Biondo ed Emma - Ricordati di ... 4

Capitolo 617

Si appende alle mie spalle,appoggiando la testa vicino al mio collo e iniziando a ridere.

B: quanto hai bevuto?

E: fino a quando ne avevo voglia.

Cerca di nuovo di baciarmi,ma io la tengo lontano,cercando di
guardarla negli occhi.

B: vieni a stenderti un attimo: non dovevi bere così,visto che non reggi per niente l'alcol.

Provo a spostarmi,ma Emma continua a tenere i piedi piantati,circondandomi il collo con le sue mani delicate.

E: sono contenta che mi hai aspettato alzato sai,sono tornata
apposta.

B: beh,io sentivo il bisogno di parlarti e sapendo che eri in giro da sola,non ero di certo tranquillo.

Faccio per portarla a sedersi sul letto,ma lei rimane sempre
ferma,anzi mi tira per il braccio,avvicinandomi ancora di più a
lei,mentre con una mossa si toglie le scarpe.

E: oh... ed io che pensavo mi avessi aspettato per fare altro.

Appoggia la mano sul mio petto e facendola risalire lentamente,arriva ad accarezzarmi il collo,guardandomi in modo molto malizioso.

B: no,io volevo davvero parlarti per scusarmi Emma. Ti ho detto una cosa orribile e...

Mi mette un dito sulle labbra,iniziando ad abbassarsi con l'altra mano i jeans.

E: sai,ci ho pensato tutto il tempo e sì! - mi sorride ammiccando - Sei stato davvero uno stronzo Simo,ma potremmo trovare un modo per fare pace.

Capisco subito le sue intenzioni,ma non posso fare altro che intristirmi nel vedere come le mie stupide parole,l'abbiano spinta a comportarsi come ero abituato a fare io fino a qualche mese fa.

B: non credo sia il modo che voglio trovare io,quindi ora o ti metti a riposare o parliamo.

E: come sei categorico...

Con un movimento del piede,spazza via da terra i suoi pantaloni e con una rapida mossa,si toglie la maglia,rimanendo in intimo davanti a me.

B: Emma non faremo nulla di quello che hai in mente.

Abbassa lo sguardo,appoggiandosi alle mie braccia e continuando a ridere,mi spinge contro la parete. Mi accarezza il collo,sfiorandomelo anche con la punta del suo naso,premendo il suo corpo con il mio. Inevitabilmente questo contatto,ottiene l'effetto da lei sperato e la sento subito sorridere,vicino al mio orecchio. Nonostante lo stato di eccitazione in questo caso puramente biologico in cui mi trovo,rimango comunque il più distaccato possibile.

E: voglio raccontarti cosa ho fatto.

Non so a che gioco voglia giocare: un attimo prima sembra volermi saltare addosso da un momento all'altro,l'attimo dopo se ne esce con questa frase.

B: non puoi parlarmene seduti sul letto?

E: mh mh.

Scuote la testa,continuando a guardami in maniera molto
languida,rendendomi difficile riconoscere la mia Emma.

B: d'accordo ti ascolto,ma parla soltanto,non...

Fa una piccola risatina,come se fosse compiaciuta del fatto che io abbia capito le sue intenzioni.

E: sono andata nel bar in fondo alla via della spiaggia e sembra che non sia stata l'unica ad avere quell'idea,perché era pieno di gente.

Si mette a ridere,iniziando a mettere le mani dentro la mia maglia. Allora mi passo la mano sulla pancia,per far sì che lei la tolga cercando di sembrare il più disinvolto possibile.

B: beh a molti piacciono i bar.

Anche se solo con una frase banale,cerco di non farle capire che la sua mano mi dava fastidio,e per fortuna lei si limita a sorridere,spostando le mani sulle mie braccia.

E: ho bevuto così tanti shoots che ho perso il conto,peró mi sono
sfogata tanto con il barman.

B: il barman? Hai parlato con un estraneo anziché con me?

E: sei geloso?

Si morde il labbro inferiore,sorridendo e premendo ancora di più il suo corpo contro il mio.

E: lo sai che nessuno regge il confronto con te. - mi da un veloce
bacio sul collo - Comunque non credo mi abbia capito mentre gli
parlavo in italiano.

B: e...potrei sapere cosa gli hai detto?