Capitolo 187

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Sono uscita fuori e chiamato gli uomini dicendo che a tavola era già tutto pronto e sono entrati dentro e si sono accomodati in tavola. Abbiamo mangiato, chiacchierato, e brindato. Io ero seduta accanto al mio fidanzato si fidanzato, anche se lo scambio degli anelli non era ancora  avvenuto ma già tutto era ufficializzato. Poi si doveva decidere lo scambio non di certo subito tra qualche settimana. Ancora dovevamo conoscerci meglio e poi c'era la distanza non molta ma c'era. Ci potevamo vedere quando Vincenzo nei fine settimana quello era il tempo a nostra disposizione. Ma a me non importava tutto ciò e nemmeno a lui, ci amavamo e il resto non contava nulla. Era già tardi e pioveva e a dirotto infatti il tempo era peggiorato che a prendere le ragazze era venuto il loro padre, ma mio padre pensando che non era il caso che Vincenzo si mettesse in viaggio con quel tempo si  fece avanti  dicendo se voleva poteva rimanere a casa nostra a dormire nella mia vecchia stanza, ero rimasta senza parole a quella proposta. Ma ero contenta Vincenzo che dormiva nella stanza accanto alla mia. Chissà forse stanotte mentre tutti dormivano io potevo andare a  stare un po' con lui. Meglio di così non potevo chiedere altro, papà gli ha dato un suo pigiama  che non aveva usato mai era praticamente nuovo e gli stava un po' stretto  e lo ha prestato a Vincenzo. Gli ho fatto vedere la camera dopo essere entrato si e seduto sul letto che era una volta mio. Poi ho chiuso la porta nel modo che potesse cambiare.
Mentre papà e mamma stavano per andare nella loro stanza gli ho dato la buona notte e un bacio, anche i gemelli nel frattempo erano anche loro andati a letto erano quasi l'una  e poi domani dovevano alzarsi presto per andare a lavoro. Anche papà ma sarebbe andato un po' più tardi.
Io invece ero già in camera mia a cambiarmi e mettere la camicia da notte. Erano le due tutto tace ad un tratto sento bussare al muro della mia stanza si non poteva che essere Vincenzo come se volesse darmi la, sua buonanotte o un segnale che voleva che andassi da lui in stanza. Ho aperto la porta pianissimo e sono uscita e ho subito bussato e lui mi ha aperto gli chiesto di non fare tanto rumore papà aveva il sono leggero e se ci avesse scoperti erano guai. Non o ha fatto finire di parlare che mi ha baciata. Poi mi ha presa in braccio e buttata sul letto. Ha ricominciato a baciarmi sul collo e toccare  il seno non riuscivo a fermarlo mi sentivo tutta un fremito, poi con la mano continuava ad accarezzarmi il seno e poi sempre più giù. Io per la passione che c'era in lui e la voglia di essere ancora toccata era travolgente che ero sul punto di godere.
Ad un certo punto sento un rumore qualcosa che sbattevae e mi ero messa paura e ci siamo fermati. Si era quella maledetta finestra del bagno che sbatteva visto che era vecchia non chiudeva bene e quando c'era del vento faceva un casino che di solito quando succedeva così papà la notte si alzava per controllare che non si aprisse ed entrasse l'acqua della pioggia. Così gli ho dato un bacio e sono corsa subito in camera mia.
Ero un po' dispiaciuta per lui ero sul punto di cedere e lasciarlo così .
Continua

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