Capitolo 12.

13 2 0
                                    

26 maggio 1986.
Caro diario ieri in piazza c'era una grande confusione per la festa. Per un attimo mi sono sentita smarrita seppur ero con tutta la famiglia.
Nel frattempo  mio padre si era allontanato  con suo cugino. Calogero a prendersi un caffè noi tre e mia mamma siamo rimaste sole. Anche i miei fratelli se ne erano andati per conto loro forse in giro a cercare si far conquiste.  Visto che mio padre ancora dopo passata una mezz'ora non faceva ritorno mia madre mi ha chiesto di andarlo a chiamare si era fatta la mezzanotte.
E domani doveva andare a lavoro,
sono entrata dentro al bar dove in un tavolino c'era un gruppo di 5 o 6 ragazzi che facevano un gran chiasso forse pure ubriachi. Nel avvicinarmi nel tavolino dove c'era mio padre con un bicchiere e non di certo non era del  caffè, il mio sguardo si è posato su uno di loro in particolare.
Aveva occhi verdi e capelli neri  ricci,
lui mi lancia uno sguardo e mi fa un sorriso, non so per un attimo mi sono sentita speciale perché per la prima volta un ragazzo si era accorto di me.
Ma adesso che sto per mettermi a letto non so non riesco  a non pensare a lui. Notte.

Ricordi di un diario||Prima ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora