Capitolo 629

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Apro gli occhi,che la luce del mattino già colpisce le tende,scrupolosamente tirate per evitare accecamenti improvvisi. La stanchezza dovuta alla serata si é fatta sentire subito,perché in due secondi mi sono addormentato. Sentendo un piccolo peso nel petto,strizzo gli occhi cercando di mettere a fuoco. Vedo subito una mano sul mio petto che con movimenti regolari,si alza e si abbassa. Mi basta spostare di pochissimo lo sguardo per vedere la mia Emma,appoggiata al mio fianco con la fronte che sfiora la mia spalla. Durante la notte deve essersi spostata o il suo corpo ha soltanto voluto raggiungere il mio. Qualunque sia la ragione,il suo volere o il caso,non posso avere risveglio migliore.

B: amore mio.

Cercando di non svegliarla,mi sistemo in modo da poterla abbracciare e con un dolce smorfia Emma si stringe a lato del mio petto,appoggiando la testa sulla mia spalla. Le do un bacio sulla fronte,spostandole due ciocche di capelli che le sono finite sulla guancia. É già così diversa da stanotte: non é affatto distaccata,anzi sembra che non aspettasse altro che sentire le mie braccia attorno a lei. La mia piccola grande Emma. Ha reagito a suo modo ad una brutta frase che non avrei mai dovuto dirle,sapendo il tipo di ferita che sarei andato a riaprire. Agli occhi di chiunque,Emma ieri sera sarebbe sembrata la persona più sicura del mondo,ma non ai miei. Ovviamente non posso negare che mi sia piaciuto,ma dietro a quella freddezza,c'era solo una Emma fragile che aveva comunque voluto tornare da me per farsi proteggere. Mentre sono avvolto dai miei pensieri,una piccola vocina sfiora il mio orecchio. Abbasso lo sguardo e la vedo sempre attaccata a me con gli occhi chiusi. Quando penso di essermela solo immaginata,vedo la mano che ha sul mio petto muoversi e raggiungere il mio collo.

E: Simo...

B: amore sono qui.

E: it hurts...

Il fatto che le faccia male qualcosa,mi manda subito in allarme: magari ieri sera abbiamo esagerato senza rendercene conto.

B: cosa ti fa male? La pancia? Le gambe? Oppure...

Emma continua a tenere gli occhi chiusi,facendo una piccola smorfia di dolore e spostandomi due dita sulle labbra,facendomi finire di parlare.

E: la testa.

B: oh...non ti preoccupare. - sussurro per non farle venire ancora più male alla testa - Posso farti portare qualcosa di caldo e magari qualcosa per il mal di testa.

E: no...

B: non puoi non prendere niente.

E: dopo... - si stringe a me,nascondendo il viso nel mio collo - non voglio che te ne vai. Voglio che mi stringi forte.

Non mi aspettavo di sicuro che Emma mi dicesse una cosa così,non dopo ieri sera,ma il mio cuore non potrebbe esserne più felice.

B: va bene,tranquilla. Restiamo qui tutto il tempo che vuoi amore.

E: abbracciami di più.

B: aspetta,vieni.

Prendendola,la porto completamente su di me,coprendoci bene con le coperte e avvolgendola con le mie braccia. Siamo nudi uno sull'altra,ma non potrebbe esserci cosa più dolce. Continuo a
coccolarla,sentendo il suo respiro caldo accarezzarmi il petto,sentendola subito più tranquilla. Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo Emma intenta ad osservarmi ed accarezzarmi i contorni del viso. Mi sono riaddormentato e nemmeno l'ho sentita.

E: ehy.

B: buongiorno!

E: come stai?

B: bene,ma...dovrei chiederlo io a te.

Le accarezzo la guancia e subito Emma chiude gli occhi,godendosi quel contatto.

B: come stai amore?

E: io non lo so...

Si stringe a me,ma giusto due secondi dopo fa per tirarsi via da sopra di me.

B: ehy... - la blocco,tenendole la vita - dove vai?

E: non voglio pesarti oltre,mi metto qui.

Mi indica il lato del letto di fianco a me,distogliendo i suoi occhi dai miei.

B: non mi pesi. Amo averti vicina.

Tiene lo sguardo basso e questo mi fa capire il suo imbarazzo: deve aver realizzato quello che é successo tra di noi,così cerco di non metterla ancora di più a disagio.

B: se peró vuoi scendere,fai pure.

Le sorrido,aiutandola a scivolare di fianco a me,dove rimane a
qualche centimetro di distanza.

B: guarda che puoi comunque abbracciarmi.

Accenna un piccolo sorriso e si avvicina,tornando tra le mie
braccia,quasi avesse avuto paura di farlo senza chiedermelo. Rimaniamo ancora in silenzio,così mi allungo di poco per guardare l'ora sul mio cellulare. Sono già le tre. Cavolo non pensavo avessimo dormito tanto,a parte il fatto che ci eravamo riaddormentati. Riesco a vedere che Emma muove le ciglia,quindi deducendo che non si sia riaddormentata di nuovo,decido di rompere quel silenzio.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora