20 dicembre 1987
Mio amico diario manca pochissimo al Natale, e non so se quest'anno staremo tutti insieme come l'anno precedente. Michela e Giuseppe hanno deciso di fare un viaggio per fare qualcosa di diverso, mia sorella Lia là chiamano così al lavoro con la sua compagna ma non la vuole lasciare da sola o portarla a casa nostra nemmeno a parlarne, succederebbe un casino, Salvatore prima dice che viene poi non viene chissà. I gemelli Ciccio e Giuseppe sia che a pranzo e cena saranno dai suoceri visto che manca poco alla loro partenza pensano di trascorrere più tempo possibile con le loro fidanzate, insomma mi sa che staremo da soli io mia madre e mio padre. Vincenzo deve darmi conferma vorrebbe che salusdi io su in città ma non me la sento di lasciare da sola i miei non sarebbe giusto. E poi voglio godermi mia madre fino all'ultimo giorno e respiro. Penso se allontanandomi anche per un giorno e non riuscirei a vedere mia madre vivrei con il più grande dei rimorsi per tutta la mia vita. Adesso vado a dopo. Sono in cucina mi intenta a preparare la cena ho passato tutto il giorno e pomeriggio ad annoiarmi facendo tante cose e poi per non finirle, tutto il giorno Nino non ha fatto che tormentare con il suo via vai per la strada davanti casa mia. Sono stanca e sul serio non c'è la faccio con questa storia tutti i santi giorni.
Adesso preparo la cena per me e papà e mamma, anche stasera siamo da soli e una monotonia. Nemmeno so se mamma stasera voglia cenare e stare seduti a tavola e io e mio padre mette solo tristezza. Sono le otto squilla telefono sta per rispondere papà per la prima volta edice che è Salvatore e stanno un bel po' a chiacchierare discutono animatamente non so cosa stia dicendo mio fratello a papà ma certo non una buona notizia. Riaggancia e dice : <<to frate è sulo un testa di cazzo è basta, cummina cazzate >> lo faccio calmare un po' e gli chiedo cosa sia successo e mi dice che per questo natale non può scendere e che ha la ragazza incinta e non vuole che affronta tutte queste ore di viaggio, e che il mese prossimo si sposa, e non pensa a mamma. Gli dico di calmarsi e di lasciare le cose così come stanno e non fa niente se rimaniamo da soli. Poi va fuori e si fuma il suo solito sigaro dice che ha bisogno di calmarsi. Adesso sparecchio la tavola e quei due piatti li lavero domattina. Eccomi in camera mia caro amico diario, papà e molto arrabbiato con Salvatore, si gli ha detto che diventa padre all'incirca fra altri cinque mesi, e che il mese prossimo si sposa senza noi si senza la sua famiglia. E proprio una vergogna.
Ma affari suoi, aspetta ce qualcosa tra le fessure della mia finestra. Si è un biglietto da parte di Nino ma nemmeno lo leggo lo strappo. Non mi interessa sapere cosa vuole ancora da me non vuole capire proprio che non voglio avere a che fare con lui e la sua follia.
Era un biglietto di Nino e lo strappato non voglio avere a che fare con lui. Adesso vado a letto pesando al mio amore.
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Ricordi di un diario||Prima Parte
General FictionPina è una donna che, fin da bambina, condivide i suoi pensieri e la sua vita su un piccolo quaderno che considera un diario. Dall'innocenza di una piccola bambina si passa alla realtà di una donna che dovrà sfidare delle circostanze di un mondo pie...