Capitolo 614

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Mi sento toccare la spalla e subito noto lo sguardo di Simone su di me.

B: ci sei?

E: sì scusa.

B: qualcosa non va?

La sua domanda é come una doccia fredda,perché mai come in quelle ultime ore,ero stata attenta a non far trasparire nulla. Non era stato facile peró: la prima volta che avevo fatto un sogno del genere,Simone ed io avevamo litigato e a molte cose non avevo fatto neppure caso. Ero ancora troppo arrabbiata per coglierne le varie sfumature e per di più non avevo idea che anche Simone avesse sognato più o meno la stessa cosa. E anche se quello é stato soltanto uno stupido sogno,mi torna sempre in mente: quando Simone ride,rivedo quel sorriso.

E: no,va tutto benissimo.

B: Emma perché continui a provarci? Lo sai che non riesci a nascondermi nulla,soprattutto se qualcosa ti preoccupa.

Sorridendo,mi sfiora la guancia con la mano e prendendomi la mano,la toglie così dalla ruvida superficie del muretto.

E: io...

B: hai abbassato lo sguardo,quindi c'é qualcosa.

E: non c'é niente.

B: quando non riesci a reggere il mio sguardo o é perché sei in imbarazzo o perché devi dirmi qualcosa. Quindi,dal momento che non ti ho fatto complimenti....

Con un piccolo salto,scende dal muretto andando a buttare tutti gli scartocci della nostra cena e tornando poi da me,mettendosi in piedi tra le mie gambe a penzoloni.

E: hai ragione,forse dovremmo parlare.

B: beh...speravo che sarebbero passati almeno un paio di anni prima di sentire questa frase,ma scommetto che bruceremo tutte le tappe e in men che non si dica,inizierai a trovare tutte le scuse pur di non farlo.

Mi prende la mani,sorridendomi e portadomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio,probabilmente per mettermi a mio agio e infatti la sua battuta non riesce a non farmi sorridere.

B: dimmi tutto.

E: io...non riesco a smettere di pensare ad una cosa Simo.

B: cosa?

E: non so se dirtelo sia la cosa migliore peró.

B: ehy,tu puoi dirmi qualunque cosa.

Mi guarda quasi come se volesse farmi capire di non doverne mai dubitare: ha un'espressione estremamente tenera,così appoggio le mani sulle sue spalle,accarezzandogliele.

E: lo so Simo e non ci sarebbe nessun altro con cui riuscirei a parlare di più,ma...

B: Emma qualsiasi sia quello di cui devi parlarmi,non ti diró nulla: non rideró,non scherzeró e non diró stupidate.

Si mette la mano sul cuore per giurarmelo,con un'espressione molto seria. So che parlargliene va a mio rischio e pericolo,ma lui ormai ha capito che qualcosa non va e io non riesco a non pensarci.

E: mentre ero alla Spa,io...ho visto una cosa.

B: cosa?

E: beh...

B: qualcuno ti ha infastidita?

Simone si irrigidisce e se non fossi presa dal trovare le parole per parlargli,sarei addirittura divertita per la sua gelosia,che affiora anche senza un motivo. Sposto una mano sul suo collo,sfiorando la vena che tanto si gonfia quando si agita e subito lo sento rilassarsi sotto il mio tocco.

E: no,nulla di tutto ció.

Mi sorride,probabilmente per aver capito di essersi mostrato geloso senza motivo e tornando calmo come prima.

E: io mi sono addormentata e...ho fatto un sogno.

B: davvero?

Annuisco mentre noto i suoi occhi iniziare a sorridere,come se sapesse esattamente quello che avevo potuto sognare.

B: com'é stato?

E: è stato solo un sogno.

Lo dico abbastanza decisa,cercando di ribadirgli il fatto che fosse solo il frutto della fantasia e nulla di più,ma il suo sorriso non si attenua.

B: cosa hai visto? C'ero io o anche i bambini?

Bambini? Visto? Come se avessi semplicemente vissuto un ricordo o qualcosa del genere.

E: io ho solo visto me e te.

B: impossibile.

E: come impossibile?

B: almeno uno dei due bambini c'era.

E: no...solo io e te nel futuro.

B: quanti anni avevamo?

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora