Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4

Capitolo 773

Mi hanno chiesto se fosse una buona idea venire a Roma la settimana prossima,ma con la scusa che Emma sarebbe stata troppo impegnata,li ho convinti ad aspettare e sentire da lei quando sarebbe uscita. Tecnicamente non lo avevo fatto,ma mentirgli non era proprio il massimo per me,tuttavia non potevo fare altro visto che non sapevano ancora niente del bambino. Avrei dovuto passare da casa a prendere un paio di cose,visto che si era occupato il mio nuovo agente di riportare gran parte delle mie cose a casa. Mi avevano affiancato una grande squadra e Alex,il mio agente,era il migliore tra loro. Grazie a lui ero riuscito a gestire molto bene tutta questa grande novità e in pochi giorni,avevamo legato molto. Sono tornato a Roma soltanto giovedì mattina e soltanto perché mi ero dato appuntamento con mia sorella. Anche lei mi aveva chiamato subito,ma a causa di tutti gli impegni che avevo già in programma,le avevo detto che ci saremmo visti giovedì a pranzo.

INIZIO FLASHBACK    24/05 h. 12:15

Alex mi ha dovuto accompagnare dall'aereoporto al ristorante dove mi devo vedere con Sara,perché purtroppo gli spostamenti che ho dovuto fare sono stati talmente tanti e veloci,che non mi hanno permesso di andare in auto,oltre al fatto che non ero potuto passare per casa. Alex avrebbe dovuto fare delle commissioni per alcuni miei eventi e quindi sarebbe poi passato a prendermi,anche perché avremmo avuto il volo per Milano alle sei e mezza di sera,dove sarei rimasto fino a sabato. Quando arrivo,me la ritrovo fuori ad aspettarmi e senza nemmeno darmi il tempo di scendere,mi corre incontro abbracciandomi.

S: ciao!

B: ehy,così mi uccidi!

Mi stringe talmente forte da farmi mancare il respiro,poi sento il rumore del finestrino abbassarsi,così mi volto leggermente per vedere cosa deve dirmi Alex.

A: scusate se vi interrompo. Allora ci vediamo dopo Biondo,chiamami e arrivo.

B: grazie Alex!

S: oh,salve! Mi scusi,che maleducata: Sara piacere.

Sara si sporge verso il finestrino,allungando il braccio dentro la macchina per salutarlo.

A: Alex,piacere mio: Biondo mi ha parlato molto di te.

S: spero bene.

A: gran parte del tempo.

S: perché? Cosa gli hai detto?

Si volta verso di me,con il suo solito sguardo indispettito,facendomi inevitabilmente sorridere: quanto mi era mancato il fatto che non le andasse mai bene nulla.

B: dai Sà,Alex deve andare,non stressarlo.

S: oh scusi,me la vedró solo con lui.

A: é tutto tuo. Solo lascia stare il viso: ci serve per le foto.

B: grazie eh!

Lo salutiamo e invece di beccarmi l'ennesima battuta da parte di Sara,me la ritrovo ancora tra le braccia.

B: che succede? Non mi devi fare il terzo grado per sapere cosa ho detto di così terribile su di te?

S: forse dopo...mi sei mancato tanto sai?

B: anche tu,stranamente. Dai ora entriamo che sto morendo di fame.

Entriamo,andando a sederci in uno dei tanti tavolini: é un piccolo ristorante,abbastanza fuori mano per evitare troppe interferenze. Da quando ero uscito da Amici,ovunque andassi mi riconoscevano e inevitabilmente mi fermavano per una foto o un autografo. L'unica soluzione era scegliere posti poco frequentati o in zone di periferia.

S: allora? A parte quello che ci siamo detti al telefono,come va?

B: bene. Ho finito ieri sera di registrare alcuni brani,ora me ne mancano tre.

S: te la stai cavando alla grande.

B: spero. Ci sto mettendo tutto me stesso e finalmente faccio quello che amo fare.

S: starai sempre in albergo?

B: credo di sì: ora sono spesso là,ma finito il disco,voglio tornare a casa mia. Non ne posso più di stanze d'albergo.

Ormai ero arrivato ad essere in confidenza anche con il receptionist dell'hotel dove stavo a Milano: avevo persino fatto tenere la prenotazione,visto che sarei tornato subito.

S: torni in tempo?

B: in tempo per cosa?

S: come per cosa? In tempo per venire a prendere Emma quando uscirà. O vengono i suoi?

B: no,i suoi non credo vengano. Io arriveró verso sera da Milano,perché devo ripartire stasera per essere già là domani mattina.

S: andrai a prenderla?