Capitolo 196

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20 dicembre 1987
Mio amico diario manca pochissimo al Natale, e non so se quest'anno staremo tutti insieme come l'anno precedente. Michela  e Giuseppe  hanno deciso di fare un viaggio per fare qualcosa di diverso, mia sorella Lia là chiamano così al lavoro con la sua compagna ma non la vuole lasciare da sola  o portarla a casa nostra nemmeno a parlarne, succederebbe un casino, Salvatore prima dice che viene poi non viene chissà. I gemelli Ciccio e Giuseppe sia che a pranzo e cena saranno dai suoceri  visto che manca poco alla loro partenza pensano di trascorrere più tempo possibile  con le loro fidanzate, insomma  mi sa che staremo da soli  io mia madre e mio padre. Vincenzo deve darmi conferma  vorrebbe che salusdi io su in città ma non me la sento di lasciare da sola i miei non sarebbe giusto. E poi voglio godermi  mia madre fino all'ultimo giorno e respiro. Penso se  allontanandomi  anche per un giorno e non  riuscirei a vedere mia madre  vivrei con il più grande dei rimorsi per tutta la mia vita. Adesso vado a dopo.  Sono in cucina  mi intenta a preparare la cena ho passato tutto il giorno e pomeriggio ad annoiarmi facendo tante cose e poi per non finirle, tutto il giorno Nino non ha fatto che tormentare con il suo via vai per la  strada davanti casa mia. Sono stanca e sul serio non c'è la faccio con questa  storia tutti i santi giorni.
Adesso preparo la cena  per me e papà e mamma, anche stasera siamo da soli e una monotonia. Nemmeno so se mamma stasera voglia cenare e  stare seduti a tavola e io e mio padre mette solo tristezza. Sono le otto squilla  telefono sta per rispondere papà per la prima volta edice che è Salvatore e stanno un bel po' a chiacchierare  discutono animatamente  non so cosa stia dicendo mio fratello a papà ma certo non una buona notizia. Riaggancia e dice : <<to frate è sulo un testa di cazzo è basta, cummina cazzate  >> lo faccio calmare un po' e gli chiedo cosa  sia successo  e mi dice che per questo natale non può scendere e che ha  la ragazza incinta e non vuole che affronta tutte queste ore di viaggio, e che il mese prossimo si sposa, e non pensa a mamma. Gli dico di calmarsi  e di lasciare le cose così come stanno e non fa niente se rimaniamo da soli. Poi va fuori e si fuma il suo solito sigaro dice che ha  bisogno di calmarsi. Adesso sparecchio la tavola  e quei due piatti li lavero domattina. Eccomi in camera mia caro amico diario, papà e molto arrabbiato con Salvatore, si gli ha detto che diventa padre all'incirca  fra altri cinque mesi, e che il mese prossimo si sposa senza noi si senza la sua famiglia. E proprio una vergogna.
Ma affari suoi, aspetta ce qualcosa tra le fessure della mia finestra. Si è un biglietto da parte di Nino ma nemmeno lo leggo lo strappo. Non mi interessa sapere cosa vuole ancora da me non vuole capire proprio che non voglio avere a che fare con lui e la sua follia.
Era un biglietto di Nino e lo strappato non voglio avere a che fare con lui. Adesso vado a letto pesando al mio amore.

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