Capitolo 123

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8 marzo 1987
Mio caro amico diario
Non ho novità nella mia vita sentimentale scorre lenta e monotona. No ho notizie di Nino da giorni e giorni e mi crea tanta  angoscia e malinconia comincio seriamente  di lasciarlo perdere per sempre, e con merita il mio sacrificio stare qui ad aspettare. Adesso vado a lavorare a più tardi.
Eccomi sono appena tornata  sento piangere in camera e posso immaginare che la causa per l'ennesima volta è mio padre  il suo pianto che ormai è più frequente, vorrei andare a chiederle cosa sia successo ma come suo solito non dirà nulla o la scusa più frequente che è colpa sua. Ma non posso sempre fingere mi da sui nervi ogni giorno che passa questa situazione. I miei fratelli non ci sono e lui chissà dov'è ad ubriacarsi sicuramente al bar in piazza  avdva promesso davanti a tutta la famiglia non avrebbe smesso e invece ha mentito a tutti.  Oggi ho chiesto un permesso di due giorni per andare a Palermo. E il mio datore me lo ha concesso, anche se suo figlio Mario voleva metter bocca lui lo ha fatto subito tacere. È stata una mia grande soddisfazione, si è zittito ancora prima di parlare. Non chiederò il permesso a mio padre ma a mamma. Tanto lui per me non conta un cavolo. Adesso andrò a chiederglielo  sperando che dica di sì.
E nel frattempo provo a  capire con esattezza cosa sia  successo.
Continua..

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