Capitolo 120

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28 febbraio 1987
Mio caro amico diario sono le sette  del mattino penso che oggi Rosalia va via. Ma è giusto che sia così, mi affretto  a preparare  la colazione anche   qualcosa  per il viaggio di mia sorella in un cestino metterò qualche panino, una fetta di torta avanzata di ieri e una bottiglia di acqua, poi per il resto del viaggio se la caverà da sola.
Adesso vado.. A stasera.
Sono le nove e da poco che sono tornata dal lavoro,  a casa e tutto spento, i miei  già hanno cenato infatti ce un piatto coperto lasciato sul tavolo della cucina sarà la cena lasciata da mia madre per me. Ho scoperto il pianto c'era una frittata con una fetta di pane di ieri lo assaggiata a malapena tanto la  stanchezza che ho addosso, nemmeno quei due piatti sono stati lavati e quelle poche stoviglie ma visto che è così lì lavo domattina. Adesso prenderò dal mio posto segreto rinchiuse in quella vecchia scatola di biscotti e leggerò quelle  tre lettere di Vincenzo.
Non posso negarlo le sue parole mi fanno sentire bene si vede dal garbo con cui le scrive, al contrario di quelle di Nino persino scrivendo mostra la sua irruenza  nel volermi comandare in sua assenza. Ma io per il momento non so dove sbattere la testa o con Nino o Vincenzo un bel dilemma,si con Nino sto bene e provo qualcosa  di forte e non so se sia il vero amore o provo solo compassione , con Vincenzo dal primo sguardo che ci siamo scambiati e stato diverso mi  sentivo  come se fossi vicino al fuoco seppur distante sentivo i suo calore, lui sta studiando per diventare medico all'università ,  e Nino da quasi do   cinque mesi che è partito ha concluso poco o niente.
Nei prossimi giorni andrò dalla mia amica Anna per vedere nascere il mio futuro figlioccio o figlioccia, infatti chiederò un permesso dal lavoro, per andare a Palermo.
Adesso smetto di scrivere sui tuoi fogli e provo a dormire..

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