20 settembre 1987.
Cari diario sono le sei del mattino, la notte scorsa ho dormito pochissimo mamma non ha dormito lo sentita lamentarsi tutta la notte e persino piangere a tratti. Mi sono alzata ed entrata in camera sua ho provato a fargli degli impacchi d'acqua fredda per calmare il dolore ma con poco successo. Ma poco fa finalmente e riuscita ad addormentarsi. Infatti farò meno rumore possibile per no svegliarla, oggi arriva Michela andranno i gemelli a prenderla in stazione. Io preparerò il pranzo ora ai me la cavo abbastanza bene ai fornelli grazie a mamma. Spero che oggi riuscirà ad alzarsi e stare un po' con noi.
Michela dormirà con me nella mia stanza, nell'altra avvolte ci dorme papà per fare stare più tranquilla mamma. Sono quasi mezzogiorno e i ragazzi saranno già in stazione ad aspettare Michela.
Spero che non arrivino in ritardo sto mettendo su la pentola per far bollire l'acqua per la pasta, ho cucinato dello spezzatino, eho apparecchiato già la tavola per bene, non vedo l'ora di riabbracciare Michela è da mesi che non ci vediamo. Non vedo l'ora.
Ho bisogno di sfogarmi con lei voglio parlare di Vincenzo e di come posso liberarmi di Nino. Spero che sarà in grado di consigliarmi. Questo su passa e spassa davanti casa non fa altro che dubitare sul dafarsi, ho un po' paura ad affrontarlo, dovrei incontrarlo ma da sola non lo so.
Ecco vedo che sta per arrivare Michela e un cortile gli vado incontro e le butto le braccia al collo, la riempio di baci e ci avviamo per entrare in casa mamma si è appena alzata sentito il trambusto, Michela si avvicina a lei e la abbraccia forte a sé. Una scena commovente, da farmi mettere quasi a piangere. Ma mi trango come sempre del resto.
Abbraccia anche papà e li faccio a comandare per servire il pranzo.
Mangiamo, e chiacchieriamo del più e del meno, come si trova a Napoli del suo lavoro di segretaria, e se ci sono delle novità sull'adozione del bambino. Lei risponde che i tempi sono lunghi e non è facile infatti hanno deciso di comprare casa. E che a casa verranno a mettere il telefono a spese sue ovvio.
Siamo contenti della novità del telefono a casa, per sentirci spesso senza recare disturbo alla nostra vicina. E poi le nostre conversazioni resteranno fra noi. Dopo un po' mamma per l'ennesima volta e voluta tornare a letto questa volta l'accompagna Michela, e sta lì un po' con lei. Io finisco di sparecchiare e pi lavo i piatti e riordino.
Papà invece preferisce andare nella mia vecchia cameretta a riposare un po' anche lui passa le notti in bianco.
Per prendersi cura di mamma, certo di quello che è nelle sue possibilità, come noi del resto. Avvolte parla da solo e purtroppo bestemmia anche qualche volta.
Adesso appena esce Michela dalla stanza voglio parlare un po' con lei e di ciò che mi turba. A parte la situazione di mamma, anche quella di Nino. Devo uscirne presto da questa situazione. Mi sento soffocare.
Continua..
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Ricordi di un diario||Prima Parte
General FictionPina è una donna che, fin da bambina, condivide i suoi pensieri e la sua vita su un piccolo quaderno che considera un diario. Dall'innocenza di una piccola bambina si passa alla realtà di una donna che dovrà sfidare delle circostanze di un mondo pie...