Capitolo 26

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25 luglio 1986.
Rieccomi qua voglio raccontarti il resto di ciò che successo con Nino :dopo avermi baciata e stretta fra le sue braccia mi ha raccontato di lui una parte della sua vita. Che era stato dato in affidamento ai suoi zii, dopo la morte dei suoi genitori, ma essendo in tanti in casa già da piccolo doveva arrangiarsi a fare qualche lavoretto, lo zio lo portava a raccogliere di tutto la mattina presto nei campi. E non solo dopo una lunga giornata di lavoro appena arrivati a casa non gli toccava che un tozzo di pane di qualche giorno prima, e un bicchiere di latte, al contrario ai suoi figli li trattava bene seppur severo.
Dormire su un vecchio materasso a terra in un angolo della cucina nemmeno fosse un cane da guardia. E i vestiti sempre sporchi come se fosse un animale. Le angherie che doveva subire tutti giorni lo rendevano sempre più aggressivo. Una sera all'età di 17 anni lo zio ubriaco mentre dormiva gli urino addosso, lui alzato ancora, assonnato gli diede un pugno in faccia, spaccandogli il naso. Alla vista del sangue lo zio si infuriosito prese un coltello e glielo punto in gola gridandogli di essere un bastardo. Prese e gli diede una pedata fra le gambe e scappò. Lo zio provo ad inseguirlo ma fu talmente veloce a correre che non lo poté raggiungere..
Sai poi e scoppiato a piangere e io lo fatto appoggiare sul mio seno,cercando di farlo calmare. Dopo un po' che si è rasserenato mi ha detto grazie per averlo ascoltato. Addesso vado mi chiamano.

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