Emma Pov's
SABATO 21/04
Stamattina,mi sono svegliata abbastanza presto,così mi sono rimessa a dormire un altro po',ma Valentina mi ha alzato quando erano le otto. Abbiamo fatto colazione tutti insieme nella solita strana tranquillità. Con Carmen ed Irama mi sono accordata per andare nella palestrina di là,per confrontarci un attimo sui nostri brani,così gli dico di avviarsi e iniziare,dandomi solo il tempo di andare in bagno. Mentre sto per fare pipì,noto due gocce di sangue sulle mie mutande: troppo piccole e definite per essere semplici mestruazioni e comunque ormai in ritardo da un mese. Il mio cervello inizia ad elaborare tre mila idee,così presa dalla confusione più totale,apro di poco la porta ed urlo il nome di Valentina che,essendo in sala con Orion a vedere la TV,subito mi raggiunge.
V: che succede?
E: entra e chiudi la porta!
Fa subito quello che le ho detto di fare e senza aspettare un secondo,le indico le mie mutande guardandola estremamente preoccupata.
V: innanzitutto,calmati! É una cosa che capita: credo sia normale.
E: come credi?
Il mio tono di voce si alza,essendo io ormai fuori controllo e in preda all'agitazione.
V: dovrebbe,ora non mi ricordo cosa mi aveva detto! A me era capitato,ma la dottoressa mi aveva detto che succede. Ne perdi altro?
E: non sembra: mi sono pulita,ma non ho altro sangue.
V: ascolta io non ho avuto nulla di male,ma non sono un medico Emma. Devi farti visitare.
E: non se ne parla.
Valentina esce senza dirmi niente,lasciandomi lì come una scema,così mi tiro su i pantaloni,ma mentre faccio per uscire,rientra in bagno,portandomi un ricambio.
V: mettiti anche l'assorbente,in caso tu abbia altre perdite. Cambiati e poi fili dritta da Maria.
E: Vale non posso!
V: infatti non te la sto dando come possibilità: ci via e basta!
E: ma...
Non mi da nemmeno il tempo di iniziare il discorso che nel giro di pochi millesimi di secondo,rientra in bagno,chiudendo la porta e guardandomi dritta negli occhi.
V: qui non si tratta solo di te Emma! Che ti piaccia o no,sei incinta e anche se a me non é successo niente quando é capitato,non posso dirti a cosa sia dovuto perchè non mi ricordo.
E: se non ti é capitato nulla di grave,sarà così anche per me.
Cerco di reggere il suo sguardo deciso e severo,ma mi riesce davvero difficile perché tra le due quella ad avere ragione é lei.
V: ogni gravidanza é diversa Emma. E se fosse una cosa grave? Non puoi saperlo e anche se sei spaventata di accettare questa cosa,ora devi mettere la paura da parte e fare la cosa giusta.
Il suo tono ricorda di molto il rimprovero che qualunque madre avrebbe fatto alla propria figlia e Valentina sa che a volte è l'unico modo di smuovermi.
V: qui hai da cambiarti. Io non ti obbligo,ma se hai un minimo di interesse in questa cosa,voglio vederti uscire da questa porta e andare da Maria.
Non aspetta nemmeno la mia risposta,che esce dal bagno richiudendo la porta. Rimango a pensare qualche secondo a cosa fare,mentre nel frattempo mi cambio. Quando esco,trovo Valentina seduta sul bordo del letto con gli occhi su di me.
V: allora? Che hai deciso?
E: vado.
V: é la cosa migliore credimi.
E: peró vieni con me?
Non mi risponde,ma si limita ad alzarsi per poi venire ad abbracciarmi forte. Mentre Vale va in videobox per chiedere di farci uscire per raggiungere Maria,io raggiungo Carmen ed Irama,dicendo loro che io e Vale dovevamo raggiungere Maria perché ci aveva fatto chiamare. Dopo circa dieci minuti una macchina viene a prenderci e in pochi minuti siamo da Maria. Valentina bussa alla sua porta,ma prima di entrare,nota il mio tremare,così mi stringe la mano e dopo avermi fatto fare un respiro profondo,entriamo.
M: ragazze,accomodatevi pure. Come mai qui a quest'ora di mattina?
Erano solo le dieci e mezza,ma non si aspettava di sicuro di doverci ricevere,soprattutto a questi orari: nessuno,almeno della mia squadra,aveva mai chiesto di incontrarla. A differenza di quando eravamo al pomeridiano,per raggiungerla si doveva uscire,perché le casette erano circa cinque minuti spostate dagli studi,accanto allo studio più grande del serale.
V: noi dobbiamo dirti una cosa. Beh,Emma più che altro,io l'ho accompagnata.
Gli occhi di Maria cambiano direzione,spostandosi verso di me,cercando di intuire qualcosa dalla mia espressione.
M: dimmi pure Emma.
Il tono sbrigativo di Maria,mi mette subito ansia: lei penserà si tratti di qualcosa di normale,ma io ho bisogno di tempo per dire una cosa del genere.
E: beh,ecco....io...
M: spero non sia successo nulla di grave: so che in casetta i rapporti sono un po' difficili,visti i tuoi trascorsi con Carmen,ma pensavo aveste trovato una tregua.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4
Romance- SEQUEL - Quarta parte della mia,anzi ormai nostra,storia. Simone ed Emma ormai sono sposati,ma hanno ancora tante cose da affrontare,tra cui il serale e chissà...magari qualche altro bellissimo imprevisto. P.S. per capire tutta la storia,chi non...