.

B: Emma ma dove sei stata,é l'una passata.

Non mi risponde,ma si limita ad appoggiare la giacca e la borsa
all'appendiabiti vicini alla porta.

B: ohi,mi rispondi.

Vado da lei,appoggiandole una mano sulla spalla,ma con un rapido scatto Emma la prende e voltandosi si butta sulle mie
labbra,lasciandosi andare ad un bacio più che passionale. Mio Dio quanto temevo di non poterle più baciare queste labbra,ma subito dopo non riesco a non sentire il retrogusto dell'alcol,così la allontano.

B: ma...hai bevuto?

Mi sorride,alzando un sopracciglio e immediatamente mi tira dalla maglia tornando a baciarmi,ma io cerco di porre comunque resistenza.

B: Emma,aspetta,dove sei stata?

E: a pensare.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora