Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4

Capitolo 712

Cavolo,più parliamo più Einar si cala nei panni dello strizzacervelli e il fatto é che ci riesce davvero bene: fossi stato in lui sarei andato di corsa a laurearmi in questo campo.

B: scusi dottore,ma deve spiegarmi meglio questo suo gioco di parole.

Einar si mette a ridere,per il modo in cui lo prendo in giro,realizzando di essere stato forse fin troppo analitico rispetto ai miei comportamenti.

Ei: vi siete scelti e credo che tu abbia voluto aver bisogno di lei. Prima di conoscerla,avrai avuto molte possibilità di cambiare: tua sorella ci ha raccontato che ha provato molte volte a farti capire che sbagliavi,ma tu hai scelto che valeva la pena cambiare per lei.

B: lei ha sempre visto oltre.

Ei: per quello l'hai amata fin da subito. Anche lei ha avuto lo stesso problema: vedevano solo una parte di lei,dando per scontato che essendo bella,non fosse una ragazza con un contenuto.

B: due cuori rotti che si sono trovati,eh?

Ei: che si sono riparati a vicenda ancora prima di saperlo.

Mai mi sarei sognato di fare certi discorsi: non su di me,una persona per cui l'amore é stata merce rara fin da sempre.

B: pensa che mi sono messo persino a mangiare le cose che
piacciono a lei: ieri mi sono bevuto un té. - gli sorrido - Io odio il té,ma Emma lo adora.

Ei: siete stati abituati a vivere sempre uno attaccato all'altro,quindi ora penso sia normale che tu sia disorientato senza di lei. Anche se amo Valentina,non ho ancora questo bisogno impellente di vederla ogni secondo.

B: deve preoccuparsi?

Ei: no,mi manca certo,ma a volte non la vedo per un paio di giorni e se so che sta bene,sto tranquillo e penso alle mie cose.

Scrolla le spalle sorridendo: so che lui ama davvero Valentina ed è sempre stato un inguaribile romantico,ma evidentemente ha dei limiti anche Mister Ragazzo Perfetto.

B: se solo potessi parlarle qualche minuto.

Ei: ogni tanto ci faranno delle sorprese,facendoci parlare con i nostri cari: magari a te faranno sentire Emma.

B: lo spero,sarebbe l'unica sorpresa possibile.

Ei: che dici,rientriamo?

B: la seduta é già finita? Io avevo pagato per un ora. - lo guardo contrariato - Non é professionale come mi hanno detto Dottor Ortiz.

Ei: smettila idiota. Ringrazia che non ti segnalo a quelli della sanità mentale.

Scoppiamo a ridere e dopo averlo ringraziato,rientriamo in casetta con gli altri per poi andare a letto dopo poco.

Emma Pov's

DOMENICA 01/04

Stamattina é Pasqua e tutti ci siamo alzati un po' più tardi del solito. Dopo aver fatto colazione tutti insieme,ci siamo messi a decorare la casetta: la produzione ci aveva fatto arrivare festoni e palloncini per festeggiare e molte cose per prepararci un buonissimo pranzo. Di solito anche io a casa festeggiavo così la Pasqua e con mio fratello coloravamo le uova mettendole poi in giardino e chi avesse trovato quella al cioccolato se la sarebbe poi mangiata tutta. Con l'impegno di tutti abbiamo cucinato proprio dei bei piatti e come dolce,avremmo mangiato le uova che la produzione ci aveva dato. Ovviamente abbiamo dedicato il pranzo a Daniele che é rimasto ieri sera giusto il tempo di salutarci. Mentre Carmen ed Orion stanno togliendo i piatti e
Valentina é tutta concentrata ad aprire le uova,la produzione chiede ad Irama di andare in videobox. Rubo subito un pezzo di cioccolata per quanto Valentina lo stia tenendo in custodia super protettiva,ma Irama torna con un contenitore,appoggiandolo sul tavolo.

O: cos'é?

C: altra roba buona da mangiare?

I: in realtà - si volta verso di me - é un regalo per Emma.

E: per me?

I: credo di sì,a giudicare dalla "S" sul biglietto.

Appena sento quella lettera,mi si blocca il cuore: Simone mi aveva scritto qualcosa. Finalmente ieri lo avevo visto dopo una settimana e per quel paio d'ore ero stata finalmente bene. A parte due parole mimate con le labbra e tanti sguardi,non ci erano detti nulla,ma anche solo vederlo mi aveva fatta stare meglio. Prendo il biglietto dalla mano di Irama e mi prendo un secondo per leggerlo.

"So che lo adori. Vedi di mangiarne due volte. Ti amo e mi manchi. Tuo S."